Personalizzazione di gioco
Cardine e motore di questo Double Agent è di fatto l’innovativa (almeno per la serie) possibilità di personalizzare il gioco su due fronti ben distinti: come agente infiltrato della NSA – l’agenzia della quale Fisher ha sempre fatto parte - e come “terrorista” del gruppo americano John Brown’s Army (JBA).
Fin dai primi passi il controllo sarà infatti totalmente nelle mani del videogiocatore, che potrà quindi decidere se raggiungere obiettivi per l’una o per l’altra fazione, giocando platealmente con l’inganno nell’inganno. Ed essere scoperti, da una o dall’altra parte si trasforma in una frazione di secondo nel più emblematico dei Game Over. É così che diviene possibile entrare nelle profondità della story line in modo avvincente e “unico”, discostandosi almeno in parte da quei soliti ed usuali binari ai quali siamo stati tanto abituati negli anni passati. Un sistema che piace e convince, fin dalle prime battute.