Soulkin è un riuscitissimo mix fra strategico a turni e monster collector | Provato

Girovagando su Steam abbiamo scoperto Soulkin, un ibrido fra strategico a turni, monter collector e rogue-like, davvero interessante.

Avatar di Andrea Maiellano

a cura di Andrea Maiellano

Author

Quello con Soulkin è stato un incontro/scontro totalmente casuale. Spendendo la maggior parte del mio tempo con i PC handheld, sono sempre alla ricerca di nuove produzioni indie che siano, allo stesso tempo, leggere e capaci di offrirmi esperienze diverse dal solito.

Motivo per il quale spendo, letteralmente, ore a girovagare sullo store di Valve spulciando le nuove uscite, i titoli più giocati o, semplicemente, le produzioni in early access (che di solito sono proprio quelle su cui passo la maggior parte del tempo assieme alla mia Steam Deck). 

Non ricordo come, non ricordo perché, mi imbattei qualche settimana fa in Soulkin, un gioco che, a detta delle poche recensioni sul sito, avrebbe meritato molta più attenzione vista la sua miscela brutale fra strategico a turni e monster collector.

Lì per lì, venni incuriosito dalle recensioni, ma quello che mi fece decidere di acuistare il titolo in Early Access, fu il fatto che era già compatibile con macOS (e visto che io spendo la mia intera giornata sui computer targati Apple, quando trovo un titolo compatibile mi ci fiondo sempre, così da rimpinguare la mia libreria per quando mi sposto solo con il mio laptop).

Fatto sta che, dopo aver speso la bellezza di 8.74€, mi sono ritrovato a scaricare il gioco di Tambu Games, totalmente inconsapevole del fatto che ci avrei speso più ore sopra di quelle che mi sarei mai immaginato. 

Andiamo con ordine, Soulkin è, come vi anticipavo poc’anzi, un brillante ibrido fra strategico a turni e monster collector. La trama, almeno per il momento visto che si tratta di un prodotto in pieno Early Access, è molto abbozzata e si limita a darci testualmente il benvenuto ne regno di Ankiril, sul quale incombe una terribile minaccia.

Nadia, la protagonista che andremo a impersonare, è stata evocata per salvare questa terra fatata e per farlo avrà bisogno dell’aiuto dei Soulkin, ovvero delle creature fantastiche che la giovane eroina potrà evocare alla bisogna per sconfiggere le minacce che le si pareranno davanti. 

Un concept invero molto semplice, ma che nel contesto di un prodotto che, personalmente, ho acquistato per fruirne in mobilità, non mi ha dato particolarmente fastidio, visto che in pochi istanti mi sono ritrovato nel vivo dell’azione.

La mappa di gioco è decisamente peculiare, e potrebbe far storcere il naso a chi è abituato a contesti graficamente più sontuosi, o artisticamente più elaborati, visto che si limita a mostrarci una versione chibi di Nadia, che si può spostare in una serie di direzioni predefinite per raggiungere degli indicatori. Lo sfondo è quello di una mappa di carta, completamente bianco se non per le poche linee che a inizio partita saranno presenti per far decidere al giocatore quale scontro affrontare per primo. 

Un’idea tanto semplice, quanto funzionale, visto che basterà inanellare una serie di successi per vedere la mappa di gioco riempirsi poco alla volta, come a voler ricordare al giocatore il viaggio compiuto fino a quel momento.

Un viaggio che, ve lo anticipo subito, si sta rivelando tutt’altro che facile, visto che Soulkin non solo mi ha ricordato la celebre serie di Fire Emblem per alcune dinamiche di gioco, ma dispone anche di una gentilissima meccanica di “perma-death” per la quale una volta che Nadia soccomberà, si dovrà ricominciare dall’inizio dell’avventura, potendo portare con se solo l’affinità maturata con i Soulkin fino a quel momento.

Insomma, Soulkin non solo mescola il genere degli strategici al monster collector, ma insaporisce il tutto con una meccanica rogue-like che riesce a restituire un’incredibile tensione in ogni scontro, anche in quelli apparentemente più semplici.

Le dinamiche di base sono, in verità, molto semplici. Si sceglie quale incontro iniziare sulla mappa e si viene catapultati su una griglia esagonale, dove i nemici saranno già disposti, mentre Nadia verrà collocata all’estremità destra.

Ogni missione avrà degli obiettivi ben precisi da portare a termine per completarla, i quali richiederanno, per esempio, di sconfiggere tutti i mostri presenti nell’area o di reperire un forziere posizionato in un punto specifico della griglia.

L’aspetto interessante, e capace di far riflettere anche nelle missioni più semplici, è che una volta conseguito l’obiettivo principale, la missione terminerà e tutto quello che non è stato raccolto verrà perso per sempre.

Con questa diabolica meccanica, viene da se che prima di sconfiggere l’ultimo mostro si inizierà a girovagare per la griglia per recuperare ogni risorsa, o forziere, lasciato indietro, andando a rendere più lunghe, e per certi versi più  articolate, le varie missioni.

Tornando alle fondamenta del gameplay, Nadia non potrà attaccare direttamente e le uniche azioni che può eseguire sono: spostarsi, assorbire le anime dei Soulkin sconfitti, utilizzare delle abilità di supporto e interagire con alcuni elementi presenti nella griglia. 

Per difendersi dalle insidie di Ankiril, dovrà assolutamente evocare dei Soulkin e per farlo avrà a disposizione un quantitativo ben definito di energia, la quale le permetterà di scegliere accuratamente il tipo, e il numero, di mostri da mettere sul campo di battaglia.

Una volta che le truppe saranno posizionate, il tutto si svolge secondo le più classiche regole degli strategici a turni, dove ogni volta che si avrà il controllo, si deciderà dove spostare Nadia, dove posizionare i vari Soulkin e se farli attaccare o se fargli sfruttare le loro abilità uniche. Ovviamente, durante ogni turno, si potrà sia muovere che attaccare, senza obbligo di eseguire queste due azioni in un ordine ben definito.

Laddove tutto funziona perfettamente, e la mole di abilità uniche dei Soulkin mostra una passione vero il genere degli strategici da parte degli autori, quello che ha reso Soulkin, almeno per me una vera e propria dipendenza, è la rapidità con cui gli scontri possono essere portati a termine, sia vincendo che fallendo miseramente.

Le arene sono contenute e tutto è mostrato chiaramente fin dal principio, permettendo al giocatore di ragionare immediatamente sulla strategia da portare in campo. Come da tradizione ci saranno ostacoli da distruggere, o da usare come copertura, ma l’aspetto capace di speziare il tutto a dovere è la necessità di Nadia di assorbire le anime dei Soulkin caduti in battaglia per guadagnare affinità con questi ultimi.

Considerando che, da buon strategico su griglia, ogni azione ha un range predefinito, e la protagonista potrà assorbire solo le anime poste entro una certa distanza, viene da se che risulterà indispensabile ragionare anche su dove far perire gli avversari, o su dove sacrificare i propri Soulkin per riottenere le loro anime, onde evitare di esporre eccessivamente la protagonista alle intemperie e rischiare una morte permanente.

A corredo di tutto questo ci sono i Soulkin che, pur essendo poco meno di una cinquantina la momento, sono tutti caratterizzati con una cura maniacale, offrendo al giocatore un ventaglio di “truppe” davvero ben variegato e capace di soddisfare il palato anche degli amanti più esigenti degli strategici a turni.

Artisticamente parlando, infine, Soulkin è indubbiamente curato (se si considera il prezzo di listino attuale) e mostra chiaramente che gli sviluppatori stanno lavorando con la giusta calma, concentrandosi su poche cose alla volta per offrire dei contenuti che si rivelino sempre curati e mai “introdotti giusto per fare numero”. 

Un modus operandi che si nota dalla mole di aggiornamenti rilasciati fino a ora e dall’attenzione di Tambu Games ai feedback degli utenti, visto che si attiva sempre per modificare le problematiche riscontrate dai giocatori o per affinare questo, o quel, dettaglio in base alle segnalazioni ricevute.

Per quanto progressione e longevità, attualmente Soulkin si dipana attraverso una serie di obbiettivi da portare a termine per sbloccare nuove aree e nuove sfide. La dinamica funziona e, oltre a garantire un giusto senso di progressione (anche in virtù delle dinamiche rogue-like), apre sapientemente le porte agli sviluppatori a una serie di aggiornamenti potenzialmente infiniti.

Insomma un gioco da tenere senz’altro sott’occhio e che, a mani basse, vi consiglierei di provare fin da ora, visto il prezzo contenuto (ma volendo è disponibile anche una demo) e la capacità di rivelarsi un ottimo strategico a turni da fruire sia in mobilità (vista la rapidità con cui si può portare a termine uno scontro), sia chiudendocisi sopra per ore, cercando di “farmare” quanti più Soulkin possibile per diventare sempre più forti ed efficienti.

Prima di chiudere questa breve prova, vorrei raccontarvi un fatto molto divertente. Considerando che chi vi scrive è da sempre un amante degli strategici punitivi, e in particolare di Fire Emblem, dopo aver scoperto Soulkin ho compiuto una breve ricerca per scoprire se Tambu Games avesse realizzato altri titoli analoghi negli anni precedenti e ho scoperto che sono italiani, motivo per il quale mi sono prodigato nel contattarli per scoprire qualcosa di più su di loro e su come è nato Soulkin… ma di questo vi parlerò prossimamente.

Leggi altri articoli