Star Ocean The Divine Force, un grande ritorno per la saga | Recensione
Dopo diversi anni la celebre saga di Square Enix ritorna con l'ottimo Star Ocean The Divine Force: ecco cosa ne pensiamo.
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a cura di Giacomo Todeschini
Editor
Ho sempre trovato il nome Star Ocean dannatamente ammaliante. Provate per un attimo a pensarci anche voi, provate pure solo per qualche istante a immaginarvi a occhi chiusi questo oceano di stelle, una distesa d’acqua costellata di luminosi punti di luce che siamo abituati a vedere in cielo. Un amalgama tra quello che vediamo là sopra, irraggiungibile e misterioso, e ciò che vi è invece sul nostro pianeta, magari più semplice da toccare ma comunque sempre ricolmo di mistero. Non sentite anche voi qualcosa che vi attira, quasi in un modo magico, provenire da tale peculiare binomio di termini? Io sicuramente sì ed è proprio per questo motivo, oltre che per esser stato positivamente colpito dal titolo durante il mio hands-on londinese, che non vedevo l’ora di immergermi in Star Ocean The Divine Force, ultimo titolo della celebre saga uscito in questi giorni per PS4, PS5, Xbox e PC. E, dopo diverse ore di gioco, sono finalmente pronto a portarvi con me in questa avventura con Raymond e Laeticia.
Due mondi in contatto
Così come il titolo del franchise, anche Raymond e Laeticia sono due personaggi agli antipodi, con un background economico e culturale alle spalle completamente differente. Raymond, infatti, è un giovane comandante di navi spaziali, costretto ad atterrare precipitosamente in seguito a un assalto avversario su Aster IV, mentre Laeticia è nientepopodimeno che la principessa di uno dei principali regni del pianeta. Se Raymond è quindi a proprio agio con tematiche come viaggi spaziali, automi, sistemi di comunicazione interplanetari e quant’altro, Laeticia ha trascorso la sua intera esistenza in un regno contraddistinto dai classici stilemi fantasy, con giusto qualche piccola influenza steampunk a rendere il tutto un pelo più avveniristico. Quello che avviene nei primi minuti di gioco tra Raymond e Laeticia non è insomma solo un semplice incontro tra i due protagonisti di Star Ocean The Divine Force, ma un vero e proprio scontro tra mondi, con tale leitmotiv che proseguirà anche nel corso delle successive ore di gioco.
I due si troveranno quindi presto, anzi prestissimo, a unire le forze, cercando di perseguire ognuno i propri scopi. Raymond necessita infatti di ritrovare gli altri membri dell’equipaggio disparsi per Aester IV, come l’automa Elena, mentre Laeticia è in viaggio con il proprio amico assistente Albaird per cercare di salvare il proprio regno. A tale particolare combriccola si uniranno nel corso del gioco, come da tradizione jRPG, numerosi nuovi personaggi e, soprattutto, D.U.M.A., ossia una senziente sfera robot dall’incerta natura che cela più di un mistero.
Una trama che inizia quindi senza premere troppo il piede sull’acceleratore, ma che si arricchisce pian piano di nuove minacce, tematiche e nemici, riuscendo a intrattenere il giocatore per diverse decine di ore. A rendere il tutto più interessante è infine il fatto che, giusto all’inizio del gioco, è possibile scegliere, oltre che la difficoltà, anche se seguire maggiormente la trama dal lato di Raymond o di Laeticia. Saltuariamente durante Star Ocean The Divine Force accade infatti ai due personaggi di separarsi per lassi di tempo più o meno brevi ed è proprio in tali casi che la nostra scelta avrà effetto, portandoci a vivere la narrazione solo dal punto di vista del personaggio da noi prescelto. Una scelta carina e tutto sommato ben implementata, che dona più di un motivo per rigiocare il titolo una volta raggiunti i titoli di coda.
Star Ocean The Divine Force: frenetico ma ragionato
Come da tradizione della saga, Star Ocean The Divine Force è un jRPG con forti influenze action, che ne permeano il gameplay nel profondo. Un sistema di gioco che non si sbilancia mai in nessuno dei due lati, riuscendo anzi ad amalgamare insieme in modo saggio e virtuoso sia l’anima da gioco di ruolo giapponese che quella più da titolo action. Un qualcosa di assolutamente non scontato, soprattutto considerando come siano molti i titoli che falliscono in tale bilanciamento, e che risulta senza troppi problemi uno degli aspetti più riusciti del titolo. Un gameplay quindi dotato del giusto ritmo, frenetico ma non banale, facile da apprendere ma complesso da padroneggiare e, soprattutto, colmo di potenziale. Un piccolo gioiellino, insomma, che saprà dare tante soddisfazioni a chi avrà la pazienza e la voglia di apprenderne tutte le varie diramazioni e sfaccettature.
I numerosi scontri che costellano l’intero The Divine Force permettono infatti di ingaggiare i vari nemici con assalti veloci e adrenalinici, senza però rinunciare al tatticismo e alla strategia che giustamente devono essere presenti in un titolo del genere. Nonostante il gameplay sia sostanzialmente action, dato che potremo muoverci liberamente nel campo di battaglia, inanellare combo, eseguire schivate, attacchi e tenaglia e quant’altro, a respingere il fantasma del button smashing e a rendere il tutto più ragionato è il fatto che ognuno dei vari personaggi a nostra disposizione è dotato di un dato numero di punti abilità o AP che dir si voglia, esauriti i quali non potrà cimentarsi in fendenti e incantesimi vari fino a quando non si ricaricheranno. Una meccanica che si va a inanellare poi ad altre dinamiche, come attacchi che richiedono più di un AP o un maggior quantitativo di punti abilità nel caso in cui prenderemo di soppiatto l’avversario e così via. Ottima aggiunta, che farà sicuramente piacere agli amanti dei giochi di ruolo giapponese vecchio stampo e che permetterà di gestire con maggior lucidità anche le situazioni più concitate, è poi la modalità pausa, che ci consentirà di stoppare in qualsiasi istante il gioco e valutare il da farsi, ad esempio impostando un differente pattern d’attacco per i nostri alleati o per utilizzare qualche oggetto particolare.
Pure gli attacchi e le combo annidano al loro interno un’intrigante vena tattica. Tramite un menu dedicato, infatti, potremo impostare su ognuno dei tre pulsanti offensivi – per PlayStation quadrato, triangolo e cerchio – quale tipologia di tecniche e attacchi utilizzare. Ognuno dei vari componenti del team, infatti, è dotato di un proprio skill tree, all’interno del quale è possibile trovare e sbloccare varie abilità e tecniche d’attacco, con cui andare poi appunto a personalizzare i pattern offensivi. Su ognuno dei tre tasti è possibile impostare una combo, che verrà appunto attivata schiacciando ripetutamente quei pulsanti, e un attacco da selezionare tenendo invece premuto il comando prescelto. Considerando la quantità di attacchi differenti e i diversi personaggi giocabili, quello che emerge è un ventaglio di scelta particolarmente ampio e vario, in grado di rendere gli scontri maggiormente vari e dinamici.
A far fare uno step successivo al tutto è poi il già citato D.U.M.A. con il simpatico robottino sferico che si rivelerà ben più di utile durante i combattimenti. Grazie a esso, infatti, potremmo scagliarci ferocemente contro gli avversari, causando gravi danni e imbastendo assalti a sorpresa. D.U.M.A., inoltre, consente anche di targettare punti deboli degli avversari altrimenti difficilmente raggiungibili, come ad esempio la testa di qualche automa troppo cresciuto e così via. Aggiungendo al tutto la possibilità di cambiare in modo istantaneo il proprio personaggio, passando quindi ad esempio da uno senza AP a un altro con ancora potenzialità offensive per non interrompere il flow, è evidente come il gameplay di Star Ocean The Divine Force abbia un potenziale decisamente elevato, adatto sia a chi voglia cercarne anche la più piccola sfaccettatura sia a chi invece sia alla ricerca di un qualcosa di veloce e semplice da apprendere.
Non tutto è però purtroppo ovviamente perfetto e sono un paio i punti che avrebbero necessitato di una maggior cura. La telecamera, soprattutto, mostra il fianco a più di una critica, non risultando all’altezza del frenetico ritmo di gioco. Anche la possibilità di impostare il lock su un singolo avversario non mette purtroppo al riparo dalle sue incertezze e imprecisioni. Pure l’intelligenza artificiale, sia dei nemici che dei nostri alleati, avrebbe sicuramente inoltre potuto essere più sviluppata.
In compagnia di D.U.M.A.
D.U.M.A. si rivelerà inoltre decisamente utile non solo ai fini della trama e durante i combattimenti, ma anche per quanto riguarda l’esplorazione delle varie zone di gioco di Star Ocean The Divine Force. Grazie a esso potremo infatti arrivare in posti altrimenti irraggiungibili, come i tetti degli edifici o pareti rocciose, con tale dinamica che dona quindi la possibilità di vagare anche verticalmente nei vari scenari. Una libertà di movimento incentivata da quello che è il level design, con le location di The Divine Force che sono spesso e volentieri costruite per sfruttare le potenzialità di D.U.M.A..
A tarpare parzialmente le ali al tutto, restituendoci comunque un sistema di gioco sotto tale punto di vista tutto sommato soddisfacente, sono delle zone non esattamente vaste a livello spaziale e separate tra di loro da dei per quanto brevi caricamenti. Non mancano neanche gli anacronistici muri invisibili, che ci inibiscono di scorrazzare liberamente nelle mappe di gioco e neanche qualche bug di troppo correlato a tale meccanica, visto che ci è capitato ben più di una volta di incastrarci in qualche elemento dello scenario, obbligando il nostro personaggio a subire il tristemente noto fenomeno della caduta senza fine.
Al netto di tali imprecisioni e limitazioni, la decisione di Tri-Ace di adattare un sistema di movimento ed esplorazione basato su un elevato dinamismo ben si sposa con la frenesia controllata del sistema di combattimento, con le due fasi che risultano di conseguenza ben coese tra di loro.
Star Ocean The Divine Force: tecnicamente non all'altezza
Come vi avevamo raccontato circa un mese fa nella nostra anteprima, dove Star Ocean The The Divine Force non convince pienamente è sicuramente sul lato tecnico. Al netto dei caricamenti, che al tempo ci erano sembrati troppo lunghi anche su PS5 ma che sono fortunatamente ora quasi istantanei, non abbiamo infatti notato passi avanti sul piano grafico rispetto a quanto riscontrato durante il nostro hands-on londinese. La versione del titolo di Tri-Ace e Square Enix per l’ammiraglia di casa Sony, infatti, non convince sul piano tecnico né giocato con la modalità che predilige la bontà grafica né tantomeno con quella che va invece a rendere più stabile il framerate.
Le texture del titolo e i modelli poligonali non rendono infatti onore a PS5, e ipotizziamo neanche a Xbox Series X o al PC, risultando ancorate a standard qualitativi di diversi anni fa. A ciò si vanno a unire anche dei paesaggi e delle ambientazioni, per quanto tutto sommato ispirate e piacevoli a livello stilistico e artistico, spesso troppo spoglie e prive di elementi in grado di farle risaltare, massimizzando quello che è il potenziale del titolo. Considerando come le varie zone di gioco sono spesso tutt’altro che ampie a livello spaziale e separate tra di loro proprio fisicamente, con tanto di caricamento, è ancora più emblematica la resa tecnica, che avrebbe sicuramente potuto e dovuto offrire qualcosa di meglio sotto tale aspetto.
Rivedibile anche il character design dei vari personaggi, con in particolare Raymond, il belloccione biondo che potete osservare di tanto in tanto nelle immagini a corredo di questa recensione, che risulta fin troppo anonimo a livello visivo. Neanche gli altri personaggi eccellono più di tanto sotto tale aspetto, ma quello dell’esploratore spaziale è sicuramente il caso più emblematico.
Non fatevi in ogni caso scoraggiare da una resa tecnica alla fine dei conti sotto le aspettative: Star Ocean The Divine Force è, come avrete avuto modo di capire, un titolo decisamente valido e che si fregia di un sistema di gioco particolarmente accattivante. Se saprete andare oltre un aspetto grafico solo discreto troverete insomma un titolo più che interessante, che vi saprà intrattenere per diverse decine di ore.
Voto Recensione di Star Ocean The Divine Force
Voto Finale
Il Verdetto di Tom's Hardware
Pro
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Gameplay frenetico ma ragionato
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Ottimo action-jRPG
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Buona narrativa
Contro
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Tecnicamente non all'altezza
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Muri invisibili e qualche bug di troppo