Ma ricordate quanto era bello LittleBigPlanet? Quanto era incredibile immergersi in quel mondo fatto e alimentato da pura fantasia, dove tutto era tanto realistico quanto giocosamente implausibile? Dimenticare l’originalità della IP nata ormai 14 anni fa è davvero difficile, soprattutto quando è capace di insegnarci addirittura il funzionamento dei sistemi logici come il NOT o l’AND al fine di creare piccoli, grandi capolavori amatoriali di level design.
Quando venne annunciato Sackboy: Una grande avventura, a ridosso della presentazione di PS5, non posso dire di esser stato convintissimo della direzione 3D che il gameplay della serie stava prendendo. Chiaramente, riponevo egualmente grandi aspettative nei confronti delle capacità di Media Molecule, che già ci aveva deliziato con level design di grande qualità ben tre volte (cinque, se consideriamo i capitoli per PSP e PSVITA).
Ora che Sony ha cominciato a portare le sue produzioni più importanti anche sui nostri PC, come God of War o Horizon Forbidden West, è lecito aspettarsi molte altre uscite dei titoli targati PlayStation Studios. Sackboy: Una grande avventura è una di queste, segnando finalmente l’arrivo della serie di LittleBigPlanet anche su PC. La disamina dell’opera, trattandosi di un vero e proprio porting della versione console, non si focalizzerà quindi su aspetti come la narrazione o il gameplay, ma quella che state per leggere è un’analisi tecnica che spero possa risultare quanto più completa possibile.
Gettiamo però delle fondamenta cognitive per tutti coloro che sono interessati al titolo e vogliono scoprire di più: abbiamo davanti un platform 3D con visuale fissa, in perfetto stile Super Mario 3D World, in cui vestiremo i panni dell’iconico pupazzo di lana di Media Molecule. L’impianto narrativo, che fa da contorno al gameplay creandone un contesto, racconta dell’arrivo del malvagio Vex nel villaggio dei Sackboy: il suo piano è quello di conquistare l’Immagisfera, il mondo immaginario della serie, al fine di creare una sua realtà ideale fondata sulla paura.
Nulla di più classico, insomma. Si mettono da parte ogni sorta di tematiche mature o articolate, così come elementi di gameplay complessi, a favore di un’opera che non cerca mai di farsi prendere sul serio, e va benissimo così. Come vi abbiamo già parlato nella nostra recensione completa, Sackboy: Una grande avventura è un platform che si sa fare rispettare e che vanta costantemente di un level design di grandissima qualità su PS5 così come su PC.
Sackboy: Una grande avventura al massimo delle potenzialità
Il porting presenta quindi una lunga serie di opzioni grafiche atte ad adattarsi alle differenti configurazioni ed esigenze dei giocatori PC, con annessa la possibilità di vedere gli effetti delle modifiche in tempo reale così come il loro peso sulla VRAM. Tra queste abbiamo il supporto ai monitor ultrawide con rapporto a 21:9 e la possibilità di raggiungere i 4K e 120 fotogrammi al secondo, anche con ray tracing e DLSS. Se vi sembra un obiettivo troppo arduo da raggiungere, non temete, perché il lavoro di ottimizzazione complessivo si è rivelato più che ottimo se escludiamo un piccolo, grande problema.
Ho avuto modo di provare Sackboy: Una grande avventura su un PC con un Ryzen 5 2600 e una RTX 2060 che, sebbene non siano particolarmente performanti tutt’oggi - e generalmente faticano a raggiungere risultati importanti - stavolta si sono rivelati più che sufficienti per godersi il titolo. Con tale configurazione abbiamo infatti potuto giocare con tutte le impostazioni grafiche massimizzate, senza riscontrare alcun tipo di problema.
Contro lo stuttering
Il reale difetto, come evidenziato anche da altre fonti, è che Sackboy: Una grande avventura su PC soffre davvero molto di problemi di stuttering. Questo avviene soprattutto in scene dove sono presenti molti oggetti in movimento a schermo, come l’introduzione stessa che mostra l’intero villaggio dei Sackboy. Anche durante il gameplay, se si fa molta attenzione, è possibile notare alcune instabilità costanti nel frame rate, a volte anche quando si abbassano le impostazioni grafiche, ma ho scoperto che si tratta di un problema del limitatore di frame, che di default è impostato su “illimitato”, per via della frequenza di aggiornamento variabile.
Impostando il valore del framerate su quello più adatto in relazione al nostro monitor, lo stuttering si riduce di molto, sebbene resti lievemente presente. Chiaramente, non parlo di una problematica che rovina irrimediabilmente l’esperienza di gioco, tuttavia riconosco anche che dopo un’attenta analisi e una comparazione con la versione PS5 è difficile non notarne la differenza.
Un’altro punto a sfavore per il PC, sebbene per nulla impattante e ancor meno pronunciato, potrebbe essere il caricamento degli scenari, che è qualche secondo più lento di quanto avviene su una PS5. Come potreste immaginare, non è qualcosa che rovina il gioco e che potrebbe convincervi a comprare la console di Sony piuttosto che acquistare Sackboy: Una grande avventura su PC, ma credo sia giusto sottolineare questo fattore in fase di recensione.
Superate queste piccole pecche del porting, il resto dell’analisi non può che essere in salita. Ogni singolo aspetto del titolo, su PC, è un miglioramento di quanto fatto su PlayStation 5, a partire dal comparto grafico che può godere di caratteristiche tecniche oggettivamente superiori di quelle della console e che, quindi, avvalora ulteriormente l’intero impianto grafico e il comparto artistico.
PC contro PS5, di nuovo
Sackboy: Una grande avventura è un’opera che mostra in ogni scena un palcoscenico ludico estremamente giocoso e a tratti infantile, traendo forza da un grande livello di realismo. Una lista di importanti migliorie aumentano la qualità generale dell’immagine a schermo, e tra questi c’è sicuramente l’antialiasing, che dà nuova linfa a tutti gli oggetti mostrati sul nostro monitor. Un esempio chiaro può essere la peluria che circonda la stoffa di Sackboy stesso, adesso molto più visibile e pronunciata, sebbene l’antialiasing possa provocare alcune sfocature imprecise quando il protagonista si trova a distanza dalla visuale.
Ad esser stati rivisitati in modo sostanziale sono però i riflessi e le ombre in ray tracing. Nel primo caso, se si fa una comparazione diretta con la versione PS5, possiamo notare come le luci mostrate nei riflessi sono adesso meno nitide e più sfocate, mentre gli oggetti hanno una geometria più coerente con la fonte di riferimento. Per riassumere, gli effetti in ray tracing ora seguono regole più specifiche in relazione al materiale su cui vengono riprodotti e all’angolo di visuale, aumentando di molto l’asticella del realismo. Stesso discorso per le ombre, che adesso hanno una forma decisamente più fedele se rapportate all’oggetto da cui provengono.
Di conseguenza, sempre facendo un’attenta comparazione con la versione console del titolo, possiamo notare che sono state fatte delle migliorie anche all’occlusione ambientale, potenziato dalla presenza del RTAO (ray traced ambient occlusion). Vi dirò la verità, senza cercare parole complesse per farvi comprendere la realtà: dei miglioramenti sono sicuramente presenti, ma è possibile notarli davvero in pochissime situazioni del gameplay. Nello specifico, adesso alcuni ambienti hanno un effetto di ombreggiatura leggermente più sfocata e meno statica, rendendo quindi alcune situazioni un pizzico più credibili a livello visivo.
Giungendo alla conclusione dell’analisi, apro una piccola parentesi su comandi. Sackboy: Una grande avventura non è un titolo che si avvale di controlli complessi di alcun tipo, motivo per cui potete tranquillamente giocarlo con qualsiasi controller, dal Dualshock 4 al più classico mouse e tastiera. Inutile dire che consiglio di giocarlo con un Dualsense, dato che Media Molecule e Sony sono stati attenti a introdurne il completo supporto, ma anche uno Steam Controller andrà bene, soprattutto se avete intenzione di giocare con un vostro amico e vi scarseggiano dei pad. Peccato soltanto che non sia presente il supporto a Steam Play Together!