Un nuovo avviso, comparso recentemente nel carrello di Steam durante le procedure di acquisto di un prodotto, informa gli utenti che gli acquisti sulla piattaforma conferiscono solo una licenza d'uso e non la proprietà dei giochi.
La novità, riportata da Engadget, sembra anticipare l'entrata in vigore di una nuova legge californiana nel 2024, la quale stabilisce nuove regole per la vendita di contenuti digitali che entreranno in vigore a partire dal prossimo anno.
Il messaggio, visibile prima di procedere al pagamento, recita: "L'acquisto di un prodotto digitale concede una licenza per il prodotto su Steam". Questa precisazione appare per la prima volta, suggerendo un recente aggiornamento delle policy di Steam, atte a mitigare le problematiche insorte nel corso degli ultimi anni.
Per quanto raro, difatti, è già successo che alcuni utenti si siano ritrovti con una licenza rimossa (come nel caso del primo The Crew che è stato rimosso dalle librerie dei proprietari), in seguito alla chiusura di server di prodotti "always online".
Alla stessa maniera, è già successo che alcuni giochi fossero rimossi (temporaneamente o definitivamente) dagli sotre digitali in seguito a problematiche legate alle licenze. Il caso più eclatante rimane P.T. su PlayStation Store che, per quanto fosse gratuito, quando fu rimosso dallo store di Sony divenne impossibile da riscaricare anche per chi già lo aveva inserito nella propria libreria di titoli.
La mossa di Valve, la società proprietaria di Steam, si inserisce nel contesto della legge AB 2426 firmata dal governatore della California Gavin Newsom. La normativa obbliga i marketplace digitali a chiarire ai clienti quando stanno acquistando solo una licenza d'accesso ai contenuti, e non la proprietà effettiva.
La legge si applica a copie digitali di videogiochi, musica, film, serie TV e ebook venduti online, ma non ai download permanenti offline. L'obiettivo è tutelare i consumatori in situazioni come quella verificatasi con Ubisoft.
Con questo avviso, Steam anticipa i tempi, adeguandosi in anticipo alle nuove disposizioni, garantendo maggiore trasparenza sulle condizioni d'uso dei prodotti digitali acquistati sulla piattaforma e rimarcando, ancora una volta, che i prodotti digitali non garantiscono la stessa "proprietà" della loro controparte fisica.