Picchiaduro portatile di nuova generazione

Cosa mancava per consacrare definitivamente le virtù dell’handheld targato Sony, dopo le notevoli soddisfazioni raggiunte grazie a veri e propri capolavori come Lumines, Virtua Tennis World Tour, G.T.A. Liberty City Stories, Daxter e Loco Roco? Ma un picchiaduro coi fiocchi, Tekken: Dark Resurrection

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a cura di Tom's Hardware

Picchiaduro portatile di nuova generazione

In effetti, è solo con Tekken: Dark Resurrection che possiamo affermare con un buon margine di sicurezza di trovarci di fronte all’alba di una nuova era: la nuova edizione del brand di Namco Bandai sancisce in buona sostanza quella che può essere definita la next generation di titoli in ambito beat ’em up, dato che non si era mai visto prima d’ora un picchiaduro tridimensionale girare, e in questo modo, sullo schermo di un handheld.

Per farsi un’idea più precisa del lavoro svolto dal team di sviluppo, basti sapere che quest’ultimo capitolo della celebre saga videoludica giapponese altro non è che la conversione di Tekken 5 (apparso, come ben sappiamo, circa a metà dello scorso anno su monolito), diversificata sotto un paio di aspetti ma completa degli upgrade e dei nuovi personaggi proposti nella versione Dark Resurrection uscita per cabinato arcade. Il titolo, come ben sanno gli appassionati, non presenta vere e proprie novità rispetto ai rigidi canoni dei picchiaduro made in Japan, in quanto il gameplay è rimasto saldamente ancorato alla rigida sequenza partita-rivincita-eventuale spareggio, ma la cura maniacale riposta nella realizzazione, oltre che l’introduzione di una serie di trovate di un certo rilievo, rendono di fatto questo titolo un imprescindibile punto di riferimento d’ora in poi per qualsiasi altra produzione dello stesso genere che verrà sviluppata per una piattaforma portatile.

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