Ci troviamo in un'epoca storica in cui i remake (e remastered) sono diventati una vera e propria moda, tanto che ogni mese assistiamo all'uscita di almeno una riedizione di un vecchio titolo, con alcuni esperimenti che hanno decisamente successo e altri che non godono della stessa fortuna. Un nuovo studio condotto da IDG Consulting e Virtuos, però, ha dimostrato che il momento ideale per rifare un videogioco è quando ha tra gli 11 e i 20 anni.
Questo studio ha esaminato oltre 200 remake e remaster pubblicati dal 2012 e il loro successo commerciale. I risultati mostrano che i giochi rilasciati tra gli 11 e i 15 anni dopo l'originale hanno ottenuto i migliori risultati, seguiti a breve da quelli rilasciati tra i 16 e i 20 anni fa.
Dei remake pubblicati tra gli 11 e i 15 anni dopo il loro rilascio iniziale, il 70% di essi ha venduto più di due milioni di copie, mentre tale numero sale all'80% per i giochi basati su titoli di 16-20 anni fa. Al contrario, solo il 32% dei remake di giochi di 21-25 anni fa ha raggiunto le due milioni di unità.
Secondo il rapporto, i remake trovano successo quando sviluppi hardware e software chiave consentono aggiunte significative e risoluzione dei punti critici nei giochi originali. Gli sviluppatori hanno preferito rifare giochi vecchi di oltre un decennio, con solo il 4% dei remake nel dataset che presenta un divario temporale di 0-5 anni tra originale e remake.
In termini di remake rilasciati meno di dieci anni dopo il rilascio, solo due hanno superato le due milioni di unità: The Last of Us Part 1 nel 2022 e Odin Sphere: Leifthrasir nel 2016.
Il rapporto consiglia che quando si cerca di rifare un gioco di meno di un decennio, gli sviluppatori dovrebbero determinare se i loro remake offriranno un valore aggiunto sufficiente per i giocatori, giustificando un prezzo di acquisto del gioco completo. I fattori da considerare includono quanto bene il gioco originale si mantiene ai tempi attuali, la rilevanza del genere, i concorrenti moderni e le nuove tecnologie disponibili.
Al contrario, rifare un gioco di oltre due decenni comporta il rischio di affrontare una minore competitività rispetto ai concorrenti moderni e di essere posizionato come un gioco retro, ovvero una categoria di nicchia. Sebbene questi giochi eccellano nell'appellarsi alla nostalgia e agli appassionati del gioco retro, potrebbero avere difficoltà a competere con titoli più recenti che vantano un gameplay contemporaneo.
I dati hanno anche esaminato le remastered e hanno rivelato che la grande maggioranza di quelle di successo viene rilasciata entro cinque anni dal loro rilascio iniziale. Questo è principalmente dovuto a remastered che coincidono con una nuova generazione di console, consentendo agli sviluppatori di aggiornare i visivi da un gioco relativamente recente. Questo è stato particolarmente notevole con il passaggio a PS4 e Xbox One, che ha visto forti vendite, per esempio, per i remaster di Grand Theft Auto 5 e The Last of Us.
A questo punto, dunque, chiediamo a voi: il remake dei videogiochi ha senso solo se sono passati almeno 10 anni o, come nel caso di The Last of Us, se il brand è abbastanza forte può essere passato anche meno? Diteci la vostra nel sondaggio qui sotto!