Tekken 8, una rivoluzione firmata next-gen | Recensione
Tekken 8 è finalmente arrivato: ecco la nostra recensione del nuovo capitolo dell'iconica saga picchiaduro di Bandai Namco.
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a cura di Giulia Serena
Editor
Sono passati esattamente trent'anni da quando il primo Tekken fece capolino sul mercato. La serie, inizialmente, non venne nemmeno concepita come un picchiaduro, giacché si trattava di un esperimento interno di Namco per animare modelli di personaggi in 3D. Le idee poi vennero — fortunatamente — cambiate, rendendo il titolo una risposta all'allora popolare Virtua Fighter di SEGA.
Fin da subito, però, Tekken si distinse dal picchiaduro rivale grazie ai suoi controlli accessibili e ai personaggi memorabili, diventando persino il primo gioco per PlayStation a vendere più di un milione di unità. Tantissimi giocatori, dunque, ebbero modo di vivere la prima caduta di Kazuya dal dirupo, il primo King of Iron Fist Tournament e la prima (falsa) morte di Heihachi Misihima.
Ebbene, dopo trent'anni, undici titoli e svariate cadute da quel dirupo, siamo ancora qui a parlare di Tekken e della sua capacità di rinnovare, ma senza stravolgere l'esperienza di gioco, dando vita a un'opera che sembra tanto fresca quanto familiare. Non so come si sentivano coloro che si recavano all'arcade nel 1994 per provare a battere il boss finale Heihachi, ma so che nel 2024 la serie riesce ancora a coinvolgere e sorprendere.
Tekken 8 non solo è il primo gioco della serie in cui non è presente Heihachi, ma sarà anche il primo ad approdare unicamente su next-gen il 26 gennaio. Dopo quasi un anno dalla prima volta in cui ho avuto modo di provarlo negli studi di Bandai Namco e decine di ore spese negli ultimi giorni, la fatidica data di rilascio è finalmente dietro l'angolo, e posso finalmente raccontarvi ogni dettaglio del gioco in questa recensione.
Entrando di prepotenza nella next-gen
Vi ho appena detto che il nuovo capitolo arriverà solo su next-gen, ma in realtà Tekken 8 è next-gen. Si tratta, infatti, del primo importante picchiaduro nel mercato a essere stato sviluppato in Unreal Engine 5, per cui la priorità degli sviluppatori è stata proprio quella di sfruttare al meglio l'hardware e le tecnologie delle nuove piattaforme, dando vita a un titolo visivamente impressionante.
I passi in avanti a livello grafico rispetto a Tekken 7 sono enormi: Bandai Namco non si è limitata a migliorare la risoluzione del gioco o il mero impatto visivo, bensì ogni personaggio ha subito un evidente restyling che lo porta nella "nuova generazione". Per esempio, Paul ha rinunciato al suo taglio di capelli caratteristico — e di dubbio gusto —, a favore di una chioma sciolta e un aspetto più maturo, mentre Law è più pompato che mai, con le vene ben in evidenza su ogni muscolo del corpo.
La cura nei dettagli è, dunque, impressionante, tanto che poteste ritrovarvi a passare del tempo ad ammirare le squame nel cappotto in pelle di serpente di Kazuya o i ricami del vestito di Lili. Questo miglioramento si riscontra anche, ovviamente, nelle ambientazioni, le quali sono più ricche e cinematiche che mai, con un livello di interazione e distruzione superiore a tutti i capitoli precedenti della serie.
Lo Heat System e le novità nel gameplay
Oltre a far fare un salto di qualità al titolo a livello grafico, l'obiettivo di Bandai Namco con Tekken 8 è puntare sull'aggressività e sulla spettacolarizzazione degli scontri. A supporto di questa direzione la novità più grande per quanto riguarda il gameplay è l'introduzione una meccanica del tutto inedita chiamata "Heat System", che cercherò di spiegare nel modo più semplice possibile. Questo sistema, in modo simile al Rage, permette al giocatore di potenziare i propri attacchi per circa dieci secondi, i quali si bloccano se l'avversario viene colpito o è a terra.
Lo Heat può essere attivato in due modi: premendo semplicemente un tasto uguale per tutti i personaggi o mandando a segno una mossa specifica (ogni lottatore ne ha alcune); il secondo metodo è, ovviamente, il migliore, giacché permette di fare uno scatto in avanti e ottenere così un vantaggio nell'iniziazione di una combo.
Inoltre, durante questo stato è possibile eseguire l'Heat Smash, una mossa speciale simile alla Rage Art, e l'Heat Dash, uno scatto in avanti che, ancora una volta, permette di iniziare una combo. Il concetto di base dello Heat System è, dunque, simile a quello del Rage Drive, assente in Tekken 8. Al contrario, rimane il Rage Art, un attacco speciale diverso per ogni personaggio utilizzabile quando la barra della vita si avvicina alla fine e il cui input è stato reso universale, uniformando tutti i personaggi con R2 o giù e avanti e due pugni.
Sebbene la mia preoccupazione iniziale era che lo Heat System avrebbe reso gli scontri più rapidi, giacché se, mandato a segno, permette di togliere un'ingente quantità di vita agli avversari, giocando effettivamente a Tekken 8, soprattutto online, mi sono ricreduta. Il nuovo sistema introduce effettivamente un elemento di profondità aggiuntiva agli scontri, aumentando le possibilità rispetto ai classici attacchi e combo, ma allo stesso tempo generando una sensazione di sorpresa: mentre lottiamo non sappiamo se e quando i nostri avversari decideranno di attivare l'Heat, rendendo le loro mosse ancor più imprevedibili e tenendoci maggiormente sull'attenti.
Tuttavia, lo Heat non è l'unica novità presente nel gameplay di Tekken 8: Bandai Namco ha introdotto anche un "Recoverable Gauge" simile al "Red Gauge" di Tekken Tag. Questo permette ai giocatori di recuperare una porzione di vita attaccando o parando i colpi avversari. Infine, Tekken 8 ha ripreso le meccaniche "Easy Combo" e "Assist" dal capitolo precedente, combinandole ed evolvendole nella modalità "Special Style". Questa modalità semplificata può essere attivata in qualsiasi momento del combattimento e consente di eseguire mosse e combo semplificate, visualizzate direttamente sullo schermo. Le azioni assegnate a ogni tasto cambieranno in base allo stato del personaggio, offrendo opzioni diverse durante lo Heat System.
Sebbene possa sicuramente tornare utile ai neofiti o a chi non ha mai utilizzato un personaggio e vuole testarne le mosse in combattimento, lo Special Style di Tekken 8 non è riuscito quanto quello di Street Fighter 6. Gli attacchi che possono essere eseguiti sono, infatti, molto limitati, restringendo il moveset all'osso; nonostante ciò, ho apprezzato il fatto che durante le partite online sia possibile visualizzare se l'altro giocatore lo sta utilizzando.
Una valanga di contenuti offline
Le novità di Tekken 8 non si fermano, però, al mero gameplay: rispetto allo scorso capitolo della serie la quantità di contenuti offline è quadruplicata, offrendo ai giocatori tantissime attività da svolgere. La nuova modalità principale è l'Arcade Quest in cui, in modo simile a quanto visto in Street Fighter 6, è possibile creare un proprio avatar in stile simil-chibi e combattere contro avversari offline in diversi arcade virtuali in giro per il mondo.
Questa modalità è principalmente pensata per i nuovi giocatori della serie, offrendo tutorial per imparare tecniche di base e intermedie come combo aeree, parate, attacchi bassi, tornado e dash cancel, il tutto attraverso una storia dal tono decisamente più leggero rispetto a quella principale (di cui vi parlerò tra poco). L'Arcade Quest potrebbe, dunque, non essere un grande richiamo per i giocatori più esperti, ma è comunque un buon modo per fare degli scontri aggiuntivi, ottenere denaro in-game e magari fare pratica con un personaggio nuovo.
Un grande ritorno in questo nuovo capitolo è poi Tekken Ball, la modalità multiplayer in cui due giocatori devono colpirsi a vicenda con una grande palla. Questo minigioco, introdotto per la prima volta in Tekken 3, era stato presente solo in Tekken Tag Tournament 2, rendendo il suo ritorno inaspettato ma molto gradito. Si tratta di una modalità estremamente divertente da giocare con gli amici (meno contro l'intelligenza artificiale), soprattutto con coloro che non sono esperti nei picchiaduro o per chi desidera staccare la spina dopo numerosi incontri tradizionali.
In Tekken 8 sono presenti anche due modalità aggiuntive che si rivelano estremamente utili per imparare dai propri errori e migliorare la propria tecnica. La prima è la Super Ghost Battle, già presente in Tekken 6 e Tekken Tag Tournament 2, che offre la possibilità di sfidare un "fantasma" di sé stessi o di qualsiasi altro avversario online, inclusi gli sviluppatori del gioco.
Le partite arcade e Versus vengono, infatti, salvate, consentendovi di selezionare contro quale dei vostri "fantasmi" desiderate combattere e potendo scegliere anche il personaggio da utilizzare come fareste normalmente in modalità Versus. Questo vi consente di sfidare un'intelligenza artificiale che replicherà i vostri stessi movimenti e tattiche, apprendendo progressivamente il vostro stile e permettendovi, di conseguenza, di identificare le vostre debolezze e punti di forza.
Questa modalità risulta estremamente utile per migliorare e confrontarsi nuovamente con giocatori contro cui avete perso online. Inoltre, questa modalità è stata affiancata da una pratica decisamente più approfondita rispetto al passato, offrendo la possibilità di guardare i replay delle vostre partite e ricevere feedback dall'intelligenza artificiale su mosse o combo che avreste potuto eseguire per ottenere risultati migliori.
I pugni incontrano il destino
Non resta, quindi, che parlare della modalità offline più succosa di Tekken 8, la storia. Questa è ambientata dopo sei mesi dalla fine di quella del capitolo precedente, con Bandai Namco che, sebbene abbia ripreso le redini da dove le aveva lasciate, ha deciso — saggiamente — di ritornare sui giusti binari, dando vita a una narrazione ispirata ed effettivamente interessante. Dopo aver sconfitto definitivamente, almeno per ora, il padre Hehiachi, Kazuya può continuare la sua missione di dominio globale, sfruttando le forze della G Corporation per lanciare un nuovo King of Iron Fist Tournament e dilagando la guerra nel mondo.
L'unica speranza di fermarlo è rappresentata da Jin, il quale, affiancato da alleati e amici, è costretto a fare i conti con il potere demoniaco che alberga dentro di lui. Riuscirà a controllarlo e pareggiare l'enorme forza del padre? Questo lo lascio scoprire a voi, ma posso anticiparvi una cosa: durante la storia rimarrete sicuramente esterefatti dalla qualità visiva dei filmati, i quali, dal primo all'ultimo, sono semplicemente perfetti. La pulizia grafica di Tekken 8 è, come vi ho raccontato nella prima parte di questa recensione, impressionante, e ciò si nota soprattutto in questa modalità, che per circa 3 ore vi regalerà solo gioia per gli occhi.
La narrazione principale è poi affiancata dagli "episodi personaggi", ovvero delle mini-storie, dalla durata di 5 incontri per ogni lottatore, che hanno la funzione di raccontarvi il loro punto di vista, il motivo per cui si sono iscritti al King of Iron Fist Tournament, con tanto di filmati iniziali e finali nello stile dei vecchi Tekken. Alcuni di questi sono sicuramente più interessanti di altri, ma si tratta comunque di una chicca in più per chi vuole approfondire la lore o, semplicemente, scoprire qualcosa di più sui nuovi personaggi.
Una studentessa, una peruviana e un agente segreto si incontrano in un bar
E, a proposito di nuovi personaggi, è giunto il momento di parlare delle new entry nel roster, ovvero Azucena, Victor e Reina. Partendo dalla prima, la combattente peruviana è decisamente esilarante: il suo sogno è diventare la miglior coltivatrice di caffè al mondo, e per realizzare questo obiettivo ha deciso di utilizzare le sue abilità nelle arti marziali per promuovere il suo brand a livello internazionale tramite il King of Iron Fist Tournament. Victor è, invece, un personaggio che potrebbe essere descritto come un incrocio tra James Bond e un samurai; il suo abbigliamento è estremamente elegante, mentre è equipaggiato con coltelli, pistole e persino una katana tecnologicamente avanzata, il tutto sfruttando uno stile che combina elementi tipici delle spie con il ninjutsu.
Vi è, infine, Reina, la quale è stata considerata come il personaggio più misterioso di Tekken 8 sin dal suo trailer d'annuncio. La ragazza è una studentessa del Politecnico Mishima e mostra un interesse particolare nel volersi scontrare contro Jin. Ovviamente non vi fornirò spoiler su quale sia effettivamente il suo ruolo nella trama, ma mi limito a dire che è stata, purtroppo, sprecata: nonostante Bandai Namco abbia generato una grande dose di curiosità e aspettative nella community nei confronti di questo personaggio, nella narrazione viene ben presto messo in secondo piano. Dovremo, probabilmente, aspettare il prossimo capitolo della serie per saperne di più su di lei e vederla maggiormente in azione, il che è un vero peccato.
Sia lodato il Netcode
Passiamo, infine, alla componente online di Tekken 8, che avevo già avuto modo di provare durante il Closed Network Test e che si è confermata essere più che solida. L'introduzione del rollback netcode ha reso l'esperienza di gioco online decisamente fluida e, nonostante in qualche caso isolato le partite hanno sofferto di 3 secondi di lag per alcuni istanti, la maggior parte degli scontri si sono svolti senza alcun problema, anche con giocatori provenienti dall'Asia. Inoltre, durante le mie svariate ore di gioco non ho riscontrato alcun crash o disconnessione, dimostrando che Bandai Namco ha svolto un ottimo lavoro a livello di server.
La modalità online è stata anche arricchita da una lounge che presenta lo stesso stile della modalità Arcade Quest, tanto che userete lo stesso personaggio. Qui avrete modo di vedere in tempo reale gli altri giocatori online, decidendo di affrontarli semplicemente interagendovi; inoltre, potrete visitare aree come negozi con articoli di abbigliamento per l'avatar, la spiagga dove iniziare partite a Tekken Ball e una zona cabinato in cui, semplicemente, darete il via alla ricerca di un avversario.
Questa lounge lascia un po' il tempo che trova, non presentando reali attività interessanti da svolgere come in Street Fighter 6. Il discorso sarebbe stato diverso, per esempio se nei cabinati fosse stato possibile riprodurre i vecchi Tekken, mentre allo stato attuale è probabile che la maggior parte dei giocatori decida di evitarla, avviando le partite direttamente dal menu di gioco. La speranza è, dunque, che Bandai Namco decida di arricchirla con aggiornamenti futuri in modo da renderla più invitante.
Voto Recensione di Tekken 8
Voto Finale
Il Verdetto di Tom's Hardware
Pro
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Visivamente impressionante sotto ogni punto di vista
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Tantissimi contenuti offline
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Storia ispirata e non solamente un accessorio all'interno del gioco
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Comparto online stabile e fluido
Contro
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I controlli speciali riducono troppo all'osso le mosse eseguibili
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Lounge online carente di attività invitanti