Split Fiction, l'esperienza co-op dell'anno | Recensione
La nostra recensione di Split Fiction, titolo cooperativo in uscita il 6 marzo 2025 su console e PC e svliluppato da Hazelight Studios.
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a cura di Giulia Serena
Editor
-
Pro
- Meccaniche di gioco sempre diverse e innovative
- Comparto tecnico eccellente, con continui cambi di telecamera e prospettiva
- Graficamente molto godibile
- Friend Pass per giocare in due con una sola copia
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Contro
- Scrittura altalenante, con dialoghi banali e colpi di scena telefonati
Il verdetto di Tom's Hardware
Informazioni sul prodotto

Split Fiction
In un'epoca dominata da servizi live, MMO ed esperienze online sempre più distaccate, il vero co-op sta diventando una rarità. Hazelight Studios, già celebre per giochi cooperativi di successo come A Way Out e It Takes Two, fortunatamente continua a riportare in auge questa modalità grazie a titoli sempre più innovativi e capaci di unire le famiglie, compresi coloro che non sono soliti a trovarsi col pad in mano. L'ultima prova dello studio è Split Fiction, titolo in uscita il 6 marzo 2025 su console e PC al prezzo di 50 euro.
Split Fiction è un'esperienza cooperativa innovativa e coinvolgente, capace di fondere diversi generi e stili di gioco in un'unica avventura la quale, esattamente come It Takes Two - titolo che, lo ricordiamo, vinse persino il premio del gioco dell'anno ai GOTY 2021 - si basa interamente sulla comunicazione e cooperazione tra due giocatori.
Team sci-fi o team fantasy?
Nella nuova opera i giocatori interpretano Mio e Zoe, due aspiranti scrittrici con personalità e stili letterari diametralmente opposti. La prima è una scettica autrice di fantascienza, mentre la seconda è un'ottimista scrittrice di fantasy. Le loro differenze emergono fin dal primo incontro presso la Rader Publishing, una società che promette un contratto editoriale alle due giovani autrici.
Il fondatore della società, James Rader, presenta loro una macchina in grado di creare simulazioni basate sulle loro storie. Tuttavia, il vero scopo della macchina è quello di rubare le loro idee creative. Quando Mio tenta di ribellarsi, finisce accidentalmente nella simulazione di Zoe, dando il via a un'avventura in cui le due dovranno collaborare per fuggire dal sistema corrotto e proteggere la loro creatività.
Non vi rivelerò oltre sulla trama per non rischiare di rovinarvela, ma vi basti sapere che questa si sviluppa attraverso una serie di mondi surrealisti e stravaganti, ognuno dei quali riflette lo stile letterario delle due protagoniste. Alternerete, dunque, paesaggi cyberpunk fantascientifici provenienti dalle idee di Mio e regni magici del fantasy di Zoe, godendo, quindi, di una varietà di ambientazioni che si fondono in modo sorprendente, creando al contempo un'esperienza narrativa coesa e sempre diversificata.
Una varietà strabiliante
Ciò che rende Split Fiction un'esperienza davvero unica è la sua varietà di meccaniche di gioco, che si evolvono continuamente per mantenere i giocatori sempre impegnati e riuscendo così a coinvolgere ogni membro della famiglia, da grandi a piccini. Il gioco passa, infatti, fluidamente da un genere all'altro, offrendo sfide sempre nuove e stimolanti. Per esempio, un momento Mio e Zoe potrebbero trovarsi a combattere come cyber ninja, con abilità specifiche che richiedono coordinazione e precisione; in un altro, invece, potrebbero cavalcare draghi, trasformarsi in un maiale volante grazie a peti atomici o impersonare letteralmente una pallina di un flipper.
Non solo le meccaniche di gioco sono estremamente variegate, ma Hazelight Studios ha dato il meglio di sé anche per quanto riguarda il comparto tecnico: durante i livelli si alternano visuali in 3D, 2D, a scorrimento laterale e persino in isometrica, il tutto in modo fluido e sempre originale. Non vi troverete mai, quindi, a ripetere due sezioni di gameplay simili, e anche nei livelli secondari (dei mondi "extra" incastonati all'interno di quelli principali) ne vedrete delle belle, con la fantasia degli sviluppatori che ha dato veramente il meglio di sé — mi permetto solo uno spoiler: diventerete persino degli hot dog e dovrete grigliarvi da soli —.
In tutto ciò, la collaborazione ovviamente è al centro dell'esperienza di gioco: ognuna delle due protagoniste ha in ogni livello abilità uniche che si completano a vicenda, e solo lavorando insieme i giocatori possono progredire nella storia. Split Fiction, infatti, non offre suggerimenti o indicazioni, incoraggiando così a comunicare, a pensare fuori dagli schemi e a trovare soluzioni creative; in ogni caso, nulla di troppo complesso dato che, come menzionato, il titolo è pensato per essere godibile a tutti, anche a chi non è solito videogiocare.
Giacché Mio e Zio hanno abilità completamente diverse e molto spesso si trovano ad affrontare sezioni proprio distinte, il titolo si adatta anche a essere rigiocato una seconda volta, permettendo di impersonare l'altra protagonista e godere così di un'esperienza comunque fresca.
Hazelight Studios ha utilizzato l'Unreal Engine 5 per dare vita a mondi vividi e dettagliati, che spaziano dai paesaggi futuristici della fantascienza ai regni fiabeschi del fantasy; tutti i livelli sono estremamente curati, con un livello generale che supera di gran lunga quello di It Takes Two e che permette di godere di paesaggi davvero spettacolari. Inoltre, lo stile artistico animato per cui hanno optato gli sviluppatori permette di mantenere una buona qualità visiva anche in split-screen, senza compromettere le prestazioni e consentendo così di godere di un'esperienza fluida.
Divertente, ma...
Se il gameplay e il comparto tecnico sono eccellenti, l'ambito in cui Split Fiction è più carente è la narrazione: mentre in It Takes Two ci trovavamo dinanzi a una coppia di genitori in piena crisi, qui abbiamo due giovani donne che hanno a che fare ognuna con i propri problemi e che si trovano a dover collaborare, inevitabilmente conoscendosi nel corso dell'avventura. Se il problema di Zoe è davvero serio e capace di toccare nell'animo i giocatori, non si può dire altrettanto di quello di Mio, risultando in una minore empatia e coinvolgimento nei confronti della sua storia. Inoltre, il livello generale della scrittura è — salvo alcuni tratti, tra cui proprio quelli di Zoe — abbastanza banale, con dialoghi banali e cliché o colpi di scena telefonati.
Insomma, Split Fiction vale assolutamente la pena di essere giocato per le sue meccaniche di gioco innovative e capaci di sorprendere a ogni livello, ma non aspettatevi una narrazione capace di sconvolgervi allo stesso modo. In ogni caso, nelle sue 15 ore circa di durata vi divertirete senz'altro in compagnia del vostro partner di gioco, a prescindere che optiate per la co-op locale o quella online (a tal proposito, come i precedenti titoli dello studio è sufficiente che uno dei due giocatori possieda la copia del gioco, sfruttando il Friend Pass).
Se avete apprezzato It Takes Two o semplicemente siete alla ricerca di un titolo co-op da giocare insieme a un amico, al vostro partner o vostro figlio, Split Fiction farà sicuramente al caso vostro. Il titolo di Hazelight Studios ha, dunque, il potenziale per diventare uno dei giochi più originali ed entusiasmanti del 2025, promuovendo ancora una volta la cooperazione tra giocatori — e, più generale, tra persone — in un'epoca dove, invece, si tende a essere sempre più isolati e distaccati.
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