Romancing SaGa 2: Revenge Of The Seven | Recensione
Romancing SaGa 2: Revenge Of The Seven ritorna dopo oltre trent'anni per provare a stupire i giocatori di oggi con la sua peculiare struttura.
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a cura di Andrea Maiellano
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Che Square Enix abbia a cuore le sue proprietà intellettuali è cosa nota. Sono oramai anni che l'azienda propone delle versioni rivedute e corrette di produzioni, più o meno note, del suo storico passato. Lo abbiamo visto con altri capitoli della serie SaGa, con i Secret Of Mana e perfino con Tactics Ogre, quasi a voler costantemente ricordare ai giocatori più moderni che Square non è solo Final Fantasy e Kingdom Hearts.
Per questo motivo l'annuncio del remake di Romancing SaGa 2: Revenge Of The Seven, non ci ha particolarmente sorpreso, ma indubbiamente ci ha incuriosito vista la peculiarità del titolo.
Per i meno giovani che stanno leggendo questa analisi, Romancing SaGa 2: Revenge Of The Seven fu originariamente un titolo uscito su Super Nintendo nel lontano 1993 e si trattava, a discapito del suo nome, della quinta iterazione della serie SaGa.
Un JRPG sperimentale per l'epoca, con una struttura non lineare e l'inedita possibilità di passare fra le generazioni di protagonisti tramandando le abilità ai successori. Una meccanica molto interessante, specialmente per il 1993, che, però fu ad appannaggio solo dei giocatori giapponesi, visto che dalle nostre parti i JRPG erano ancora un genere molto di nicchia.
Insomma un titolo sperimentale, inedito dalle nostre parti e che per la sua peculiarità di fondo risultava una scommessa per Square ieri come oggi. Già solo per questi motivi sarebbe da apprezzare la volontà di Square di investire tempo, e risorse, per riproporre una produzione del genere ai giocatori di oggi.
Generazione dopo generazione
Romancing SaGa 2: Revenge Of The Seven offre un canovaccio molto basilare, su cui poggiano, però, tutta una serie di stratificazioni narrative offerte proprio dalla peculiare struttura generazionale.
Molto banalmente i sette che cercano vendetta, citati nel titolo, non sono altro che degli eroi trasformatisi in demoni che il protagonista dovrà eliminare. Su questa base l'imperatore che impersoneremo verrà chiamato a girare in lungo e in largo per il mondo di gioco, risolvendo problemi con altri regni e reperendo nuovi alleati, il tutto senza una soluzione di continuità prestabilita e aprendo le porte, quindi, a un numero abonrme di variazioni del tessuto narrativo.
Ogni volta che l'imperatore riuscirà a sconfiggere uno dei demoni, la storia balzerà in avanti di qualche decennio, lasciando l'onere di continuare questa battaglia ai suoi eredi. Una dinamica tanto peculiare, quanto nociva per l'esperienza finale.
Eh si, perché laddove l'esplorazione non lineare rende tutto molto dinamico e interessante (offrendo diramazioni sempre diverse e tantissime occasioni per scoprire ogni dettaglio del mondo di gioco in cui è ambientato il titolo), lo stesso non si può dire dei personaggi principali di Romancing SaGa 2: Revenge Of The Seven.
Ritrovarsi praticamente costretti ad abbandonare tutti i personaggi a ogni morte di un demone, rende i protagonisti poco carismatici e, soprattutto, non si riesce mai a entrare in piena sintonia con loro, visto che dopo un paio di cambi, per il giocatore questi personaggi saranno alla stregua di strumenti da usare per raggiungere uno scopo.
A compensare questa lacuna ci pensa, ovviamente, la lore di Romancing SaGa 2: Revenge Of The Seven, la quale è davvero ricca di storie meravigliose che svelano, poco a poco, tutto quello che c'e da sapere sul mondo di gioco, ma rimane comunque un JRPG molto peculiare con dei personaggi principali poco carismatici e con cui è difficile empatizzare.
Si combatte all'antica
Un aspetto che, però, non delude assolutamente è il sistema di combattimento di Romancing SaGa 2: Revenge Of The Seven. Turni, come il genere vuole, battaglie veloci, debolezze, resistenze e la caratteristica linea temporale che da sempre definisce la serie dei SaGa.
Tantissime abilità, molti nemici e una curva della difficoltà che, soverchiando le regole del genere, salirà sempre di più con il progredire dell'avventura, rendendo sempre avvincenti le battaglie.
A tutto questo si aggiunge l'elemento che contraddistingue questo capitolo, ovvero la necessità di trasmettere le abilità apprese alla generazione di eroi seguente. in Romancing SaGa 2: Revenge Of The Seven, non si sale di livello con l'accumulo di esperienza ma si deve sfruttare proprio le abilità per aumentare i parametri di ogni personaggio, bilanciando il ruolo di ognuno di loro all'interno del party... e considerando che ci sono a disposizione oltre 30 classi, lasciamo a voi le conclusioni.
Un remake ben confezionato
Non stupisce quindi che, con tutte queste peculiarità che lo distaccano, per certi versi, dai dogmi del genere dei JRPG, Square abbia scommesso nuovamente su Romancing SaGa 2: Revenge Of The Seven.
Questo remake è realizzato con estrema intelligenza: dungeon ampliati nelle loro dimensioni, con planimetrie più bilanciate, articolate e rese interessanti in termini di pura esplorazione.
A questo si aggiunge un sapiente utilizzo dell'Unreal Engine 4, capace di rendere convincente qualsiasi opera se lo si mette nelle mani giuste, che trasla in tre dimensioni quel mondo che nel 1993 potevamo solo immaginare.
Anche qui, però, si ripresenta il problema dei personaggi principali. Laddove le ambientazioni convincono per dettagli, varietà e realizzazione generale, tutti i personaggi principali risultano molto generici e, per certi versi, persino anonimi, non riuscendo a stregare come altri protagonisti celebri del roster di Square.
Insomma, tutto in Romancing SaGa 2: Revenge Of The Seven, funziona fino a che non si analizzano proprio le figure più importanti che dovrebbero trainare la storia. Da una parte c'è un ottimo JRPG a turni, molto peculiare in termini di progressione e narrazione e capace di convincere on un gameplay che, ora come allora, risulta fresco e per certi versi inedito.
Dall'altra parte, invece, troviamo dei protagonisti blandi, con cui è praticamente impossibile affezionarsi e che, proprio in virtù di questo aspetto, lasciano alla storia del mondo di gioco il fardello di ammaliare il giocatore e tenerlo incollato per decine e decine di ore.
Un'ultima nota a margine, che risulterà importante per alcuni di voi, Romancing SaGa 2: Revenge Of The Seven non è tradotto in Italiano, motivo per il quale, se volete provarlo, vi consigliamo di conoscere la lingua Inglese per potervi godere la storia in ogni sua sfumatura.
Voto Recensione di Romancing SaGa 2: Revenge Of The Seven
Voto Finale
Il Verdetto di Tom's Hardware
Pro
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Sistema di progressione peculiare
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Narrazione non lineare e ricca di variabili
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Il sistema generazionale è originalissimo
Contro
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Il suo più grosso problema sono i personaggi principali anonimi e poco interessanti