Sony aggiorna PS Portal, non potrà più emulare PSP (purtroppo)

Sony ha risolto una vulnerabilità di sicurezza che trasformava il celebre PS Portal in un tablet capace di emulare l'iconica PSP.

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a cura di Andrea Maiellano

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Sony ha risolto una vulnerabilità di sicurezza che trasformava il celebre PS Portal in un tablet capace di emulare l'iconica PSP, ma questo aggiornamento ha suscitato parecchie lamentele nella community dedicata agli emulatori.

Lo scorso 19 febbraio, Andy Nguyen scoprì, assieme a XYZ e ZetaTwo, una vulnerabilità nel PS Portal che, al netto di tutto, avrebbe potuto migliorare notevolmente le sue funzionalità.

La PSP, lanciata da Sony nel 2004, è stata un'icona nell'ambito delle console portatili, capace di vendere circa 81 milioni di unità.

Il team ha lavorato per un mese per trasformare questa vulnerabilità in un exploit che avrebbe permesso di eseguire, nativamente, l'emulatore PSP open source PPSSPP.

Tuttavia, una volta scoperto e promosso l'exploit tramite un post su X, il team ha immediatamente informato Sony della vulnerabilità, la quale ha rilasciato di recente un aggiornamento di sistema per il PlayStation Portal.

L'update, il quale si è concentrato principalmente sul miglioramento delle prestazioni e della stabilità, ha avuto anche un altro obiettivo non menzionato da Sony: correggere la vulnerabilità scoperta da Nguyen e dal suo team.

Andy Nguyen ha confermato, tramite un post su X, che la vulnerabilità scoperta a febbraio è stata corretta da Sony con l'aggiornamento del firmware 2.0.6 del PS Portal. 

In molti si sono subito scagliati contro Nguyen, accusandolo di aver chiuso definitivamente la porta all'emulazione su PS Portal nell'esatto momento in cui ha deciso di informare Sony della scoperta.

Su X, come da prassi, la discussione si è accesa oltre misura, con numerosi utenti che hanno criticato aspramente Nguyen non solo per la decisione di informare Sony ma, soprattutto, per non aver condiviso l'exploit scoperto con le community dedicate all'emulazione.

Dal canto suo, Nguyen, ha difeso la sua decisione, affermando di aver agito "responsabilmente" segnalando i problemi a Sony e rimarcando che una divulgazione pubblica degli exploit scoperti non avrebbe avuto grandi conseguenze, in quanto Sony avrebbe comunque corretto le vulnerabilità.

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