Skull and Bones, Ubisoft non molla e si prepara a rivoluzionare il gioco

Skull and Bones sopravvive e rilancia: PvP, combattimenti a terra e il Kraken nelle prossime quattro stagioni. Il titolo vuole provare a rialzarsi.

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a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

Viviamo in una situazione di mercato dei live service un po' particolare. Mentre titoli come Suicide Squad: Kill The Justice League hanno già cessato gli aggiornamenti e Concord è stato abbandonato dopo appena due settimane, la creatura di Ubisoft, Skull and Bones (acquistabile su Amazon), contro ogni pronostico, non solo sopravvive ma si prepara a un ambizioso secondo anno di vita. Dopo una gestazione durata oltre un decennio e investimenti colossali, il gioco piratesco sembra finalmente aver trovato la sua rotta in acque tempestose, proponendo una roadmap che ha riacceso l'interesse dei giocatori.

La sopravvivenza di Skull and Bones appare quasi miracolosa nel panorama attuale dell'industria videoludica. Nonostante le difficoltà finanziarie di Ubisoft e la tendenza diffusa alla chiusura di giochi live service, il titolo piratesco ha completato il suo primo anno di navigazione. I punteggi su Metacritic - 64 dalla critica e un deludente 3.0 dagli utenti - raccontano di un'accoglienza tutt'altro che calorosa al momento del lancio.

Eppure, contrariamente alle aspettative, Skull and Bones si prepara a issare nuove vele. La prima stagione del secondo anno è già iniziata, introducendo due novità: l'Item Ascension, che permetterà un miglioramento più profondo dell'equipaggiamento, e i World Tiers, che aggiungeranno un nuovo livello di difficoltà per i marinai più esperti.

L'evoluzione del gioco sembra rispondere a quella che è stata la principale critica mossa al titolo: la mancanza di contenuti e varietà nell'esperienza di gioco. Una carenza che Ubisoft intende colmare con quattro stagioni ricche di novità sostanziali.

La più attesa delle novità in arrivo è probabilmente il PvP, denominato Death Tides, che verrà implementato a metà della prima stagione, indicativamente verso fine maggio. Questa modalità permetterà ai giocatori di sfidarsi utilizzando navi preimpostate o configurazioni personalizzate, unendo le forze con altri capitani per sconfiggere squadre rivali su quattro nuove mappe. Un'aggiunta che potrebbe dare nuova linfa all'esperienza di gioco, aggiungendo quella componente competitiva che molti fan richiedevano.

Dalla nave alla terraferma: l'evoluzione di un mondo piratesco

Se il PvP rappresenta un'importante evoluzione per Skull and Bones, è nella terza stagione che si concretizzerà la trasformazione più radicale del titolo: il combattimento sulla terraferma. Fin dal lancio, i giocatori hanno potuto abbandonare le proprie navi, ma ciò che li attendeva sulla terraferma era tutt'altro che entusiasmante. Le anticipazioni mostrate da Ubisoft rivelano pirati impegnati in duelli all'arma bianca, utilizzo di pistole e persino orde di zombie pirati pronti all'attacco.

La seconda stagione porterà invece nelle acque di gioco "The Frigate", la nave più grande mai introdotta, che promette di offrire nuove strategie di navigazione e combattimento. E per concludere in grande stile questo secondo anno, la quarta stagione introdurrà il Kraken, la mitica bestia marina che metterà alla prova anche i capitani più esperti.

La roadmap sembra voler dare un messaggio chiaro: Ubisoft non può permettersi di lasciar affondare Skull and Bones. Dopo investimenti massicci e un periodo di sviluppo record, il publisher francese sembra determinato a trasformare questo progetto in un successo, anche a costo di continuare a immettere risorse in un titolo che non ha brillato nelle vendite iniziali.

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