Teenage Mutant Ninja Turtles: Splintered Fate è un Hades al gusto pizza | Recensione
Super Evil Megacorp porta su Nintendo Switch il suo ottimo Hades in salsa TMNT già divenuto celebre su mobile l'anno scorso.
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a cura di Andrea Maiellano
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Copiare dai migliori è sempre rischioso e la fiumana di souls-like ispirati alle opere di Miyazaki sono li a dimostrarlo. L'errore è sempre lo stesso: voler a tutti i costi innovare una formula, di per sé già ottima, non dando la giusta importanza alla cura delle fondamenta.
Ci sono però dei casi in cui, le software house che decidono di "omaggiare" un titolo, o un genere, in particolare, agiscono con la giusta "forma mentis", limitandosi a copiare 1:1 la matrice di una produzione, caratterizzandola solamente quando tutto funziona come dovrebbe. Teenage Mutant Ninja Turtles: Splintered Fate è uno di questi casi.
Uscito esclusivamente su mobile nel maggio del 2023, la produzione di Super Evil Megacorp convinse il pubblico istantaneamente, visto che ricalcava, quasi pedissequamente, la formula che rese Hades uno dei giochi di maggior successo degli ultimi anni.
Volendo essere molto schietti, potremmo chiudere già in questo momento questa recensione dicendovi che, Teenage Mutant Ninja Turtles: Splintered Fate, è "un Hades, decisamente più accessibile, ambientato nell'universo delle Tartarughe Ninja realizzato da IDW Comics", ma alcune sbavature in fase di conversione, da mobile a Nintendo Switch, così come alcuni aspetti che sembrano "abbelliti a colpi di accetta" meritano un pelo più di attenzione.
Portali e pizza in un universo poco noto
Come tante produzioni dedicate alle Tartarughe Ninja uscite nel corso degli ultimi anni, anche Teenage Mutant Ninja Turtles: Splintered Fate è ambientato nell'universo ideato per la serie di fumetti targata IDW.
In Italia è edita da Panini Comics, ma sono consapevole che in molti potrebbero non conoscerla, pur restando una delle migliori iterazioni delle TMNT dal celebre cartone del 2003, proprio in virtù del suo formato esclusivamente cartaceo e di una distribuzione che, al netto dello store online, non ha mai brillato per un'ottima copertura del nostro territorio.
Ora, questo non è un problema negli Stati Uniti, dove le run IDW dedicati alle TMNT sono fra i fumetti americani più venduti, ma potrebbe esserlo dalle nostre parti, soprattutto se la trama raccontata da un gioco che si ispira a quell'universo, non compie il minimo sforzo per offrire un contesto chiaro al giocatore.
Teenage Mutant Ninja Turtles: Splintered Fate, purtroppo, compie proprio quest'errore, non pensando che molti giocatori non abbiano idea di chi siano personaggi come Angel (o Nobody se preferite) o come mai alcuni acerrimi nemici delle Tartarughe Ninja, in questo specifico universo siano dei fedeli alleati.
Splintered Fate, difatti, inizia con la scomparsa del maestro Splinter, il quale è stato risucchiato da un portale di origine sconosciuta e riesce a comunicare con le Tartarughe solo attraverso il piano astrale.
I quattro fratelli testudinati accusano, immediatamente, Shredder e il clan del piede del rapimento di Splinter, supponendo che i misteriosi portali che stanno comparendo per tutta New York, siano opera del loro acerrimo nemico.
Lanciandosi in una disperata missione di salvataggio, si ritroveranno di fronte alleati che gli si rivolteranno contro, noteranno che tutti i loro nemici sono impegnati a combattersi l'uno contro l'altro e faranno la conoscenza di nuovi personaggi dal fare molto sospetto, iniziando a dubitare che dietro a tutta questa situazione ci sia soltanto lo zampino di Shredder.
La trama di Teenage Mutant Ninja Turtles: Splintered Fate non è niente di eclatante, sia chiaro, e sfrutta proprio l'exploit dei portali per giustificare la ciclicità necessaria a far tollerare al giocatore la ripetitività tipica dei rogue-like.
Ogni qualvolta si verrà sconfitti, si ritornerà nel covo delle Tartarughe, dove, in base ai progressi raggiunti, verranno aggiunti nuovi pezzi di storia tramite i dialoghi che si potranno intrattenere con i vari personaggi.
Ovviamente, portare a termine una partita nella sua interezza, non farà altro che sbloccare nuove situazioni che spronino il giocatore a ricominciare da capo, riuscendo, a che se in maniera decisamente meno brillante rispetto ad Hades, a intrattenere e a spronare a continuare per capire dove voglia andare a parare la storia.
Il fatto che manchi un contesto per far capire ai meno esperti da dove arrivino i vari personaggi, così come la progressione della trama sia approssimativa, non riescono a rendere giustizia a un canovaccio che, con una maggiore cura dei dettagli, avrebbe potuto brillare maggiormente, soprattutto in virtù di alcuni idee davvero interessanti.
Questo, d'altronde, è il problema maggiore di Teenage Mutant Ninja Turtles: Splintered Fate, ovvero che sembra realizzato a "colpi di accetta". Tutto funziona, e in alcuni casi funziona davvero bene, ma manca una cura dei dettagli che tende, costantemente, a vanificare gli sforzi fatti dal team di sviluppo per realizzare un rogue-like che consegue perfettamente il suo obiettivo principale, ovvero: divertire.
Chi ha bisogno delle armi dell'Ade
Come ho detto più volte, Teenage Mutant Ninja Turtles: Splintered Fate è, fondamentalmente, Hades con le TMNT e bastano pochi minuti per comprendere quanto, Super Evil Megacorp, abbia ricalcato l'opera di Supergiant Games.
Zagreus aveva a disposizione diverse armi con le quali affrontare la sua scalata verso il mondo dei vivi e garantire diversi approcci al giocatore; le Tartarughe, invece, usano le loro differenze intrinseche per offrire la stessa varietà.
Invece di scegliere semplicemente con che arma affrontare l'avventura, si decide con quale tartaruga andare a salvare Splinter. Ognuno dei quattro fratelli, in virtù delle armi differenti in loro possesso, permette di ricoprire diversi ruoli: Donatello attacca da distante, grazie alla lunghezza del suo Bo, e si può curare in caso di necessità; Raffaello è capace di infliggere danni ingenti sulla breve distanza, oltre ad avere con se un rampino che gli permetta di tirare a se i nemici; Michelangelo è veloce e può provocare i nemici per affibbiargli dei debuff, mentre Leonardo è il classico personaggio bilanciato, ottimo per cominciare a imparare i fondamenti del gioco.
Ogni tartaruga ha a disposizione un attacco speciale e un accessorio, entrambi con un cooldown che ne impedirà un utilizzo selvaggio. nel caso specifico dell'accessorio, si potrà cambiarlo durante la partita sfruttando le benediz... no, scusate, i potenziamenti che verranno elargiti al termine di ogni stanza.
Questi potenziamenti permetteranno, come da copione, di migliorare temporaneamente le statistiche del personaggio, di aggiungere dei danni elementali ai propri attacchi e, in linea di massima, di rendere sempre più potente la propria tartaruga, in maniera tale da poter superare con maggior agilità le varie aree di gioco.
Oltre ai potenziamenti temporanei, sarà possibile ottenere delle monete del drago, con le quali si potranno acquistare, ogni qualvolta si tornerà al covo, dei potenziamenti permanenti, capaci di rendere sempre più agevole la corsa verso le varie stanze.
Insomma, nulla di diverso da quanto visto in Hades, se non per un piccolissimo dettaglio: in Teenage Mutant Ninja Turtles: Splintered Fate non si potrà scegliere fra diverse stanze. Ogni qualvolta si porterà a termine un'aerea, verrà offerta la possibilità di scegliere un potenziamento e si proseguirà verso quella successiva.
In quattro è meglio
Un aspetto che mi ha indubbiamente convinto della versione per Nintendo Switch di Teenage Mutant Ninja Turtles: Splintered Fate, è il fatto che Super Evil Megacorp abbia inserito una modalità multiplayer co-operativa locale. Basta collegare quattro controller, fare spazio sul proprio divano e Splintered Fate acquisisce i contorni di un nostalgico beat 'em up di metà anni 90. Indubbiamente la difficoltà generale viene pesantemente ridimensionata, ma il divertimento nel giocarlo in compagnia trasforma così tanto l'esperienza finale da non renderlo un difetto. Ovviamente si può giocare a Teenage Mutant Ninja Turtles: Splintered Fate anche online, aggiungendosi in un partita già in corso o creandone una ex-novo.
Un rogue-like tagliato con l'accetta
Se fino a qua tutto può sembrarvi al posto giusto, non appena si inizia a spendere diverse ore assieme a Teenage Mutant Ninja Turtles: Splintered Fate, si comincia a comprendere che molti dettagli potevano, e dovevano, essere curati maggiormente.
Sia chiaro, Teenage Mutant Ninja Turtles: Splintered Fate diverte e risulta assuefacente, soprattutto se siete in astinenza da rogue-like (o se state contando i giorni che mancano alla release di Hades 2 su console), ma risulta chiaro che Super Evil Megacorp ha ancora della strada da fare per affinare al meglio la sua produzione.
Innanzitutto, Teenage Mutant Ninja Turtles: Splintered Fate, è un rogue-like che vuole essere accessibile a un bacino di utenza il più ampio possibile, lo si nota dalla presenza di una modalità facile, così come lo si può constatare dal fatto che le azioni a disposizione delle tartarughe sono poche ed essenziali.
Questo porta, inevitabilmente, a far percepire maggiormente la ripetitività e a far sfociare il titolo verso i lidi degli hack and slash molto rapidamente. Alla stessa maniera, i potenziamenti, temporanei o permanenti che siano, sono molteplici ma molto, forse troppo, simili tra loro.
Non sempre hanno un impatto così preponderante da portare il giocatore a voler realizzare delle build, totalmente fortuite, basate sulle sinergie fra questi ultimi, il che sfocia, molto presto, in un prediligere i potenziamenti che aumentano il danno inflitto o i punti vita massimi, andando a snaturare parzialmente tutto l'impianto che dovrebbe stare alla base di un rogue-lilke di questa fattura.
Infine, prima di passare al comparto tecnico, i nemici, pur essendo tanti e ben caratterizzati, non risultano mai una minaccia reale. I pattern di attacco sono vari, ma tutti molto lenti e facilmente aggirabili, motivo per il quale l'unica reale difficoltà subentra quando sono troppi o nei casi in cui, molto banalmente, hanno troppi punti vita. Due casistiche che portano il giocatore a spostarsi costantemente sullo schermo infliggendo qualche danno di tanto in tanto nel tentativo di sopravvivere a quello che sembra più un "test di Cooper" che una sfida complessa.
Ovviamente sono tutti aspetti che possono essere sistemati con delle patch correttive, anche perché di base Teenage Mutant Ninja Turtles: Splintered Fate funziona e diverte, ma potrebbe risultare un'esperienza troppo "all'acqua di rose" per gli amanti del genere.
Tecnicamente parlando, infine, siamo di nuovo di fronte a una cura dei dettagli molto scarsa. Il frame rate è quasi sempre ancorato a 60 fps, ma sono presenti dei cali che, per una produzione convertita da mobile, sono inaccettabili anche sull'hardware di Nintendo Switch.
Alcuni menu, seppur di rado, vengono fuori con un ratio diverso da quello dello schermo di Nintendo Switch, uscendo dai bordi e risultando parzialmente illeggibili.
Alla stessa stregua, in alcuni scenari, la telecamera si sposta dietro a degli elementi a schermo, rendendo molto complesso tenere sotto controllo l'azione di gioco. Ho capito che è un effetto voluto, per aumentare la difficoltà nelle fasi più avanzate dell'avventura, ma la realizzazione tecnica lo fa percepire più come un'errore, che come una scelta stilistica.
A chiudere i misteri della fede presenti in Teenage Mutant Ninja Turtles: Splintered Fate, troviamo una "modalità cinema" che, al prezzo di abbassare il frame rate a 30 fps, aumenta leggermente la definizione dell'immagine.
Allora, vi chiederete voi, perché gli hai dato un voto così alto? Molto semplicemente perché non appena ho iniziato a giocare a Teenage Mutant Ninja Turtles: Splintered Fate, mi ha rapito tanto quanto Hades, facendomi sorridere di fronte a tutte le sue sbavature e facendomi sperare che Super Evil Megacorp intervenga per correggerle, visto che questo clone di Hades al gusto pizza, merita molto più di quanto sembri.
Voto Recensione di Teenage Mutant Ninja Turtles: Splintered Fate
Voto Finale
Il Verdetto di Tom's Hardware
Pro
-
Un rogue-like immediato, accessibile e assuefacente
-
Hades con le Turtles, cosa può andare storto?
-
Multiplayer co-op locale
Contro
-
Tutti i problemi del gioco sono da ritrovarsi in una scarsa cura dei dettagli.