STALKER 2: la guerra, il pericolo e il patriottismo di GSC GameWorld

Come si sviluppa in guerra? A raccontarlo è GSC Game World, team di sviluppo al lavoro su STALKER 2: ecco i punti salienti del racconto.

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a cura di Alessandro Adinolfi

La genesi di STALKER 2 è un processo complicato, complesso e che probabilmente verrà ricordato da molti. Al di là dei problemi e dei rinvii, GSC Game World lavora oramai da quasi 11 mesi sotto le bombe, i missili e un costante senso di paura dovuto alla guerra in Ucraina, cominciata il 24 febbraio 2022 dopo che la Russia ha invaso la totalità del paese. Difficile immaginare lo sviluppo di un prodotto così complesso in una situazione umanitaria drammatica, ma il team di sviluppo ci ha provato, raccontando a Wired i retroscena post invasione.

Secondo Wired, gli uffici di GSC Game World "puzzano come una stazione di rifornimento". C'è un motivo ben preciso: quell'edifico, dove i lavori continuano, è pieno di taniche di carburante, scorte in vista di eventuali nuovi attacchi. Accanto alle taniche tutto ciò che può servire a salvare la vita, come scorte (probabilmente di beni di prima necessità) e kit di pronto soccorso. Una realtà quotidiana, a cui probabilmente noi facciamo fatica a comprendere, ma che in GSC Game World è probabilmente diventata una desolante routine.

La sicurezza degli sviluppatori è in prima linea. E così, come racconta il team di sviluppo, lo scoppio della guerra ha portato anche alla sistemazione di bus per l'evacuazione. "I pullman di evacuazione erano sempre pronti fuori dall'ufficio, con gli autisti sempre in allerta", le parole di Maria Grygorovych, lead producer di STALKER 2. "Il piano di evacuazione era già pronto, con orari e punti d'incontro. I nostri impiegati erano consapevoli dei loro obbligi e delle loro responsabilità organizzative", ha aggiunto.

Report non recenti parlavano del ricollocamento di alcuni sviluppatori a Praga, per poter continuare a lavorare al gioco. In realtà tutto ciò è avvenuto anche prima. Prima dell'escalation, GSC Game World aveva infatti deciso di ricollocare alcuni suoi dipendenti in altri paesi dell'Est Europa. Uzhhorod è stata la prima scelta, altri hanno optato invece per Budapest. Per quanto riguarda la Repubblica Ceca, c'è un fondo di verità. Circa 130 sviluppatori sono rimasti in Ucraina (alcuni addirittura impegnati al fronte), altri 200 invece hanno deciso di trasferirsi a Praga subito dopo lo scoppio della guerra.

"Prima era un gioco su Chornobyl, che si trova nella regione di Kyiv, creato da un team ucraino. Ora è diventato più grande. Si tratta di un prodotto nazionale, che mira a mostrare che l'Ucraina non è solamente coraggiosa sul campo, ma ha anche un grande senso di rispetto della propria eredità culturale", ha concluso Maria Grygorovych.

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