Se siete preoccupati e state iniziando a pensare che ci sia qualcosa che non va in voi dopo aver passato una sessione di sei ore sul vostro videogioco preferito, potete tirare un sospiro di sollievo. Un nuovo studio che arriva direttamente da Oxford afferma che non c'è nulla di clinicamente sbagliato in chi passa ore e ore con giocando ai videogiochi.
I dati raccolti dall'Oxford Internet Institute suggeriscono che, anziché essere la causa dei problemi, la dipendenza dai videogiochi potrebbe trovare radici in problemi più profondi. Questo in risposta alla decisione dell'Organizzazione mondiale della sanità, che ha elencato il "disturbo da videogioco" come una malattia riconosciuta, andando a suggerire tra le altre cose che il videogioco stesso possa causare dipendenza e altri problemi.
Il co-autore dello studio e direttore della ricerca, il professor Andrew Przybylski, afferma che la ricerca precedente "non ha esaminato il contesto più ampio di ciò che sta accadendo nella vita di questi giovani". Piuttosto che limitarsi a tutelare la quantità di tempo trascorso a giocare, questo studio vuole invece capire le cause che portano il videogiocatore ad effettuare lunghe sessioni di gioco. Le ricerche precedenti dell'Istituto hanno definito la base del disturbo da gioco "debole". Questo nuovo studio invece sfida solo la sentenza dell'OMS, che ha già portato alla creazione di una clinica per la dipendenza da gioco in Inghilterra.
Przybylski ha infine invitato l'industria a contribuire a far luce sulla situazione affermando che queste conversazioni continueranno e più informazioni riusciranno ad ottenere e meglio sarà per lo studio specifico della situazione. Cosa pensate di questo nuovo studio di Oxford? Diteci la vostra.
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