Quarto punto: non andrò in vacanza a Chernobyl !

Un'attesa di cinque anni ci ha finalmente portato S.T.A.L.K.E.R., un FPS innovativo, dall'ambientazione contemporanea e dalla longevità record. In poche parole, uno dei giochi più belli del momento.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Quarto punto: non andrò in vacanza a Chernobyl !

L’universo di S.T.A.L.K.E.R. ha un’aria avveniristica, mentre per alcuni aspetti è molto vicino alla nostra realtà, ed è probabilmente questa caratteristica che gli dona una charme molto particolare. Tuttavia, appena si progredisce nella storia, si scoprirà un mondo cosparso di anomalie, con pericolosi vortici radiaoattivi che creano effetti differenti e talvolta mortali.

La zona è anche piena di villaggi abbandonati, fabbriche deserte, città fantasma e ogni sorta di oggetto abbandonato. L’impressione è proprio quella di un ambiente oppresso, in cui la vita si è fermata improvvisamente dall’oggi al domani.

Questi siti sono spesso popolati di Stalker, solitari o in gruppo, e di mutanti dalle forme, dimensioni e forze più disparate. Tutte queste creature hanno una vita propria. Sono animate da un vero motore di vita artificiale e beneficiano di una notevole IA. L’universo di S.T.A.L.K.E.R. è vivo, indipendentemente dalla vostra presenza.

Il ciclo del giorno e della notte, così come i cambiamenti meteorologici aggiungono ancora più realtà agli ambienti.

Quattro ore di gioco in tempo reale corrispondono a un ciclo di 24 ore e certe creature preferiscono uscire alla notte, mentre altre preferiscono la luce. Alquanto fastidioso è non disporre di un visore notturno fin da subito. La prima notte avrete a disposizione solo una torcia che illumina a una distanza di tre metri…praticamente un invito per le creature: “Ehi! Sono qui! Venite a prendermi!”.

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