Nel cuore dell'originale Super Nintendo

Nintendo SNES è tornata con una versione in miniatura. Ma cosa c'è di diverso rispetto alla versione originale di 27 anni fa?

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a cura di Massimo Costante

Senior Editor

L'originale SNES era un piccolo prodigio della tecnica destinato a competere con la rivale Sega Mega Drive. Riuscì a trionfare, fino all'avvento definitivo del 3D e dell'entrata in scena di Sony con la neonata PlayStation e del Sega Saturn, il successore del Mega Drive.

snes original inside

L'interno dell'originale SNES

Vediamo nel dettaglio il cuore pulsante dell'originale SNES.

  • Central Processing Unit (CPU): Ricoh 5A22, CPU basata sul WDC 65C816 a 16 bit; clock di 21 MHz, anche se per accedere ai registri e alla memoria la sua velocità scala a 3,58 MHz (registri hardware), a 2,68 MHz (RAM e ROM) e 1,79 MHz (registri hardware)
  • Graphics Processing Unit (GPU): 2 coprocessori grafici denominati Ricoh 5C77 (PPU1) e Ricoh 5C78; possibilità di renderizzare fino a 128 sprite simultaneamente (32 per linea) con risoluzione massima di 64x64 pixel; 32.768 colori totali (256 contemporaneamente presenti sullo schermo)
  • Risoluzione: 256x224 / 256x239 / 512x224 / 512x239 pixel (progressive scan); 512x448 / 512x478 pixel (interlaced scan)
  • Memoria: 128 Kbyte on board; 64 Kbyte VRAM dedicata al processore video; 64 Kbyte dedicati al processore audio
  • Sonoro: Sony SPC700-8 bit a 8 canali
  • Supporti di Memorizzazione: Cartucce elettroniche da 2 Mbit a 48 Mbit

Bisogna inoltre ricordare che all'interno delle cartucce venivano ospitati dei chip in grado di elevare ulteriormente le capacità della console. Il chip più complesso era indubbiamente il Super FX prodotto da Argonaut Software, pensato per implementare il 3D nei titoli come Star Fox e l'inedito Star Fox 2.

super famicom console set

Oggi per godere delle prestazioni dell'originale SNES possiamo adoperare l'immortale ingresso SCART con una cara e vecchia TV a tubo catodico.

Non l'avete più? Beh, anche alcune TV di nuova generazione possiedono ancora un ingresso SCART, ma se vi siete cimentati in questa impresa da ritrovati retrogamers, vi sarete accorti che il risultato ottenuto è davvero sconfortante: ogni pixel viene ingrandito e squadrato al massimo a causa dell'originale risoluzione decisamente più misera una volta riprodotta sui pannelli in Full HD, per non parlare delle soluzioni più avanzate.

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