Skyrim e Morrowind hanno visto un aumento di giocatori dopo Oblivion Remastered

Aumentano i giocatori anche di Morrowind e Skyrim dopo il lancio di Oblivion Remastered: l'effetto nostalgia contagia tutta la saga di Elder Scrolls.

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a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

L'effetto onda che sta travolgendo l'universo videoludico di The Elder Scrolls è un fenomeno che merita particolare attenzione. Il recente lancio di The Elder Scrolls IV: Oblivion Remastered (acquistabile su Instant-Gaming) ha generato un impatto che va ben oltre il singolo titolo, innescando una rinascita d'interesse per l'intera saga fantasy di Bethesda.

La versione rimasterizzata ha conquistato quattro milioni di giocatori in pochi giorni dal suo debutto, nonostante si trattasse essenzialmente di un'opera già conosciuta, seppur rinnovata. Questo entusiasmo si è rapidamente propagato come un'onda di risonanza verso gli altri capitoli della serie, creando un effetto domino che rivela quanto il legame emotivo con questi mondi virtuali resti incredibilmente solido nel tempo.

I dati raccolti su diverse piattaforme raccontano una storia affascinante di revival. Su Xbox, la Special Edition di Skyrim ha registrato un incremento del 26% nella base utenti attivi, mentre l'edizione Standard ha visto un aumento ancora più significativo, toccando il 28%. L'effetto nostalgia ha colpito anche la versione originale di Oblivion, che ha fatto segnare un impressionante balzo del 113% - più che raddoppiando il numero di avventurieri tornati a esplorare Cyrodiil.

Persino Morrowind, il terzo capitolo della saga datato 2002, ha beneficiato di questa rinascita collettiva, sebbene con numeri più contenuti sulla console Microsoft. Un risultato prevedibile, considerando che la conversione console di questo titolo ha sempre avuto una ricezione più tiepida rispetto alla sua controparte PC, dove l'esperienza risultava più fluida e completa.

La piattaforma Steam conferma questa tendenza, con picchi di giocatori simultanei per Morrowind e Skyrim che hanno raggiunto livelli che non si registravano da mesi, in diretta correlazione temporale con il debutto della versione rimasterizzata di Oblivion. L'ecosistema di gioco dimostra così una vitalità organica, dove il successo di un elemento rafforza l'intero sistema.

Non siamo certo di fronte a un'esplosione numerica paragonabile ai lanci dei grandi blockbuster contemporanei, ma la crescita osservata rimane comunque significativa, soprattutto considerando l'età di questi titoli. Skyrim, che ha debuttato nel 2011, continua a catturare l'immaginazione di nuovi giocatori e a richiamare veterani; Morrowind, pur risalendo a più di vent'anni fa, riesce ancora a trovare spazio nei cataloghi di gioco attivi di un pubblico considerevole.

Questi numeri sollevano una domanda che serpeggia insistentemente nella comunità: perché Bethesda sta impiegando così tanto tempo per sviluppare The Elder Scrolls VI? Con una base di fan così affezionata e reattiva, un nuovo capitolo principale della saga avrebbe presumibilmente il potenziale per generare vendite stratosferiche senza necessità di strategie di marketing particolarmente elaborate. La fame di contenuti legati a questo universo appare evidente, eppure lo studio continua a mantenere il prossimo grande capitolo in uno stato di sviluppo prolungato, con informazioni rilasciate col contagocce.

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