Tales Of Arise: Beyond The Dawn | Recensione di un'occasione sprecata

Beyond The Dawn è la prima, e speriamo unica, espansione di Tales Of Arise, la quale arriva fuori tempo massimo, offrendo davvero troppo poco.

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a cura di Andrea Maiellano

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Due anni fa, quando recensii Tales of Arise, ne decantai le ottime qualità. Pur non considerandolo un JRPG al pari di alcuni suoi predecessori, apprezzai la sua solidità, le sue ottime prestazioni, la varietà nei combattimenti e una trama che, per quanto abbracciasse tematiche meno serie che in passato, risultava solida sotto ogni punto di vista e indubbiamente godibile.

Sorprendentemente, e indubbiamente fuori tempo massimo, Bandai Namco ha annunciato un'espansione, "Beyond the Dawn", due anni dopo il rilascio, la quale, inizialmente, mi ha fatto ben sperare per una degna continuazione della storia.

La verità, però, si è rivelata ben diversa e Beyond The Dawn, almeno per me, si è rivelata una mezza delusione. Il motivo è presto detto, con due anni di lavoro mi aspettavo un'espansione capace di garantire la stessa solidità offertami dal gioco principale, sia in termini di narrazione, che per quanto riguarda i contenuti.

Invece, Beyond The Dawn, è letteralmente un'occasione sprecata, la quale offre troppo poco in termini di contenuti, troppo tardi per riconquistare l'interesse di chi lo ha già accantonato e a un prezzo troppo elevato per quello che offre.

L'espansione inizia un anno dopo gli eventi di Tales of Arise, con il gruppo di personaggi che pianifica una riunione a Viscent. Durante il viaggio, i protagonisti, Alphen e Shionne, incontrano Nazamil, una misteriosa ragazza eterocromatica di discendenza mista.

Quest'ultima è la figlia, oramai orfana, di un nobile Renan e di una Dahnan, un aspetto che potrebbe generare ulteriori frizioni fra le due fazioni già note a chi ha completato il gioco principale.

Beyond The Dawn, quindi, riprende il tema del razzismo ma lo fa troppo frettolosamente, chiudendo baracca e burattini in poco più di dodici ore, non andando ad aggiungere realmente niente di importante alla trama originale di Tales Of Arise, riuscendo, per certi versi, addirittura a rendere meno "fiabesco" il finale dell'avventura principale.

Alphen e Shionne, difatti, si sono limitati a riposarsi per qualche anno prima di cominciare a girare il mondo per sigillare i "mausolei" generatisi in seguito alla fusione dei mondi. Oltre a questa missione personale, si sono prodigati nell'aiutare gli abitanti in difficoltà, cercando di appianare le divergenze razziali che, tuttora, permangono fra Dahnans e Renans.

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Al netto di uno splendido atto finale, indubbiamente d'impatto, e una serie di battaglie con i boss davvero intriganti, Beyond The Dawn pare enfatizzare maggiormente le quest secondarie rispetto alla trama principale, offrendo oltre 40 missioni opzionali che vanno a comporre la maggior parte del contenuto offerto da questa espansione.

Queste missioni coinvolgono le più classiche fra le interazioni con gli NPC, tutte basate su compiti e ricompense molto basilari e che non riescono mai a spiccare per originalità. La sensazione è sempre quella che, per quanto Alphen e Shionne si prodighino nel risolvere i problemi del Regno, nulla di quello che fanno serva realmente ai fini ultimi della lore di Tales Of Arise.

Le frizioni poste dalla convivenza di Dahnans e Renans sono affrontate in modo formale e meccanico, con risposte semplici e riflessioni stereotipate sui miglioramenti sociali. Questo approccio tende a creare un'esperienza fondamentalmente vuota, il cui ritorno in molteplici aree del gioco originale aggiunge un senso di ripetitività che non convince per nulla.

Il combattimento, uno dei punti di forza di Tales of Arise, rimane invariato, ma se speravate in nuove meccaniche che rendessero l'espansione unica, purtroppo non ce ne sono. Tutto funziona come nel gioco originale e va bene così, ma è anche indubbio che in un'espansione uscita due anni dopo, si sperava di vedere qualcosa di unico che la differenziasse dal capitolo principale.

Al netto di tutto questo, all'inizio di Beyond the Dawn si potrà caricare il salvataggio di Tales Of Arise ma questo comporterà esclusivamente la possibilità di avere qualche risorsa aggiuntiva e nulla più.

L'espansione, difatti, impone di cominciare con un livello di esperienza definito, in modo tale da bilanciare al meglio questa nuova avventura, ma viene da se che questa scelta stride con quella "continuità" che ci si aspetterebbe da un'espansione di questa tipologia.

Ah giusto, prima che mi fraintendiate, quando vi ho detto che Beyond The Dawn chiude "baracca e burattini" in poco più di dodici ore, intendevo in seguito al completamento di tutte le quest secondarie. Potete immaginarvi, quindi, quanto poco duri la missione principale.

In conclusione, e mi di spiace davvero tanto scriverlo, Beyond The Dawn, per quanto offra una visione più ampia sulla convivenza tra Dahnans e Renans, non riesce a convincere sotto praticamente alcun aspetto.

Il motivo principale è il suo arrivare fuori tempo massimo, a un prezzo poco concorrenziale (29,99€, lo stesso prezzo di Phantom Liberty) e con dei contenuti che si limitano a riportare il giocatore a fare le stesse cose che già ha svolto per decine e decine di ore durante l'avventura principale.

Se siete digiuni di Tales Of Arise, e fino a oggi non avete fatto altro che guardare il gioco nella vostra libreria cercando una qualsiasi ragione per riavviarlo, potrebbe anche fare per voi, ma per tutti gli altri, fan o meno dell'ultimo capitolo della saga, il mio consiglio è di rimanere con gli ottimi ricordi che l'avventura di Alphen e Shionne vi ha saputo regalare

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