Steam: Valve risponde alla multa della CE sul blocco regionale

Valve ha pubblicato una lunga risposta alla multa salata da parte della CE. Ecco le motivazioni del ricorso avviato dai proprietari di Steam.

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a cura di Carlo Castiglia

Valve e altre cinque aziende sono nel mirino della Commissione Europea (cliccate qui per approfondire) riguardo ai blocchi regionali per alcuni titoli PC. La CE ha infatti multato l'azienda proprietaria di Steam, con un risarcimento da versare pari a 1.624.000€, una cifra davvero considerevole. Ciononostante, la multa è legata alle chiavi di attivazioni che l'azienda, però, forniva gratuitamente ai developers. Perciò, Valve ha pubblicato una lunga risposta al comunicato della CE, in cui annuncia le motivazioni del ricorso che avvierà.

Ecco di seguito la lunga dichiarazione di Valve: "Durante i sette anni di indagine, Valve ha collaborato ampiamente con la Commissione europea (CE), fornendo prove e informazioni come richiesto. Tuttavia, Valve non ammette di aver infranto la legge, come richiesto dalla CE. Valve non è d'accordo con i risultati della CE e la multa inflitta a Valve. Le accuse della CE non si riferiscono alla vendita di giochi per PC su Steam";

"Invece, la CE sostiene che Valve abbia abilitato il blocco geografico fornendo chiavi di attivazione e, su richiesta degli editori, bloccato tali chiavi in ​​determinati territori (blocchi regionali) all'interno dello Spazio Economico Europeo (SEE). Tali chiavi consentono a un cliente di attivare e giocare a un gioco sulla piattaforma quando l'utente lo ha acquistato da un rivenditore di terze parti. Valve fornisce chiavi di attivazione gratuitamente e non riceve alcuna quota del prezzo di acquisto quando un gioco viene venduto da rivenditori di terze parti (come un rivenditore o un altro negozio online)";

"I blocchi regionali si applicavano solo a un numero limitato di giochi. All'epoca, circa solo il 3% di tutti i giochi che utilizzavano Steam (e nessuno dei giochi di Valve) erano soggetti ai blocchi regionali contestati nello SEE. Valve ritiene che l'estensione di responsabilità della CE a un fornitore di piattaforme, in queste circostanze, non sia supportata dalla legge applicabile";

"Tuttavia, a causa delle preoccupazioni della CE, Valve ha effettivamente disattivato i blocchi regionali all'interno dello SEE a partire dal 2015, a meno che tali blocchi regionali non fossero necessari per i requisiti legali locali (come le leggi sui contenuti tedesche) o i limiti geografici in cui il partner Steam è autorizzato a distribuire un gioco. L'eliminazione dei blocchi regionali può anche indurre gli editori ad aumentare i prezzi nelle regioni meno abbienti per evitare l'arbitraggio sui prezzi. Non ci sono costi per l'invio delle chiavi di attivazione da un paese all'altro".

Riassumendo, Valve ritiene ingiusta l'estensione di responsabilità della Commissione Europea e che all'epoca dei fatti solo il 3% dei giochi era soggetto al blocco regionale (disattivati poi nel 2015). Pertanto, l'azienda ha presentato ricorso alla CE. Come andrà a finire?

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