Ci sono titoli destinati a ricoprire, forse per sempre, un ruolo importante all’interno di quella che è la ricca e complessa storia del videogioco. Titoli in grado di raggiungere, sotto tutti i diversi punti di vista, quel successo capace di definire nuovi standard in termini di narrazione, intrattenimento e via dicendo. È con questa breve introduzione che vogliamo iniziare a parlarvi di Warcraft 3, con tutta probabilità uno degli strategici in tempo reale più importanti che siano mai approdati sul mercato videoludico.
Warcraft 3: Reign of Chaos, questo il titolo completo, è infatti riuscito a definire un genere: partendo dalla solida base già presente – il genere RTS nasce molto tempo fa, come abbiamo potuto vedere più volte su queste pagine – si è rivelato un prodotto capace di raggiungere lo status di leggenda, raccogliendo intorno a sé un gruppo di appassionati che ancora oggi non disdegnano un ritorno nel fantastico mondo di Azeroth.
Perché sono tanti i prodotti che riescono a catturare il cuore dei giocatori, ma davvero pochi tra questi lo fanno in modo da lasciare quel segno indelebile anche all’interno del panorama della cultura popolare. Prima di cominciare a raccontarvi di questo capolavoro indimenticabile è però doveroso fare qualche passo indietro, tornando per qualche secondo all’inizio degli anni Novanta…
Warcraft 3: il capolavoro di Blizzard?
Facendo un salto indietro di una trentina d’anni ci troviamo, come ripetuto più volte in queste pagine, in uno dei decenni più importanti per la storia del gaming su PC. Gli anni Novanta hanno infatti dato vita a capolavori come le avventure grafiche LucasArts, a gestionali di altissimo livello come SimCity o Theme Hospital, a FPS leggendari come Doom e Quake ma anche a prodotti singolari e introspettivi come Myst. È dunque molto semplice comprendere quello che era lo scenario in cui una qualunque software house si trovava a operare: un ambiente ricco di prodotti dal forte impatto e capaci, al contempo, di innovare in maniera radicata un’industria che stava vivendo una crescita sempre più importante.
Nel febbraio 1991 nasce Silicon & Synapse: studio di sviluppo fondato da Michael Morhaime, Allen Adham e Frank Pearce con l’obiettivo di portare qualcosa di nuovo in questo scenario ricco ma fondamentalmente mai saturo. I primi anni dell’azienda la videro impegnata nello sviluppo di conversione di titoli da e per Amiga e, soprattutto, in due giochi di guida che sono RPM e Rock N’ Roll Racing. Fu nel 1994 che la società decise di cambiare nome, rinominandosi prima Chaos Studios e in seguito con definitivo Blizzard Entertainment.
Nello stesso anno arrivò il primo videogioco sviluppato sotto nuovo nome, l’indimenticabile Warcraft: Orcs & Human. Sebbene oggi esso possa apparire come un titolo segnato dal tempo e non più particolarmente appetibile ai videogiocatori contemporanei, la sua importanza a livello culturale è qualcosa di assolutamente indiscutibile. È da qui, infatti, che ha inizio una delle saghe più importanti non solo nella storia dell’intrattenimento, ma dell’intera pop culture a livello mondiale.
Il buon successo del gioco portò Blizzard a pubblicare, già l’anno seguente, un seguito in grado di alzare ulteriormente l’asticella. Warcraft 2: Tides of Darkness non solo riuscì ad affinare il genere degli strategici in prima persona, ma si rivelò anche capace di dar via in maniera definitiva a un brand: da quel momento in poi, il nome Warcraft iniziò a presentarsi con frequenza sempre più marcata in molte forme e concezioni diverse all’interno del panorama videoludico, letterario, fumettistico e, giusto pochi anni fa, anche cinematografico.
Il genere degli RTS fu portato avanti da Blizzard anche con altri prodotti dall’incredibile successo come, ad esempio, le saghe Diablo e Starcraft. L’avvento del nuovo millennio portò però quello che è per molti il vero capolavoro dello studio californiano: Warcraft 3, terzo e ad oggi ultimo capitolo della serie nella sua concezione real time strategy. Era il 2002, e il mondo si preparava ad accogliere un titolo il cui impatto riecheggia ancora oggi nel cuore di tutti gli appassionati.
Già perché Warcraft 3: Reign of Chaos era molto più di un semplice RTS. Ricostruire l’intera trama del gioco in poche righe sarebbe un’impresa non soltanto ardua, ma realmente impossibile: l’universo narrativo di Warcraft è infatti uno dei più complessi e sfaccettati che siano mai stati concepiti per un videogioco, senza contare quanto negli anni sia stato arricchito ancora di più dalle opere d’altro genere che abbiamo citato in precedenza. Il terzo capitolo è comunque ambientato decine di anni dopo la sconfitta degli orchi, razza ormai resa schiava dei demoni e lontana dallo splendore che la caratterizzava ormai diverso tempo prima.
Nell’affrontare la campagna di Warcraft 3, il giocatore si troverà di fronte a quattro serie di livelli dedicate allo sviluppo della storia di una singola fazione. In primis troveremo la campagna incentrata sugli Umani, seguita da quelle su Non Morti, Orchi e Elfi della Notte: una successione di eventi e sfide dall’altissimo impatto, sia narrativo che prettamente ludico, capaci inoltre di regalare al giocatore una longevità davvero non indifferente.
Molti di voi ricorderanno le campagne anche e soprattutto per merito di alcuni personaggi davvero interessanti in esse presenti, alcuni dei quali sono annoverati ancora oggi tra i migliori mai creati dagli scrittori di casa Blizzard. Personaggi come il Principe Arthas Menethil, lo sciamano Thrall e il Paladino Uther: tutti con storie diverse ma tutti, allo stesso modo, in grado di catturare interesse e attenzione di coloro che decidevano di tuffarsi nel fantastico mondo di Warcraft 3. Un mondo che, anche soltanto per tutte le storie che nasconde al suo interno, merita di essere esplorato e vissuto almeno una volta.
Warcraft 3: un’eredità fatta solo di ricordi?
Alle indimenticabili campagne troviamo affiancate due ulteriori modalità: Schermaglia e Multigiocatore. Nella prima, il giocatore si troverà ad affrontare una serie di battaglie affrontando nemici di ogni genere controllati da una IA, capace peraltro di offrire un livello di sfida non indifferente anche ai più esperti e navigati del genere RTS. È però con il multiplayer che Warcraft 3 raggiunge, forse, il suo punto più alto in assoluto: attraverso un collegamento LAN o tuffandosi nei server di tutto il mondo, era infatti possibile vivere incredibili avventure al fianco di giocatori reali, vivendo battaglie indimenticabili e dando vita a una sorta di “mondo all’interno del mondo” di Warcraft. Un’esperienza davvero di altissimo livello e, guardandosi indietro, ricca di quel fascino nostalgico che tanto desideriamo riportare su queste pagine.
Warcraft 3, manco a dirlo, fu un successo: soltanto durante il primo mese seguente la sua uscita, il gioco riuscì a vendere più di un milione di unità divenendo, al tempo, il gioco PC venduto più velocemente della storia. Successo alimentato dall’arrivo, appena un anno dopo il gioco principale, del pacchetto di espansioni The Frozen Throne: titolo che va ad aggiungere ben quattro nuove campagne a quelle già presenti – Sentinelle, Alleanza, Flagello e Orda – dando vita a un quadro generale che ha davvero dell’impressionante. Pochissimi titoli possono, infatti, vantare la complessità narrativa di un prodotto di questo tipo: Warcraft 3, anche in tal senso, è dunque riuscito ad alzare gli standard portando l’asticella a un livello ancora più elevato.
Il tutto è stato in grado di generare un eco capace di farsi sentire anche dopo quasi due decenni. Il terzo capitolo della saga targata Blizzard è infatti ormai catalogato in maniera pressoché automatica tra i migliori giochi per PC di sempre, rappresentando tutt’oggi un’esperienza videoludica che necessita senza ombra di dubbio di essere vissuta in tutta la sua complessità. Forte di un successo di questo calibro, Blizzard decise dunque di riportare il gioco all’attenzione di una nuova generazione di pubblico annunciando, durante il BlizzCon 2018, Warcraft 3: Reforged. Un titolo quest’ultimo che ha visto la luce nel mese di gennaio 2020, e che prometteva di rievocare lo spirito dell’originale aggiungendo tutta una serie di novità volte ad arricchire ancora di più l’esperienza offerta.
Il risultato, purtroppo, non è stato quello sperato. Warcraft 3: Reforged non è infatti riuscito a mantenere le promesse, raccogliendo pareri tendenti al negativo sia dalla critica specializzata che dagli appassionati di vecchia data, non riuscendo peraltro a ritagliarsi la nuova schiera di appassionati tanto desiderata. Alla totale mancanza di novità si è infatti aggiunto un discutibile nuovo comparto grafico, condito inoltre da alcuni problemi tecnici e dall’assenza di parte dei contenuti online presenti in Reign of Chaos.
Il buco nell’acqua di Blizzard non cambia però lo stato delle cose: anche se probabilmente riesce a rendere maggiormente nei nostri ricordi, Warcraft 3 è e resta un titolo imprescindibile. Indubbia è anche la sua influenza in quello che è stato il panorama del gaming negli anni successivi: non dimentichiamo che uno dei titoli più giocati dello scorso decennio, Dota 2, nasce proprio da una custom map creata con il World Editor di Warcraft 3. Da lì hanno poi origine tanti, tantissimi altri prodotti del genere tra cui un fenomeno globale dall’indiscussa portata come League of Legends.
L’eredità di Warcraft 3 diviene dunque qualcosa di ancora più evidente e marcato, lasciando nella storia dei videogiochi un segno che difficilmente potrà mai essere scalfito, nonostante gli anni passino senza novità di rilievo legati alla serie nella sua concezione real time strategy. Si è infatti spesso parlato, perlopiù tramite supposizioni o voci di corridoio, della possibilità di vedere un giorno Warcraft 4 divenire realtà. Dal momento che Blizzard sembra maggiormente interessata a investire su prodotti di tipo diverso – come i già annunciati Diablo IV e Overwatch 2 – è difficile pensare di poter vedere un quarto capitolo di Warcraft, o quantomeno non in tempi brevi.
La prossima generazione di console porterà qualche gradita novità anche in tal senso? Nessuno lo sa ancora, anche se è fuori discussione quanto questa possibilità riesce da sola a strappare un sorriso a coloro che hanno avuto la fortuna di vivere in prima persona quel capolavoro che è Warcraft 3. E forse è questo il vero successo raggiunto da Blizzard: l’aver prodotto qualcosa in grado di andare oltre al semplice intrattenimento, riuscendo dopo molto tempo a emozionare ancora i videogiocatori di tutto il mondo. Quasi come se tutto questo tempo non fosse mai trascorso.
L'originale Warcraft 3: Reign of Chaos è disponibile per l'acquisto sul sito ufficiale di Blizzard, e merita senza alcun dubbio di essere (ri)scoperto ancora oggi.