Super Mario Party
Mario Party è sempre stata una declinazione della mascotte di Nintendo capace di offrire un divertimento per tutte le famiglie più di quanto potesse fare Mario Kart o molti altri titoli non solo legati all'idraulico italiano, ma orientati alla coesione familiare. Ritrovarlo su Nintendo Switch, la console che meglio riesce a coniugarsi alle esigenze di una famiglia, che sia questa riunita attorno a un tavolo o in viaggio, è stato un immenso piacere, andando a esaltare anche quella che è a tutti gli effetti una proposta videoludica capace di accontentare un gruppo di amici, pronti alla sfida per incoronare il campione di turno.
Super Mario Party non abbandona la tradizione, potete stare tranquilli: il classico tabellone, che emula il gioco dell'oca, è sempre lì al suo posto, pronto a impegnarvi alla ricerca delle stelle e della raccolta delle monete. Le nostre prove sono sempre state caratterizzate da sfide a quattro giocatori, tenendo presente che per un numero tale basta una sola console ma è possibile anche usarne due contemporaneamente, a patto di avere due copie del gioco. La modalità, senza alcun tipo di sforzo di fantasia, prende il nome Mario Party, proprio per confermare che si tratta della colonna portante dell'esperienza, che non a caso vi porterà via un bel po' di tempo. Partiamo dal principio, però, ricordandoci che innanzitutto avremo la possibilità di scegliere uno dei personaggi del mondo di Super Mario per vivere l'avventura sul tabellone o tra i minigiochi: a nostra disposizione ce ne sono sedici in partenza, più quattro da sbloccare nel corso dell'avventura.
Nel caso in cui foste da soli a giocare a Mario Party non demordete, perché il gioco ha pensato anche a una modalità single player, che ovviamente vanifica quella che è l'anima del titolo, ma che viene incontro a chi, per una sera, ha preferito accontentarsi di un'esperienza contro la IA; in questo caso dovrete scegliere tra medio, difficile e molto difficile i vostri avversari, con la possibilità anche di cambiarli per rendere più variegata la sfida e più adatta alle vostre esigenze. D'altronde ogni personaggio ha la sua peculiare caratteristica nel lancio del dado e ognuno di essi ha ovviamente delle skill che potrebbero avvantaggiarvi durante la partita, come succede anche in Mario Kart. Un paio di esempi: il dado di Mario ha un'abbondanza di 3 ed è privo del 4, aumenta quindi la possibilità di fare meno di tre passi in avanti, ma contestualmente vi limita la possibilità di farne più di tre. Quello di Waluigi, invece, contiene persino un sette, ma ha in una faccia anche la possibilità di far perdere tre monete; Yoshi, ancora, avrà nel suo dado anche lo zero, che lo costringerà a rimanere fermo nella casella in cui si trova.
Parliamo di dadi perché, per chi non lo sapesse e si dovesse approcciare a Super Mario Party per la prima volta, tutto gira attorno a loro: l'avanzamento nel tabellone d'altronde è esclusivamente collegato al loro lancio e al numero che uscirà. Una volta scelto, quindi, se usare il dado standard, quello con le canoniche sei facce, o quello speciale, con un colpo del Joy-Con ci ritroveremo ad attendere la decisione della sorte. Ogni casella sul tabellone porta a un risultato specifico: le più importanti e immediate sono quelle che donano o tolgono monete, fondamentali per l'economia di gioco, dato che ci permetteranno di acquistare le stelle o altri oggetti utili ai fini della vittoria. La detentrice delle stelle è Toadette, che quindi diventa l'obiettivo di tutti i giocatori: per vincere, d'altra parte, serve avere più stelle di tutti quanti gli altri.
Vi potrebbe capitare, però, di arrivare rapidamente da lei e non avere abbastanza monete per riscattare la stella, oppure di vederla sparire perché un avversario vi ha anticipato, o ancora raggiungerla molto rapidamente grazie all'utilizzo di un tubo dorato. La sfida sta non solo nel raggiungere Toadette, ma anche nell'evitare che gli altri giocatori possano mettervi il bastone tra le ruote sottraendovi monete, oppure evitando di cadere sugli Spazi Sfortuna, un meccanismo che assomiglia alle slot machine e che va a infliggere dei malus al mal capitato di turno. Alla fine di ogni turno, inoltre, si entra in quella che è l'atmosfera più attiva dell'intero gioco, ossia i minigiochi.
A seconda di dove vi sarete posizionati sul tabellone, guardando il colore della vostra casella, vi ritroverete in un "tutti contro tutti", un "tre contro uno" e un "due contro due". I minigiochi, che sono giocabili anche al di fuori della modalità Mario Party, vi spingeranno a delle vere e proprie prove di abilità e di rapidità: c'è da dire che alcuni di essi non riescono effettivamente a sfruttare le potenzialità dei Joy-Con, ma sono soltanto pochi, mentre tanti altri riescono a restituire quel divertimento che cetra l'obiettivo di dare più ritmo a un tabellone che altrimenti si concentrerebbe solo sul lancio dei dadi. Alcuni minigiochi vi chiederanno di utilizzare il movimento del vostro controller per ricaricare una tanica d'acqua e poi spingere l'avversario fuori dal ring, altri vi impegneranno nella raccolta di pop-corn che cadono dal cielo, fino a quelli più inaspettati, come il dover gonfiare un palloncino semplicemente tenendo premuto il tasto azione.
Insomma se da un lato vi sarà assicurato il divertimento, dall'altro c'è qualche minigioco deficitario di inventiva. In tutto questo un altro aspetto che poco ci ha convinto è da ricollegare al termine della sfida sul tabellone: quando avrete terminato i 10, i 15 o i 20 turni che avete deciso di far durare la gara, toccherà infatti sottoporsi alle scelte del giudice della sfida, che assegnerà due stelle extra con dei criteri abbastanza randomici, che variano di gara in gara, senza quindi darvi alcun senso di certezza. Durante le nostre diverse partite non ci è capitato di assistere a dei veri e propri ribaltoni nella fase finale, almeno non tanto quanto visto durante le sfide sul tabellone, ma c'è da dire che tale componente randomica non ci ha completamente soddisfatti.
Ciò che invece abbiamo avuto modo di apprezzare è l'interattività con i tabelloni stessi: vi capiterà di infastidire un Mega Kalamaro oppure di attivare dei massi di pietra rotolanti pronti a schiacciarvi, azioni che vi spingeranno insomma a cambiare drasticamente la vostra posizione sulla mappa e allontanarvi, probabilmente, dalla stella. È abbastanza chiaro che tale modalità acquisisca un valore unico solo se giocata in compagnia, altrimenti non ne riuscirete ad assaporare il giusto gusto della sfida.
Tra le novità che Super Mario Party annovera c'è anche la modalità online, che permette ai giocatori di confrontarsi e sfidarsi con molti altri nel resto del mondo. Sebbene, per lo stesso discorso fatto poc'anzi, l'esperienza ne risenta di quel classico sfottò da divano, l'intenzione di Nintendo sembra esser stata creata per incentivare il 2 contro 2, spingendovi ad avere un partner in action per affrontare gli altri giocatori. Tandem che può essere riproposto anche nei minigiochi, che sono in totale ottanta, tutti inediti e dei quali vi abbiamo già spiegato pro e contro. Una così vasta varietà vi assicura, però, la possibilità di avere sempre delle novità dal punto di vista del tabellone, o anche del divertimento a sé stante.
Offrendovi quindi altri intrattenimenti al di là del Mario Party, Super Mario Party riesce a impegnarvi per diverse ore, potenzialmente infinite se valutate come un gioco da tavola che non termina mai e che fa dell'imprevisto la propria forza motrice. Per esempio ci è capitato di soffermarci per quasi un'ora in una partita di baseball al di fuori da qualsiasi logica del tabellone principale, a dimostrazione del fatto che anche al di fuori di quella che è l'esperienza portante, Super Mario riesce a donare grande gioia.