Anche se non avete mai sperimentato l’esperienza offerta da System Shock, probabilmente avrete giocato a qualcosa che ne è stato ispirato. Il classico di Looking Glass Technologies, pubblicato nel lontano 1994, prima per MS-DOS e poi per Mac OS e PC-98, è stato acclamato ampiamente dalla critica ma senza mai diventare un vero “best seller” commerciale (vendendo soltanto poco più di 170.000 copie e paradossalmente facendo perdere un bel po’ di denaro a Looking Glass Technologies).
Il motivo? DOOM, che in quel periodo spopolava praticamente ovunque; l’apprezzamento ottenuto dalla stampa specializzata e dagli addetti del settore hanno permesso comunque a System Shock di diventare un capolavoro influente dell’industria videoludica. Il motore grafico, la fisica e il gameplay di System Shock sono stati fra i più innovativi di sempre, tanto da aver dettato le basi per diversi FPS di grande successo, fra cui Deus Ex e Bioshock.
Quindi, detto questo, come si fa a rifare un gioco di così grande impatto? Ma soprattutto senza snaturarne la natura?
È questo l’obiettivo di Nightdive Studios; noi abbiamo avuto l’opportunità di provare il “remake” alla Gamescom 2022 di Colonia. Lo sviluppatore, piuttosto che “stravolgere” completamente il gioco originale sta praticamente creando un remake fedelissimo che preserva l'esperienza, ma offrendo allo stesso tempo un prodotto maggiormente curato dal punto di vista tecnico e soprattutto grafico. Una scelta quanto mai azzeccata per una esperienza così importante.
Salvare l'umanità da un destino peggiore della morte stessa
In System Shock, i giocatori controllano un hacker (non meglio identificato), il quale viene catturato mentre cerca di farsi strada attraverso una navicella spaziale denominata “Cittadella”. Sin dalle prime battute iniziali della breve demo proposta, è stato possibile notare la bellezza degli ambienti 3D, i quali, non dissimili da un vero e proprio labirinto (un qualcosa che è stato reso popolarissimo proprio grazie a DOOM), ci hanno letteralmente rapito. Districarsi non è stato semplicissimo, ma quello che abbiamo potuto apprezzare è che semplicemente muovendosi per la navicella, l’anima del titolo originale è rimasta pressoché inalterata.
Iniziata la demo, siamo stati fagocitati dal gioco: nessun indicatore obiettivo, niente di niente, solo noi e l’astronave. Dopo aver ottenuto una chiave magnetica per aprire la prima porta sul nostro percorso siamo stati liberi di esplorare quanto ci fosse da esplorare. In questo modo, il giocatore può creare (cucendo su sé stesso) l’avventura a proprio piacimento. Un qualcosa di davvero gratificante che rende unica l’esperienza di gioco. Noi abbiamo deciso di adottare un approccio compassato e esplorativo, raccogliendo tutti gli oggetti disponibili e qualche arma sparsa qua e là; ciò ci ha permesso di affrontare al meglio le “mostruosità” presenti nel livello e soprattutto scegliendo sempre un modo differente per sconfiggerle.
A proposito di armi, la prima che abbiamo avuto modo di ottenere è stata un tubo, arma utilizzabile esclusivamente in scontri ravvicinati e che a ogni colpo, andato a segno o meno, ci ha permesso di captarne le vibrazioni, i movimenti e soprattutto sentirne il peso. La seconda che abbiamo trovato, gironzolando per la “Cittadella”, una pistola, ci ha invece dato modo di sperimentare il sistema di mira e il feeling delle armi. Davvero ottimo e non banale da assimilare.
La demo proposta alla Gamescom 2022 probabilmente non prevedeva una vera e propria conclusione; lo scopo della prova era – a nostro giudizio – di dare modo al giocatore di sperimentare l’essenza della produzione. Avendo giocato anche all’originale, è stato quasi un vero e proprio tuffo nel passato, ma in chiave moderna. Una sensazione incredibile che ci fa ben sperare per il prodotto finito.
L'atmosfera nel gioco funziona bene. La grafica (il motore utilizzato è l’Unreal Engine 4) è un mix di vecchio e nuovo. Infatti, sebbene molti elementi sembrino al passo con i tempi, altri sono stati deliberatamente lasciati in bassa definizione. Una scelta particolare che però ben si sposa con l’obiettivo di Nightdive Studios. Sarà la carta vincente? Non possiamo saperlo. Ma la curiosità di provare il prodotto finito è davvero tanta!
Prime considerazioni
Sebbene la durata della demo sia stata piuttosto risicata, in realtà l’abbiamo conclusa con una morte mirabolante, e le sensazioni offerte dalla stessa sono state più che positive. Il level design è rimasto quasi inalterato rispetto al prodotto del 1994: le aggiunte significative riguardano elementi in alta definizione, meccaniche di gameplay migliorate e un suono surround stratosferico. Se queste sono le premesse, sebbene System Shock non riuscirà, probabilmente un po’ come l’originale, a rappresentare un “best seller” commerciale, saprà sicuramente farsi amare da una discreta fetta di giocatori, sia nuova e sia veterana del titolo originale.
Vi ricordiamo che il remake di System Shock sarà pubblicato entro la fine dell'anno (salvo rinvii) su PC, PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series S|X e Xbox One.