Teenage Mutant Ninja Turtles The Cowabunga Collection | Recensione
Teenage Mutant Ninja Turtles Cowabunga Collection è una raccolta in grado di celebrare gli anni d'oro delle Tartarughe Ninja.
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a cura di Andrea Maiellano
Author
Le Teenage Mutant Ninja Turtles, o Tartarughe Ninja per noi italiani, sono uno di quei fenomeni culturali degli anni 80 che, sorprendentemente, ha saputo costantemente rinnovarsi per rimanere sempre presente, in maniera più o meno marcata, nell'immaginario collettivo di ogni nuova generazione di bambini. Che chiediate a un bambino di 10 anni, a un adulto che va per i quaranta o a una persona che ha superato i sessant'anni, e che fu genitore negli anni 80, tutti sapranno dirvi chi sono le Tartarughe Ninja.
Nei 38 anni che sono passati da quando Eastman e Laird hanno rilasciato il primo albo a fumetti autoprodotto, e pensato per essere un unicum, non c'è mai stata una nuova generazione di adolescenti che non avesse la sua variante delle Tartarughe Ninja: sette film, quattro serie animate, un anime per il territorio asiatico, una serie TV live action, una decina di cicli di fumetti, un tour musicale, centinaia di action figure e, ovviamente, oltre cinquanta videogiochi usciti su praticamente ogni macchina da gioco rilasciata dal 1985 a oggi.
E se vi state chiedendo il perché di questo cappello sulla storia delle Tartarughe Ninja, la risposta è semplice: la Teenage Mutant Ninja Turtles The Cowabunga Collection non è solo una raccolta di videogiochi del passato, quanto più un'enciclopedia pensata per elargire informazioni a tutto tondo sui primi 38 anni di storia delle Tartarughe Ninja.
Cowabunga Dude!
Prima di analizzare i titoli presenti nella Cowabunga Collection bisogna chiarire che questa nuova raccolta antologica di Konami fa parte di quella linea di titoli, cominciata con la Castlevania Anniversary Collection, pensata per preservare i giochi che hanno fatto la storia della popolare azienda di progettazione e sviluppo di videogiochi.
La Cowabunga Collection, difatti, raccoglie al suo interno i 13 titoli (più le relative varianti per il mercato giapponese) che rappresentano uno dei momenti più alti della storia dei tie-in videoludici dedicati alle Tartarughe Ninja. Erano gli anni in cui Konami, così come Capcom, pescava a piene mani dalla cultura pop dell'epoca, rilasciando una serie infinita di produzioni videoludiche qualitativamente sorprendenti per l'epoca e in grado di diventare, per un motivo o per l'altro, dei classici immortali.
La collezione comprende ogni titolo dedicato alla seconda versione delle Tartarughe Ninja, quella basata sulle Linee di Stile create in seguito alla prima serie animata del 1987, e copre gli anni dal 1989 al 1993. Mancano le prime produzioni Konami in tre dimensioni, quelle realizzate in seguito al rilascio della serie animata del 2003, ma già allo stato attuale la Cowabunga Collection è in grado di regalare ore e ore di divertimento... ovviamente a patto di fare parte di quella generazione di quasi quarantenni che ha vissuto in prima persona quegli anni.
Eh sì, perché per quanto la Cowabunga Collection sia un'ottima raccolta antologica, i titoli al suo interno sono pensati in primis per preservare le produzioni di quegli anni, andando a offrire innanzitutto un'esperienza il più simile possibile a quella originale, con tutti i pro e i contro che questo tipo di produzioni si portano appresso. Non fraintendeteci, la Cowabunga Collection propone un ventaglio di generi diversi (beat 'em up, action, metroidvania e piacchiaduro a scontri), in grado di abbracciare i gusti di tutti gli amanti dei titoli d'azione, ma non tutte le produzioni presenti si sono rivelate ottime come le nostre memorie di infanzia ci ricordavano.
Per quanto Turtles In Time, The Hyperstone Heist, Manhattan Project, Radical Rescue e The Arcade Game rimangono delle produzioni in grado di divertire ora come allora, gli altri titoli presenti nella Cowabunga Collection non riescono a risplendere alla stessa maniera, anche con le migliorie proposte da questo tipo di raccolte.
Teenage Mutant Ninja Turtles per NES, noto per essere un gioco difficile, si rivela una produzione semplicemente mal bilanciata e poco curata nelle hitbox; Fall of The Foot Clan e Back from The Sewers rappresentano perfettamente i primi anni di vita del Game Boy, con produzioni tecnicamente molto basiche, ricche di imperfezioni, e pensate per impressionare il giocatore con una grafica sorprendente rispetto alla macchina da gioco su cui giravano; Tournament Fighters, infine, rappresenta il classico clone, senza infamia e senza lode, di Street Fighter 2 che, specialmente in quegli anni, spopolava sul mercato.
Non fraintendeteci nemmeno in questo caso, non vogliamo assolutamente analizzare la qualità di una serie di videogiochi usciti tre decenni fa, ma riteniamo importante che chiunque decida di avvicinarsi alla Cowabunga Collection non avendo mai avuto la possibilità di provare questi titoli, sappia che non si troverà di fronte esclusivamente delle pietre miliari della storia videoludica, ma anche una serie di produzioni caratterizzate dai compromessi, e da alcune scelte ancora oggi incomprensibili, presenti in quegli anni.
Un breve momento di riflessione
Vogliamo fare una piccola riflessione su un nostro pensiero che, in maniera ricorrente, arriva quando ci troviamo di fronte a questo tipo di raccolte e che, in particolar modo con la Cowabunga Collection, è riaffiorato prepotentemente durante la nostra analisi.
Previo considerando che sappiamo perfettamente che questo tipo di operazioni è pensato in economia, pacchettizzando emulazioni 1:1 di titoli del passato con qualche piccola aggiunta in termini di contenuti extra, lo sblocco di alcune opzioni presenti nelle versioni per gli sviluppatori, e l'aggiunta della oramai canonica modalità "rewind", per contenere i costi, massimizzare i guadagni e, allo stesso tempo, permettere agli amanti del retro gaming di provare nuovamente esperienze oramai sepolte nelle memorie d'infanzia; ma non sarebbe meglio dedicare un po' più di amore a prodotti come questo, in particolar modo quando hai un'icona come le Tartarughe Ninja in copertina, e attuare un'operazione di restauro come quella compiuta con Wonder Boy The Dragon's Trap, The Secret Of Monkey Island o Alex Kidd?
Non stiamo parlando di operazioni di remake e nemmeno di mettere mano al gameplay. Ci stiamo solamente chiedendo quanto potrebbe rivelarsi in perdita la realizzazione di un comparto grafico moderno, richiamabile con un tasto come nei titoli che abbiamo accennato poc'anzi, in grado di offrire un colpo d'occhio più convincente, e più appagante, per i giocatori moderni. Da puristi potreste vederla come un'eresia, ma all'atto pratico la Cowabunga Collection è pensata innanzitutto per vendere, e ci chiediamo quanti giocatori moderni, in particolar modo bambini attirati dalle Tartarughe Ninja, si ritrovino fra le mani un prodotto per loro troppo "vecchio" e decidano di rivenderlo.
La Cowabunga Collection costa 44,99€ e propone un nutrito numero di titoli e una serie di aggiunte interessanti, ma solo secondo noi si sarebbe rivelata una raccolta più convincente, e soprattutto aperta a una maggior parte di pubblico, se avesse avuto al suo interno, anche a un costo leggermente maggiore e di meno varianti dei giochi proposti, un comparto grafico moderno selezionabile a piacimento?
Enciclopedia Tartarugosa
Come accennavamo in apertura, la Cowabunga Collection vuole anche essere una enciclopedia pensata per elargire informazioni a tutto tondo sui primi 38 anni di storia delle Tartarughe Ninja, con un focus maggiore sulle produzioni videoludiche contenute al suo interno, e provando a centrare l'obbiettivo prepostosi offre una serie di contenuti extra davvero ricca di chicche che faranno la gioia degli amanti delle Tartarughe.
Le colonne sonore di tutti i giochi presenti. Scatole, manuali di gioco e guide strategiche (anche consultabili durante le partite). Una collezione di centinaia di fotogrammi raccolti da tutti gli episodi di tutte le stagioni di tutte le serie dedicate alle Tartarughe Ninja. Una raccolta comprendente tutte le copertine degli albi a fumetti usciti dagli esordi a oggi. Bozzetti, linee guida per i licenziatari, materiale pubblicitario e dietro le quinte. Queste sono solo una parte delle numerose sezioni che compongono la corposa collezione di contenuti aggiuntivi presenti nella Cowabunga Collection, la quale brilla in termini di realizzazione e cura dei dettagli.
I render in tre dimensioni delle confezioni dei giochi sono ben realizzati e ricchi di dettagli, così come le guide strategiche riprendono l'impaginazione delle celebri riviste a tema videoludico che infestavano le edicole di inizio anni '90. L'unico vero neo è l'impossibilità di salvare questi contenuti in digitale, una scelta che, seppur comprensibile, vincola la consultazione di questa miriade di contenuti all'accesso alla Cowabunga Collection.
La Cowabunga Collection fra Next Gen e ammodernamenti
Chiariamolo subito, giocare alla Cowabunga Collection su di uno schermo di grosse dimensioni non si è rivelata la migliore delle esperienze. Al netto del divertimento offerto dai 13 titoli che compongono la raccolta, e dell'utilizzo dei vari filtri inseriti nelle opzioni grafiche, il comparto grafico delle varie produzioni non è, evidentemente, pensato per "brillare" su schermi di grosse dimensioni. Se, quindi, possedete una Nintendo Switch, una Steam Deck, o avete modo di giocare su un pannello di dimensioni più contenute, sicuramente l'esperienza finale risulterà decisamente più godibile.
Non si tratta di un difetto, sia chiaro, quanto più della stessa "problematica" che affligge ogni riedizione di questo genere. Indubbiamente le opzioni grafiche inserite da Konami aiutano a migliorare leggermente la situazione, ma per quanto sia possibile decidere la dimensione dello schermo, o il filtro da applicare per simulare le tipologie di monitor disponibili due decenni fa, risulta davvero difficile consigliarvi di giocare la Cowabunga Collection su un pannello OLED di dimensioni importanti.
Quello che resta indubbio, però, è che Konami si è applicata per non svolgere esclusivamente il canonico "compitino", andando ad aggiungere una serie di opzioni realizzate "ad hoc" per ognuno dei titoli presenti. Teenage Mutant Ninja Turtles per NES, ad esempio, offre la possibilità di eliminare i rallentamenti di gioco e ridurre lo sfarfallio tipico delle produzioni per Nintendo Entertainment System. I titoli per Game Boy offrono una serie di agevolazioni pensate per rendere meno ostica l'esperienza finale (selezione dello stage, vite infinite, indicatori su mappa e così via), così come nei beat 'em up è possibile modificare il numero di continua a disposizione del giocatore.
Oltre alle opzioni personalizzate per ogni titolo presente nella raccolta, la Cowabunga Collection offre l'oramai canonico sistema di Rewind (che permette di riavvolgere di qualche secondo l'azione di gioco in caso di errori), la possibilità di creare dei salvataggi temporanei per riprendere le partite in un secondo momento, la possibilità di modificare le dimensioni della finestra in cui vengono visualizzati i vari giochi e, come già anticipato precedentemente, una serie di filtri grafici atti a simulare la resa grafica dei vari modelli di monitor disponibili due decenni fa.
Per quanto riguarda l'inedita modalità online, la Cowabunga Collection offre una sezione dedicata, selezionabile dal menu principale, la quale contiene delle versioni realizzate ad hoc di Turtles In Time (versione coin-op), Teenage Mutant Ninja Turtles (versione coin-op), The Hyperstone Heist (versione Mega Drive) e Tournament Fighters (versione Super Nintendo). Queste varianti dei quattro titoli sono le uniche che permettono di giocare online insieme ad altri giocatori all'interno di una lobby.
Discorso diverso per il multiplayer locale, la cui disponibilità viene indicata nella parte inferiore del menu di selezione dei giochi, dove vengono mostrati sia la piattaforma originale su cui venne rilasciato il titolo, che il numero di giocatori che potranno accedere a una partita in locale. Per quanto riguarda, infine, la localizzazione, tutti i menu testuali della Cowabunga Collection sono stati tradotti in italiano, mentre per i 13 giochi che compongono la raccolta, sono state mantenute le stesse lingue presenti nelle loro versioni originali.
Voto Recensione di Teenage Mutant Ninja Turtles The Cowabunga Collection - PS5
Voto Finale
Il Verdetto di Tom's Hardware
Pro
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- I classici di Konami dedicati alle Tartarughe Ninja, in tutto il loro fascino.
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- Raccolta di contenuti extra corposa e piena di chicche davvero interessanti.
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- Operazione di adattamento ben riuscita e rispettosa del materiale originale.
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- Buon assortimento di generi.
Contro
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- La fruizione dei contenuti extra esclusivamente attraverso il software non è delle più comode.
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- Le limitazioni tecniche del Game Boy e del Nes emergono su schermi di grosse dimensioni.
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- Una manciata di titoli non sono invecchiati bene.
Commento
Teenage Mutant Ninja Turtles Cowabunga Collection è un prodotto molto settoriale, pensato per fare la gioia di tutti quei videogiocatori che sono cresciuti, fra gli anni 80 e 90, con le varie trasposizioni videoludiche dedicate alla Tartarughe Ninja. Per quanto Turtles In Time possa valere da solo il prezzo del biglietto, alcuni dei titoli presenti nella raccolta non sono invecchiati benissimo, ma l'amore con cui questa raccolta è stata confezionata è capace di far passare oltre alle farraginosità del passato. Tanti extra interessanti, tutte le varianti uscite dei vari titoli rilasciati dal 1989 al 1993 e un adattamento fedele al materiale d'origine, compongono un'antologia che non si può che consigliare a chiunque sia cresciuto con quei titoli, a patto di giocarla su uno schermo di piccole, o medie dimensioni.