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Sword Art Online Last Recollection | Recensione

Abbiamo provato Sword Art Online Last Recollection, ultimo titolo della saga ispirata all'omonimo anime. Ecco la nostra recensione!

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a cura di Giulia Serena

Editor

Ricordo perfettamente il giorno in cui iniziai Sword Art Online: dieci anni fa il catalogo delle serie giapponesi — soprattutto disponibili in Italia — non era vasto come oggi e, leggendo l'incipit della trama, da appassionati dei videogiochi era impossibile non esserne incuriositi. Facciamo un salto temporale al 2023, e il franchise di giochi basati su SAO è a dir poco prolificato, con un'ampia varietà di titoli per PC, mobile e console, di cui l'ultimo arrivato è Sword Art Online Last Recollection.

Sviluppato nuovamente da Aquria e pubblicato da Bandai Namco per PlayStation 4 e 5, Xbox Series X|S e PC, il titolo rappresenta un seguito diretto di Sword Art Online: Alicization Lycoris, il capitolo precedente della serie, continuandone, e concludendone, il racconto. Dopo una lunga sequenza iniziale, con tanto di opening in cinematografica in stile animato, torniamo nell'Underworld, dove il conflitto con i popoli del Dark Territory è ormai imminente. Proprio da lì giunge all'improvviso Dorothy, una giovane ragazza, nonché Cavaliere Oscuro, che funge da nodo nevralgico per l'intera avventura. 

Ella, infatti, informa Kirito e gli altri Cavalieri dell'Integrità che diversi nobili del Dark Territory desiderano scongiurare una guerra che porterebbe inevitabilmente alla distruzione di entrambi i regni e alla morte di innumerevoli vite innocenti. Con l'obiettivo di trovare un comune accordo e stabilire finalmente la pace, dunque, i nostri protagonisti si imbarcano in un viaggio verso il territorio nemico governato dal Dio Oscuro Vecta, scortati dalla stessa Dorothy. 

Ovviamente, però, non solo per arrivare nel Dark Territory dovremo affrontare innumerevoli mostri, ma anche guadagnare la fiducia dei signori che vi abitano, i quali, ovviamente, non sono inizialmente propensi ad accettare l'invito alla pace di Kirito. Il tutto si svolgerà all'interno di una campagna in stile JRPG dal design lineare e dalla durata di circa 25 ore, con la maggior parte del backtracking riservato al gameplay post titoli di coda. 

Non conta la meta ma il viaggio... ma non qui

Le premesse per la trama di Sword Art Online Last Recollection sono senz'altro interessanti, soprattutto per merito di Dorothy, un personaggio che colpisce sin da subito per l'alone di mistero che la circonda. La cavaliera, conosciuta anche come "Figlia del Peccato", incuriosisce e quasi fa tenerezza a Kirito e agli altri Cavalieri dell'Integrità: la giovane ragazza è incredibilmente insicura e chiusa in sé stessa, si impone di non mostrare la minima emozione e di non affezionarsi ai suoi compagni di viaggio, ma col passare delle ore le carte che compongono il suo castello cadono una alla volta, portandola a una crescita interessante e, al contempo, facendone scoprire il passato. 

Se, dunque, la sceneggiatura è pregevole sin dal principio, lo stesso non si può dire del gameplay. L'Underworld nel gioco traspare come un luogo estremamente scialbo, essendo composto prevalentemente da paesaggi rocciosi, caverne, qualche castello e lande alquanto desolate; chiaramente il design brullo riesce a trasmettere la desolazione del luogo raccontato nel manga, ma non contribuisce di certo a rendere il gioco visivamente appagante, complice anche la mancanza di punti di interesse. 

Le mappe, infatti, sono tutte piuttosto piccole e carenti di segreti, zone segrete o qualsiasi altro elemento che in qualsiasi titolo spinge il giocatore a esplorare ogni anfratto dell'area in cui si trova. Nemmeno le quest secondarie aiutano in tal senso, dato che si riducono in missioni per lo più fini a sé stesse e assolutamente dimenticabili, come trovare un certo oggetto o uccidere un tale nemico. Insomma, vi ritroverete ben presto ad andare da un punto all'altro per scoprire il proseguimento della storia, ma rimanendo con la sensazione di non esservi goduti appieno il viaggio che, a volte, è proprio la parte più bella di un gioco. 

Un'opera nata vecchia

Alle ambientazioni e attività deludenti concorrono un comparto sia grafico che tecnico ancora decisamente troppo ancorati alla vecchia generazione — e non sto parlando di PS4 e Xbox One, ma addirittura PS3 o Xbox 360 —. I modelli poligonali di elementi come i fondali, la vegetazione o qualsiasi oggetto esterno o interno alle ambientazioni risultano davvero arretrati, con solamente il design dei personaggi principali, e soprattutto quello di Dorothy, che si salvano e sono visivamente più godibili. 

Un altro grave problema di Sword Art Online Last Recollection, riscontrabile sin dai primi minuti di gioco, è il sistema di movimento incredibilmente legnoso di Kirito (o di qualsiasi altro personaggio deciderete di utilizzare come primario). Il protagonista, infatti, corre a una velocità decisamente più elevata del normale: il risultato sono degli spostamenti innaturali, con l'impressione di star quasi fluttuando sul terreno anziché correndo. Ciò accade anche durante i combattimenti, durante i quali la telecamera fatica a seguire correttamente i membri del party, rendendoci difficile avere il pieno controllo della situazione. 

L'arretratezza tecnica si riflette anche nell'organizzazione dei vari menu di gioco e dell'equipaggiamento: oltre a una mappa non molto chiara, per esempio, la gestione dell'inventario rende complesso anche solo capire qualche oggetto sia meglio utilizzare. Ci vengono, infatti, fornite informazioni su ciò che abbiamo appena raccolto, ma non su quello che abbiamo già equipaggiato, non potendoli, dunque, comparare, ma dovendoci basare solamente sulle statistiche totali. 

I combattimenti di Sword Art Online Last Recollection

C'è, dunque, qualcosa che si salva in Sword Art Online Last Recollection oltre alla trama? Ebbene, sì, o meglio, a metà. Il sistema di combattimento, infatti, è stato completamente rivisitato rispetto all'ultimo titolo della serie, rendendolo decisamente più fluido e soddisfacente. È possibile mandare in campo un party di massimo 4 personaggi, controllandone uno alla volta e potendoli cambiare nel corso delle battaglie tramite un comando apposito o alla morte del membro che stiamo usando. Inoltre, col progredire dell'avventura si sbloccano più abilità e si impara a concatenarle tra loro, dando vita ad attacchi a catena e combo soddisfacenti. 

Sono presenti anche degli attacchi di gruppo con tanto di animazioni che è possibile eseguire se si ringrazia al momento corretto un compagno che ha eseguito un attacco o cura; purtroppo questi, a differenza delle combo singole, non si possono saltare, diventando inevitabilmente ripetitive col passare del gameplay. I combattimenti, in generale, diventano monotoni dopo qualche ora di gioco, dato che, nonostante si sblocchino abilità nello skill tree e nuove armi, tutto si traduce in meri elementi di contorno, giacché l'alternativa più efficace rimane il button-mashing. 

Infine, vale la pena spendere qualche parola su doppiaggio, localizzazione in italiano e colonna sonora partendo proprio da quest'ultima, che è senza dubbio uno degli elementi più apprezzabili del gioco. A partire dall'opening a opera della cantante giapponese ReoNa, l'intera OST di Sword Art Online Last Recollection è più che godibile, nonché in linea con l'anime, così come il voice acting in lingua originale. Lo stesso plauso non si può fare, però, alla traduzione dei testi, che presenta diverse imprecisioni, dalla traduzione troppo letterale a errori davvero banali sia nella grammatica che nella sintassi, frutto di un lavoro superficiale. 

Voto Recensione di Sword Art Online Last Recollection | PS5


6.5

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Trama interessante e con temi profondi

  • Sistema di combattimenti migliorato rispetto agli altri titoli della serie

  • Colonna sonora e doppiaggio fedeli all'anime

Contro

  • Comparto tecnico e grafico decisamente arretrato

  • Carenza di attività da svolgere oltre alla quest principale

  • Movimenti legnosi di personaggi e telecamera

  • Combattimenti alla lunga ripetitivi

Commento

Se Sword Art Online Last Recollection è, da una parte, un salto in avanti rispetto ai precedenti capitoli della serie, dall'altra rimane ancora sin troppo ancorato al passato. La trama è interessante, soprattutto per merito del nuovo personaggio Dorothy e il sistema di combattimento è stato rivisto per rendere l'esperienza più dinamica e coinvolgente, ma ogni altro elemento dell'opera non riesce a raggiungere la qualità auspicabile. Le ambientazioni sono brulle, i modelli poligonali sin troppo banali, e i menu di gioco ci fanno pensare a un titolo per PS3 piuttosto che per PS5. Insomma, ci troviamo dinanzi a un'opera che prova a fare meglio dei predecessori e in parte riesce a raggiungere l'obiettivo, ma non può che lasciare un amaro in bocca per ciò che avrebbe potuto essere con più lavoro da parte del team. 

Informazioni sul prodotto

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Sword Art Online Last Recollection

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