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Pro
- Una signora espansione
- Campagna corposa e longeva
- Una nuova fazione
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Contro
- Dialoghi a volte inutilmente prolissi
- Non è l'espansione che vi farà cambiare idea su Spellforce 3
Il verdetto di Tom's Hardware
Il panorama videoludico è fortunatamente costellato da opere di ogni tipo, appartenenti ai più svariati generi. Tra vecchie glorie, nuovi titoli e strane ibridazioni, in questi ultimi anni abbiamo infatti visto davvero di tutto. Il bello è quindi che di qualunque cosa siate alla ricerca, molto probabilmente potrete trovarne una trasposizione a tema videoludico. Se siete quindi ad esempio vogliosi di provare una commistione tra un RTS e un GDR, sarete lieti di sapere che ad amalgamare saggiamente insieme questi due generi è Spellforce 3, un titolo sicuramente conosciuto dai fan più sfegatati degli strategici in tempo reale, ma che non è mai salito troppo agli onori della cronaca. Innegabile come si tratti di un titolo di tutto rispetto che, nel corso degli anni ha ricevuto un supporto contenutistico coi fiocchi. Fulgido esempio ne è ad esempio Spellforce 3 Fallen God, una vera e propria espansione e non un banale DLC da una manciata d’ore come ci capita purtroppo spesso di vedere.
Abbiamo recensito il gioco con il seguente PC:
- GPU: RTX 2070 Gigabyte
- MOBO: Asus ROG STRIX Z370-F
- RAM: G.Skill Trident Z RGB 16GB DDR4 3200MHz
- CPU: Intel i5 8600k
- SSD: Sabrent SSD 2TB Rocket NVMe PCIe M.2 2280
- Tastiera: Corsair K70 LUX LED Rosso Cherry MX Brown
- Mouse: Fnatic Flick 2
- Cuffie: Logitech G930
- Monitor: Samsung C27HG 70 Quad HD 144Hz HDR
Una tribù da salvare
In Spellforce 3 Fallen God fanno la loro comparsata i troll, i veri protagonisti di questo contenuto aggiuntivo e della lunga campagna che ci accompagnerà per una decina abbondante di ore di gioco. Nei panni di una tribù sull’orlo dell’estinzione, saremo infatti chiamati a salvare la situazione, riportare ai vecchi lustri il nostro clan e, giusto per non farci mancare nulla, anche riportare in vita nientepopodimeno che una divinità. Il tutto, ovviamente, con nemici di ogni sorta e razza a braccarci e una misteriosa malattia a ostacolarci il cammino.
A rendere particolarmente interessante il tutto, oltre alla grande cura riposta da Grimlore Games in questa campagna, è poi il fatto che, in base alle scelte che faremo in essa, sarà possibile arrivare a diversi finali tramite degli snodi narrativi. Peccato solo per una trama certe volte fin troppo inutilmente arzigogolata e dei dialoghi spesso e volentieri senza particolari motivi logorroici, ma per il resto il lavoro fatto è notevole e saprà sicuramente soddisfare i fan del terzo capitolo della saga.
Spellforce 3 Fallen God: More of the Same
Se della nuova campagna c’è quindi decisamente poco di cui lamentarsi, lo stesso non si può dire del gameplay vero e proprio di questa espansione. Spellforce 3 Fallen God non porta infatti a nessuna particolare evoluzione nell’offerta ludica del peculiare strategico, arricchendola solo sul piano quantitativo e non su quello qualitativo. Se siete quindi degli amanti e dei fan dell’ultima fatica di Grimlore Games poco avrete di cui lamentarvi, e sarete anzi contenti di poter esplorare ulteriormente il titolo, ma se speravate di trovare un motivo per rivalutare il gioco con Spellforce 3 Fallen God dovrete purtroppo ricredervi.
L’unica ventata di aria fresca in tale senso è la nuova fazione dei troll, che è dotata di alcune caratteristiche peculiari rispetto a quelle già presenti nel titolo fino ad oggi. Grossi, tozzi e dotati di forza bruta, i troll riescono infatti fortunatamente a cambiare le carte in gioco, risultando un’ottima aggiunta al già variopinto scacchiere di Spellforce 3.
Spellforce 3 Fallen God è quindi, alla fine dei conti, un contenuto aggiuntivo pensato e fatto per i fan, per quello zoccolo di giocatori che ancor oggi apprezza la produzione di Grimlore Games. Una campagna lunga e avvincente, una fazione completamente nuova e tante ore di gioco a un prezzo particolarmente ridotto: chiedere di più a Spellforce 3 Fallen God era onestamente difficile.