Steam: nasce il gruppo "anti-woke" dei videogiochi

Gruppo Steam valuta giochi "woke": 1600 utenti segnalano contenuti controversi in 211 titoli. Solo 27 raccomandati, per lo più anime.

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a cura di Giulia Serena

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Un gruppo di circa 1.600 utenti di Steam ha creato una lista di giochi "woke or not" per segnalare titoli considerati troppo politicamente corretti o censurati. L'iniziativa, nata nel 2023 con il nome "Woke and Censored Games Alert", conta ora quasi 9.000 follower sulla piattaforma.

Il gruppo si propone di informare i giocatori su "quali publisher e sviluppatori supportare", recensendo i giochi in tre categorie: raccomandati, informativi e non raccomandati. Finora sono stati valutati 211 titoli, di cui solo 27 raccomandati, principalmente giochi anime.

I criteri per definire un gioco "woke" non sono ufficialmente stabiliti, ma dalle recensioni emerge che vengono presi di mira soprattutto titoli con protagoniste femminili, tematiche LGBTQ+, inclusione di minoranze o messaggi politici considerati progressisti.

Tra i motivi per non raccomandare un gioco ci sono l'inclusione di pronomi, "bandiere politiche" o "agende". Per esempio, God of War Ragnarök è stato criticato per aver reso Kratos "debole ed emotivo". La categoria "informativa" include giochi come Star Wars Jedi: Survivor per aver personaggi "con caratteristiche moderne" o Assassin's Creed per "diversità forzata".

Reazioni contrastanti tra i giocatori

L'iniziativa ha chiaramente suscitato reazioni contrastanti nella comunità dei videogiocatori. I critici sostengono che la definizione di "woke" usata dal gruppo sia troppo ampia e riduttiva, includendo elementi come localizzazioni errate o semplicemente la presenza di personaggi non bianchi in ambientazioni fantasy.

I sostenitori invece ritengono che l'industria stia cercando di compiacere un "pubblico moderno" inesistente, citando come prova il fallimento di giochi come Forspoken o Saints Row. Sostengono inoltre il diritto dei consumatori a sapere esattamente cosa stanno acquistando.

Una terza posizione, più sfumata, riconosce alcune incongruenze nelle valutazioni del gruppo ma ne apprezza l'intento di informare i giocatori su possibili modifiche o messaggi politici nei giochi, se fatto in modo coerente.

Noi, ovviamente, non vogliamo schierarci né da una parte né dall'altra: i videogiochi dovrebbero essere un media apprezzabile da tutti e per tutti, e non dovrebbero essere valutati unicamente per la presenza o meno di elementi "woke", o ancor peggio censurati. Ci limitiamo, quindi, a riportare l'esistenza di questa iniziativa, curiosi di sapere la vostra opinione a riguardo.

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