"La Zona è forse... un sistema molto complesso di "trabocchetti"... E sono tutti mortali! Non so cosa succeda qui in assenza dell'uomo, ma non appena arriva qualcuno, tutto, tutto si comincia a muovere... le vecchie trappole scompaiono, ne appaiono di nuove... posti prima sicuri, diventano impraticabili: e il cammino si fa ora semplice e facile, ora intricato fino all'inverosimile. È La Zona! Forse a certi potrà sembrare "capricciosa"... ma in ogni momento è proprio come l'abbiamo creata noi, come il nostro stato d'animo... non vi nascondo che ci sono stati casi in cui la gente è dovuta tornare indietro a mani vuote... alcuni sono anche morti, proprio sulla porta della stanza... Ma quello che succede non dipende dalla Zona! Dipende da noi!" -
Nella storia videoludica tanti sono i titoli che in un modo o nell'altro vengono ricordati, entrano nella storia o riescono a raggiungere il titolo di pietra miliare. Forse per alcuni questo sembrerà sbagliato, illogico, ma per noi, S.T.A.L.K.E.R. Shadow of ÄŒernobyl' merita di entrare di diritto in questa categoria di esperienze, un videogioco capace di trasmettere al giocatore una serie di emozioni discostanti grazie alla sua atmosfera cupa e opprimente, dovuta ad un mondo distopico, post-apocalittico e completamente differente dai classici binari del genere.
Benvenuti nella Zona
S.T.A.L.K.E.R. è ispirato ad un film d'autore del 1979 diretto e sceneggiato da Andrej Tarkovski chiamato per l'appunto "Stalker". La storia, pur legandosi in maniera decisa alla produzione cinematografica, si differisce per tematiche e ambientazione. La Zona è un posto inquietante, pericoloso, brutale, nessuno vorrebbe starci -e non potrebbe starci-, ma allo stesso tempo tutti cercano di rimanere, per ricercare reperti e oggetti di valore da portare e vendere nel mondo comune, gli Stalker sono proprio questi personaggi, si intrufolano e cercano improbabili tesori nascosti. Questo tremendo territorio non è altro che la conseguenza di una seconda, inspiegabile, esplosione avvenuta nella centrale di ÄŒernobyl' che ha inevitabilmente peggiorato la radioattività, facendola aumentare in maniera sproporzionata, causando numerose mutazioni su persone e animali, generando anomalie di dubbia provenienza e di diverso tipo. Lo Stalker che impersoniamo si risveglia improvvisamente dopo essere stato trovato in fin di vita, non ricorda il proprio nome né la sua storia, ma nel suo palmare ancora attivo è ancora impresso un obiettivo: "Uccidi Strelok". Presa come unica ragione di vita, il vaggio parte proprio da qui, e sotto il nome di Marchiato inizia un'avventura a tinte horror, misteriosa e imprevedibile che porta il nostro protagonista ad esplorare la fantomatica Zona, rivelandone i segreti e le orrende storie che si celano dietro a essa.
Il mondo di gioco è distintivo, con una propria precisa identità, sempre pronto a punire, a mettere in difficoltà, presentando situazioni e momenti sempre sul filo di una difficoltà spesso e volentieri tutt'altro che orientata ad un pubblico casual, riuscendo in molti casi quasi a sembrare un prodotto di nicchia. Ciò che lo esalta è l'atmosfera, peculiare e inquietante, grazie anche ad un sound design che impreziosisce ogni singolo passo; un sentiero tranquillo e apparentemente sicuro, può risultare improvvisamente una sfida ardua e spaventosa, con mostri mutanti pronti a sbucare fuori dal fogliame o da tane opportunatamente occultate. Indimenticabile il primo ingresso al laboratorio X18: buio, silenzioso, abbandonato, ma pieno di cadaveri, la piccola torcia a disposizione illumina con fatica i pochi metri davanti a noi e tutto da un tratto rumori inquietanti coprono il nostro udito, le porte sbattono e gli oggetti cominciano a volare contro di noi: giocato con le cuffie e al buio è ancora oggi una delle migliori esperienze di sempre, difficilmente replicabile e con un fascino conturbante, ma meravigliosamente riprodotto.
Un modello d'ispirazione
Da un certo punto di vista lo stile può ricordare a tratti la serie di Metro e in effetti S.T.A.L.K.E.R. viene spesso considerato come il papà videoludico del titolo ispirato ai romanzi di Dmitrij Gluchovski, dalla sua però il gioco dell'ormai defunta GSC Game World, offre macro aree talmente grandi che viene molte volte accostato agli open world più comuni. Proprio Shadow of ÄŒernobyl' ispirò Bethesda con lo sviluppo di Fallout 3, grazie anche alle chiare meccaniche da GDR presenti. Nonostante tutto, però, rimane principalmente uno sparatutto in prima persona. Il successo del gioco ha spinto il team a produrre due spin off: Clear Sky - prequel del primo capitolo - e Call of Pripyat che continua la storia dell'originale, spingendo ancora di più su caratteristiche RPG. Nonostante un apprezzamento generale di critica e pubblico si è molto faticato nello sviluppare un seguito e la presenza di Metro nel mercato non ha aiutato a prendere una decisione, tanto che nel corso degli anni ci sono state tantissime vicissitudini sullo sviluppo di un secondo capitolo, tra cui la chiara truffa Kickstarter di Areal, considerato come un successore spirituale dello stesso S.T.A.L.K.E.R.. Per fortuna l'estorsione fu smascherata da Vostok Games, team che comprende gran parte della ex GSC Game World, impegnata nello sviluppo di Survarium, un FPS Free to Play che prese posto proprio di S.T.A.L.K.E.R. 2, cancellato nel lontano 2010, ma incredibilmente "rinato", almeno in apparenza pochi giorni prima dell'E3 2018.
Nessuno, infatti, si sarebbe mai aspettato l'annuncio del ritorno di S.T.A.L.K.E.R. 2, con persino una data d'uscita indicativa fissata per il 2021. Il tutto però è crollato come un castello di carte: Sergey Galyonkin ha infatti tristemente spiegato che il gioco non è in sviluppo, esiste solo qualche documento di design e poco altro, il teaser logo sarebbe unicamente servito per verificarne la richiesta dei fan e magari cercare di trovare qualche finanziatore interessato, insomma, un sogno sfumato da una mossa di marketing a fin di bene, ma che ha inevitabilmente deluso la maggior parte degli amanti del brand.
Ci sono storie e racconti difficili da spiegare, a volte occorre tastare con mano l'esperienza che si cerca di descrivere, poiché interpretare un videogioco come S.T.A.L.K.E.R. Shadow of ÄŒernobyl' è assolutamente complicato. Non è un titolo comune, ha dalla sua un originalità e una struttura narrativa unica nel suo genere, lontano dai classici FPS e GDR; il suo focus è concentrato su un'atmosfera ben precisa che traina la narrazione su confini inaspettati e lo infervora come una delle esperienze videoludiche più importanti e incredibili di sempre e una delle esclusive PC più memorabili in assoluto. Speriamo e, in fondo in fondo, crediamo che il seguito di questo criptico e singolare gioco possa prendere presto o tardi forma, fino ad allora non possiamo fare a meno di consigliarvi di iniziare a viaggiare per la Zona, sperando che anche voi possiate rimanere estasiati e innamorati nello stesso modo in cui lo siamo rimasti noi.