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RoboCop: Rogue City | Recensione - Una buona sorpresa

RoboCop: Rogue City è il nuovo videogioco di Nacon e Teyon incentrato su uno degli eroi cinematografici degli anni '80.

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a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

Dopo il lavoro non propriamente eccelso con la licenza di Terminator, Nacon e Teyon ci riprovano con RoboCop: Rogue City, uno sparatutto in prima persona che prova a mischiare meccaniche da gioco di ruolo.

Nel corso delle ultime settimane lo abbiamo giocato a fondo e concluso; pur non puntando a divenire una produzione d'alto profilo, l'esperienza ci è comunque sembrata soddisfacente, con una buona struttura narrativa e un buon omaggio a uno dei "personaggi" più iconici degli anni '80. 

Essere Alex Murphy

RoboCop: Rogue City racconta una storia inedita nell'universo del poliziotto cibernetico. La vicenda, infatti, si colloca tra il primo e il secondo film della serie, integrando svariati riferimenti alla prima pellicola e facendoci incontrare alcuni tra i personaggi più apprezzati.

La componente narrativa, pur non offrendoci spunti particolarmente emozionanti o ricchi di colpi di scena, si dimostra sorprendentemente solida, arricchita anche da alcuni approfondimenti legati ad Alex Murphy e a tutto ciò che lo ha portato a divenire (non per sua volontà) RoboCop. 

Insomma, avevamo paura di ritrovarci dinanzi a un'avventura povera sotto tutti i punti di vista e invece ci ha comunque regalato momenti più che apprezzabili, seppur non memorabili.

Il merito è anche dato dal fatto che il team ha saputo cogliere perfettamente l'essenza del film, gestendo in maniera davvero oculata l'ambientazione e la licenza, integrando la colonna sonora e in particolar modo volti e voci fedeli ai film originali che hanno saputo anche offrire una discreta performance recitativa. In breve, l'impegno c'è stato sicuramente e da questo punto di vista va elogiato il lavoro di Teyon.

"Vivo o morto tu verrai con me"

Per quanto riguarda il gameplay, il gioco non si limita a essere uno sparatutto in prima persona, ma include elementi di gioco di ruolo e meccaniche investigative.

Da questo punto di vista il team ha introdotto un sistema che permette di ottenere esperienza raccogliendo oggetti o completando quest-line facoltative (che a essere onesti non sono scritte benissimo). Una volta saliti di livello è possibile impostare i punti su diverse categorie di abilità, che ci potrebbero consentire, per esempio, di aprire cassaforti più resistenti o superare in maniera meno complicata un dialogo.

Non è nulla di travolgente e anzi, a nostro parere le meccaniche RPG potevano essere lasciate in disparte per favorire dei miglioramenti sul comparto sparatutto, lasciato un po' in sordina. Infatti, la mira ci è sembrata un po' troppo rigida e l'intelligenza artificiale dei nemici ben al di sotto degli standard odierni.

La software house ha comunque provato a rendere più vari gli scontri a fuoco, consentendoci di lanciare oggetti, afferrare nemici e sfruttare un arsenale molto ampio. Ma seppur all'inizio l'esperienza risulti godibile, anche per il fatto di impersonare RoboCop e apparire come una macchina da guerra inarrestabile, con il passare delle ore il modo in cui si affrontano i nemici comincia a stancare fino a divenire un po' tedioso. La causa è anche derivata dalla lentezza del personaggio, che è assolutamente giustificata, sia chiaro, ma che durante l'esplorazione diventa molto fastidiosa, soprattutto quando dobbiamo raggiungere punti abbastanza "lontani".

Vivere a Detroit

C'è comunque da ammettere che il lavoro svolto sul comparto tecnico è davvero elogiabile. RoboCop: Rogue City è una delle migliori opere in Unreal Engine 5 che abbiamo potuto vedere e giocare sul mercato odierno. 

Teyon ha riprodotto una Detroit perfetta e con parti, riguardanti l'ambientazione, quasi fotorealistiche. Camminare tra le strade con le pozzanghere, i fumi volumetrici e le luci al neon, rendono questa produzione davvero molto godibile a livello visivo. 

Ovviamente non mancano delle criticità evidenti: le animazioni facciali e la fisica sono decisamente sottotono e avrebbero avuto bisogno di un maggior impegno, così come alcune superficie rese un po' troppo "plastiche" (come le automobili). Ma in generale riteniamo che la software house abbia fatto il meglio possibile e considerando lo scopo del gioco e al pubblico di riferimento, possiamo ritenerci soddisfatti del risultato finale.

C'è comunque una nota finale importante da fare. Su PC non abbiamo riscontrato molti problemi e in linea generale l'ottimizzazione è più che buona e senza particolari problemi, ma la versione console soffre ancora un bel po' di cali di frame rate e un impatto visivo abbastanza al di sotto rispetto alla controparte computer. Se quindi siete interessati ad acquistarlo su Xbox o PlayStation, il nostro consiglio è di giocarlo in quality mode, per godere appieno dell'avventura. Almeno fino a quando non verranno rilasciate patch che possano migliorare la modalità prestazioni.

Voto Recensione di RoboCop: Rogue City


7

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Per chi ama RoboCop, è un must

  • Visivamente è anche meglio del previsto

Contro

  • Esplorare è davvero tedioso

  • La sperimentazione RPG non convince e lo shooting è un po' deboluccio

Commento

RoboCop: Rogue City non sarà certamente la più grande opera in questo denso 2023, ma rimane comunque una sorpresa inaspettata. Teyon viene da un prodotto molto problematico come Terminator Resistance e di certo non ci saremmo aspettati un salto in avanti in così breve tempo. Il team è stato capace di cogliere l'essenza di RoboCop e ricrearla a videogioco, sperimentando anche meccaniche ibride RPG non proprio funzionali, ma quantomeno lodevoli per l'impegno di voler provare a fare qualcosa di diverso. 
Nonostante le criticità, quindi, RoboCop: Rogue City è un titolo che si lascia giocare e che saprà certamente convincere gli appassionati di uno dei "personaggi" più iconici degli anni '80.

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