Punto e a capo

Lara Croft torna ancora in Tomb Raider Legend. Trucco rifatto ma vecchi ricordi sono i punti che caratterizzano il settimo capitolo della serie.

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a cura di Tom's Hardware

Punto e a capo

Dopo tutto ciò, la nuova avventura di Lara da poco approdata su Xbox, Playstation 2, PC e Xbox 360 prende sorprendentemente le distanze dalle aspettative di molti.

Eidos, forse stufa di quel noioso marchio affibbiatole dopo una più o meno lunga serie di insuccessi – nei quali comprenderei anche i vari Tomb Raider dopo il secondo capitolo - rilancia la “bonazza” per eccellenza dell’intrattenimento digitale a bordo di una versione completamente rinnovata nel gameplay e che finalmente dà il definitivo addio al “character relative” per avvicinarsi al più moderno ed apprezzato “camera relative”.

Per fare questo sono stati chiamati i programmatori più versatili e produttivi della casa inglese, i Crystal Dynamics (studio Crystal D), già noti per i buoni risultati raggiunti con la serie Legacy of Kain, affiancati all’inossidabile Toby Gard, padre della serie, nella veste di consulente.

Tomb Raider: Legend appare fin dalle prime battute un titolo fresco, ma carico di quella inossidabile decisione che ha fatto grande i vari “Kain”: la freschezza dei comandi (già collaudati e studiati con il mitico vampiro) sono una certezza per il gameplay di questo titolo, che avvicina in modo decisamente convincente il format classico del problem solving e dei puzzle a un sistema ricco di azione e combattimenti, oltre ad alcuni piccoli tocchi aggiuntivi, come i Real Time Event, già noti grazie a Shenmue.

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