In un panorama come quello dei roguelite, dove sgorgano copiose ogni mese nuove proposte, è davvero difficile imporsi. La concorrenza è tanta, le idee usate molte, le tematiche ancor di più: gettarsi in tale scenario sembra quasi un’impresa folle, ma quando si hanno talento, genialità e la visione corretta nessun ostacolo è troppo duro per essere affrontato. Sembra proprio questo essere il caso di ScourgeBringer, platformer roguelite attualmente in early access che fa della frenesia il proprio mantra principale.
Per meglio comprendere le potenzialità di questo promettente indie, ci siamo immersi negli scorsi giorni nel titolo di Flying Oak Games, già autori del più che gradevole Neurovoider, accumulando morti su morti ma soprattutto ore e ore di gioco.
ScourgeBringer: un roguelite post-apocalittico
ScourgeBringer è ambientato in un mondo post-apocalittico, dove un’entità misteriosa ha sconquassato l’intera umanità portandolo sull’orlo dell’estinzione. In tale scenario catastrofico saremo chiamati a impersonare i panni di Kyhra, giovane e talentuosa guerriera nonché ultima vera speranza della civiltà umana, e a immergerci all’interno di criptici luoghi, cercando di salvare quello che resta dell’umanità. La trama, che assume quindi delle tinte misteriose e accattivanti, è però ovviamente solo un pretesto per gettarci all’interno di stanze squadrate e metterci di fronte una lunga serie di amenità varie.
Insettoni deformi, presenze dalle sembianze demoniache e robot particolarmente aggressivi: questi sono solo alcuni degli avversari che ci troveremo dinnanzi in ScourgeBringer, senza dimenticare poi i vari boss e mini-boss che il gioco ci parerà davanti nei vari piani.
Perché, per quanto riguarda la struttura di gioco, ScourgeBringer è esattamente un roguelite con tutti gli stilemi del caso. Di partita in partita il nostro obiettivo sarà quindi quello di procedere nei vari piani, trovando e sconfiggendo il boss di turno. Piccola variante rispetto ai canoni del genere è l’obbligatorietà di scovare ed eliminare anche il mini-boss di ogni livello per poter accedere alla stanza finale di ogni piano. Una piccola e alla fine dei conti non troppo influente variazione, ma che valeva comunque la pena di citare. Per il resto il tutto segue i classici standard, con tanto di stanze con mercanti, power-up e sfide varie.
Una guerriera leggiadra ma letale
Dove ScourgeBringer eccelle in modo particolare è però nel gameplay, che sa essere al contempo dinamico, frenetico e anche tattico. A nostra disposizione avremo infatti non solo sia attacchi melee che a distanza, ma anche una sorta di colpo pesante in grado sia di stordire gli avversari che di rimandare indietro i loro proiettili. A render il tutto più adrenalinico ci pensano poi il dash e il doppio salto, abilità che completano un quadro particolarmente ricco e, soprattutto, goloso sul piano ludico.
Alla prova dei fatti il tutto funziona alla grande, con la nostra protagonista che si muoverà seguendo il celeberrimo motto di Muhammad Ali, ossia quel vola come una farfalla e pungi come un’ape che tanto ben si sposa con la filosofia alla base di ScourgeBringer. La piccola Kyhra, infatti, si sposta veloce e leggiadra tra piattaforme e stanze, sferrando all’occasione colpi precisi e ben assestati. Una commistione, quella tra velocità d’azione e fisicità degli scontri, decisamente riuscita e che riesce a rivelarsi un indiscutibile punto di forza della produzione.
Dove c’è ancora spazio di manovra, oltre che ovviamente nel numero di contenuti, è nella pulizia del codice, con ad esempio i nostri colpi che allo stato attuale attraversano i muri, permettendoci così di colpire in completa sicurezza gli avversari. Un po’ di lavoro è inoltre necessario sul bilanciamento, che sebbene punti molto sulla rigiocabilità e sull’essere imparato a forza di partite e morti, si rivela ora come ora un po’ troppo ostico nelle prime fasi di gioco.
Esemplare, infine, l’aspetto grafico, pulito, curato nei minimi dettagli e decisamente bello da vedere. La bellezza di sprite e ambientazioni di ScougeBringer, del resto, può ben essere osservata dalle immagini presenti in questa anteprima.
Conclusioni
Nonostante sia ancora in early access, ScourgeBringer è un titolo già godibilissimo e in grado di regalare tante soddisfazioni. Il gameplay è avvincente, lo stile adottato irresistibile, il feedback ludico ottimo: trovare qualcosa di cui lamentarsi è davvero difficile. Siamo sicuri che una volta che Flying Oak Games avrà sistemato le spigolature ancora presenti e rinforzato l’opera sul piano contenutistico ci troveremo dinnanzi un signor roguelite.
Potete trovare e provare ScourgeBringer su Steam comodamente a questo link.