They call me the King for a reason, continua

Recensione - SSF4 torna rinnovato e si dimostra ancora il miglior picchiaduro dell'anno.

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a cura di Tom's Hardware

They call me the King for a reason, continua

Non accade la stessa cosa per i personaggi come Abel, Vega o Dahlsim che invece sono stati potenziati. Per il momento risulta difficile stimare il bilanciamento generale del gioco e sapere chi uscirà dall'anonimato (Juri e Adon sembrano per il momento i favoriti) e chi invece sprofonderà alla fine delle Tier List (Dan, di sicuro, ma Mokoto sembra anche essere uno dei più deboli del cast) o semplicemente se SSF4 sarà tanto bilanciato quando lo era SF4.

La Modalità Arcade, per chi non è in compagnia di amici o non ha una connessione Internet, ha subito un leggero ritocco. L'IA degli avversari è ormai molto meno ostinata nel picchiare senza riflettere e si protegge piuttosto bene. Tra le novità c'è il ritorno misterioso degli stage bonus, che consistono, come in Super Street Fighter II nel rompere una macchina o dei barili. Le partite tra rivali (Ken contro Ryu, Adon contro Sagat) sono precedute da una piccola sequenza ingame e le intro dei nuovi personaggi sono meno ridicole rispetto a SF4.

Infine le sfide sono più semplici da portare a termine. Queste ultime sono sempre molto utili per imparare qualche combo e altre fasi a effetto e permettono di sbloccare più rapidamente le icone e altri titoli che sono stati l'orgoglio dei migliori giocatori di SF4. Dei piccoli bonus, non sempre indispensabili, ma che fanno sempre piacere quando non si ha una connessione Internet.

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