Tactics Ogre Reborn, il ritorno di un classico | Anteprima

Abbiamo provato in anteprima Tactics Ogre Reborn, la riedizione di Let us cling together uscito su PSP nel 2010. Com'è?

Avatar di Andrea Baiano Svizzero

a cura di Andrea Baiano Svizzero

Nelle ultime settimane l'output di titoli di Square Enix è veramente fuori di testa. Gli ultimi mesi del 2022 sono diventati un vero e proprio sfogo per diversi j-rpg, da titoli nuovi a rimasterizzazioni di vecchie glorie del passato. E se sulla qualità di Valkyrie Elysium si può discutere, e su Star Ocean non ci si può ancora esprimere, sulla qualità di Tactics Ogre c'è ben poco da sindacare.

Eppure, la nuova versione Tactics Ogre Reborn è stata accolta dagli appassionato con una certa animosità. Il prezzo è stato considerato troppo alto, e le scelte tecniche di Square Enix inadeguate per ridare vita a quei pixel. La verità come sempre sta nel mezzo, e dopo aver provato le prime ore di gioco, ho proprio voglia di raccontarvi le mie impressioni preliminari su Tactics Ogre Reborn, giocato per l'occasione nella sua versione Playstation 5.

Per chi non lo sapesse, Tactics Ogre Reborn è una riedizione moderna del remake di Tactics Ogre: Let Us Cling Together, uscito nel 1995 e su PSP nel lontano 2010. Fa parte della serie Ogre Battle, che in Occidente non è mai riuscita ad avere un grande seguito come altri giochi di ruolo tattici più blasonati. Nonostante questo, per gli appassionati del genere è una vera e propria pietra miliare, sia per le sue qualità intrinseche nel genere d'appartenenza, sia per essere figlio del leggendario designer Yasumi Matsuno.

Uno che la sa lunga, che ha dato vita ad opere come Final Fantasy Tactics, Vagrant Story e Final Fantasy XII. Un autore che con il design di sistemi complessi e narrazioni appassionanti e mature si è costruito una carriera, difficile da dimenticare.

Un nuovo look

Alla vista della pixel art, delle mappe a caselle e di quegli sfondi, Tactics Ogre mi ha avvolto con un'incredibile senso di nostalgia. C'è qualcosa di estremamente caldo e personale nella presentazione estetica di questo titolo, che si mostra per la prima volta dopo anni su uno schermo decisamente più grande dei 4,3 pollici di PSP.

Durante queste prime ore di gioco, è risultato abbastanza chiaro che l'obbiettivo degli sviluppatori non era di stravolgere il feeling e l'aspetto dell'originale, ma di traslarlo ad una risoluzione maggiore senza perdere dettagli. A caldo, posso dire che il risultato non è affatto male, e riesce nell'intento. Chiaramente un compromesso produttivo, ma riesce a mostrare della pixel art con un maggiore livello di dettaglio su PSP, senza risultare sfocata come in quella versione. L'upscaling della risoluzione e i pixel ridisegnati di sfondi e personaggi danno un look classico, ma assolutamente digeribile, a Tactics Ogre Reborn.

Sappiamo tutti come sono andate le discutibili versioni mobile dei classici Final Fantasy, completamente stravolti da risultare quasi irriconoscibili rispetto alle controparti in pixel art. Tactics Ogre Reborn appare decisamente meglio, nonostante il filtro, grazie al cielo. E poi è tutto doppiato in inglese o giapponese, dando vita a quei pixel come mai prima d'ora.

Un gameplay immortale

Dove Tactics Ogre Reborn non è cambiato, almeno non del tutto, è nel suo gameplay. L'anima incredibilmente profonda di gioco di ruolo tattico si percepisce fin dalle prime ore, dove i vari sistemi di gioco si svelano al giocatore attraverso piccole battaglie che fungono da tutorial. Ad una prima occhiata, Tactics Ogre Reborn potrebbe apparire come un srpg piuttosto tradizionale, e in parte lo è, ma alcuni sistemi di gioco lo rendono ancora oggi peculiare. La gestione dei turni, ad esempio, è affidata al Recovery Time, più questo valore è basso, più l'unità potrà agire prima rispetto alle altre.

Dimenticatevi quindi la classica alternanza tra turno del giocatore e turno dei nemici, in Tactics Ogre diventa fondamentale tenere in considerazione questo sistema e lo scorrere dei turni, per gestire al meglio le mosse e i flussi di attacco. Se siete impulsivi e avventati come il sottoscritto, è buona pratica dare uno sguardo in basso allo schermo, dove vengono scanditi i turni e i personaggi che agiranno dopo. Tenere in considerazione il flusso dell'azione, il posizionamento dei nemici e le loro debolezze elementali, è fondamentale per avere la meglio. Gli elementi da tenere in considerazione sono ben 8, e agiscono come il classico sistema sasso, carta, forbice. Ognuna di esse è più efficace su un'altra, e tenerlo a mente può rendere più efficaci le nostre azioni.

Tactics Ogre Reborn è davvero impegnativo, e gli scontri possono andare avanti anche per lungo tempo. In questo questa riedizione non sembra aver introdotto particolari elementi di quality of life, se non la velocizzazione degli scontri. Una feature salvifica, vista la lentezza generale dell'azione. L'esperienza risulta però molto tradizionale e impegnativa, anche nella gestione dei personaggi. La gestione dell'equipaggiamento, l'assegnazione di oggetti consumabili e skill, è tutta affidata al giocatore, senza particolari automatismi a snellire la sezione preparatoria.

Gli appassionati andranno in brodo di giuggiole, ma sto personalmente trovando la gestione delle unità piuttosto tediosa, anche a causa di un'interfaccia non propriamente comoda (anche se rivista) da navigare e priva di alcuni shortcut. Nel 2022 siamo abituati fin troppo bene, questo è chiaro, ma nella sua impenitente natura di classico, Tactics Ogre Reborn offre abbastanza spunti per non cadere nel frustrante.

Negli scontri è presente infatti il sistema Chariot, che permette di riavvolgere i turni e cambiare il corso dell'azione, se ci si è pentiti di una mossa o lo scontro ha preso una piega troppo sfavorevole. In questo Tactics Ogre Reborn è estremamente moderno, e va in parte a mitigare la durezza dell'esperienza tattica che offre. Rispetto alla versione PSP poi, è stato abbandonato il livello di classe, ora legato al singolo personaggio. Una modifica richiesta a gran voce, di cui parlerò più approfonditamente nella recensione.

Non so se Tactics Ogre Reborn ha l'ambizione di essere la versione definitiva di Let Us Cling Together. Dopo queste ore di gioco mi è difficile credere che siano riusciti a trovare un equilibrio perfetto tra tutti i sistemi di gioco, ma è chiaro fin da subito che ciò che di grandioso c'era in quell'esperienza srpg, ritorna qui in una forma migliore e con qualche interessante accorgimento. Sarà da capire il bilanciamento dell'esperienza nella sua interezza, e di alcuni sistemi che in questa anteprima non ho potuto approfondire.

In ogni caso, Tactics Ogre Reborn è un titolo da tenere d'occhio, che abbiate giocato l'originale o siate semplicemente appassionati del genere. Quest'operazione di Square Enix continuerà a dividere per le scelte tecniche fatte, ma dopo queste prime ore, pur sognando un mondo di remastered in HD-2D, mi ritengo meno critico rispetto a prima.

Leggi altri articoli