Sono molti i giochi del passato che, per un motivo o per l’altro, sono riusciti a lasciare un segno indelebile nella mente e nel cuore dei videogiocatori. Questo può essere provocato da una trama raccontata in maniera particolarmente efficace, da un comparto grafico quantomai all’avanguardia, da una colonna sonora indimenticabile o da tutta una serie di elementi che sarebbe pressoché impossibile elencare in poche righe. Altri titoli, invece, entrano nella storia in quanto capaci di rivoluzionare completamente il medium a cui appartengono. La serie SimCity, guardando indietro di qualche anno, è una di quelle che più di tutte ci è riuscita alla perfezione.
I giocatori più giovani potranno non ricordare quel periodo, collocato a grandi linee nella prima metà degli anni Duemila, dove i simulatori di un certo tipo dominavano letteralmente il mercato del PC gaming. Se da una parte trovavamo esclusive console di incredibile spessore come Metal Gear Solid e Halo, l’altra faccia della medaglia mostra come giocare su PC consentiva l’accesso a tutta una serie di titoli in grado di mettere l’utente nei panni di un sindaco, capofamiglia o addirittura di una divinità per creare e gestire il mondo a proprio piacimento.
Oggi parleremo e festeggeremo i 20 anni di SimCity 4, da molti considerato il migliore dell’intera serie, e lo faremo anche e soprattutto per un motivo legato all’anno di uscita: quel 2003 tanto importante per la storia del videogioco, con tante uscite di altissimo livello in cui un titolo del genere riuscì comunque a raggiungere lo status di capolavoro indimenticabile. Iniziamo però facendo un passo indietro di qualche anno, tornando per qualche secondo al 1987…
SimCity: una rivoluzione iniziata da lontano
Nell’olimpo di quegli sviluppatori capaci di lasciare un’impronta davvero marcata nella storia non può mancare, senza ombra di dubbio, il nome di Will Wright: un “semplice” informatico della Georgia capace di mettere in atto, peraltro in un tempo relativamente breve, una vera e propria rivoluzione in ambito videoludico. Il suo incontro con il produttore Jeff Braun, avvenuto sul finire degli anni Ottanta in maniera quasi totalmente casuale, porterà poco dopo alla nascita di Maxis: realtà indipendente spinta dalle idee dello stesso Wright, fortemente desideroso di portare qualcosa di nuovo e mai visto all’interno dell’industria del videogioco.
Nel 1989 l’azienda pubblicò SimCity: un titolo che inizialmente spaventò i produttori in quanto per nulla convenzionale, e dunque molto rischioso da proporre in un mercato che sembrava poco aperto a novità del genere. Il tempo, con una velocità che ha dell’incredibile, smentì categoricamente i più scettici: SimCity fu uno dei titoli PC di maggior successo di sempre, dando il via alla tanto ventilata rivoluzione di Will Wright.
Ne seguirono tutta una serie di giochi con generi e concezioni tra loro diverse ma uniti, sempre e comunque, dalla volontà di offrire all’utente un’esperienza di totale controllo sugli elementi coinvolti. Troviamo un simulatore che ci consente di gestire il Sistema Sanitario degli USA (SimHealth), un complesso ecosistema (SimLife) e persino una colonia di formiche (SimAnt). L’acquisizione di Maxis da parte di un colosso come Electronic Arts, avvenuta dopo il grande successo di SimCity 2000, portò l’azienda a rivoluzionare nuovamente il mercato con un prodotto come The Sims: una delle serie più vendute dell’intera storia dei videogiochi.
Arriviamo dunque nella prima metà degli anni Duemila, con Maxis ormai riconosciuta come una delle realtà più influenti e rilevanti all’interno della propria industria, e intenta ormai a perfezionare le proprie creazioni in un mercato che la vedeva senza dubbio come indiscusso attore protagonista. Fu così che nacque SimCity 4, primo titolo della serie non prodotto da Wright che vide la luce nel gennaio 2003. Un’annata, come preannunciato, ricca di titoli annoverati tra i migliori di sempre: da Knight of the Old Republic a The Wind Waker, passando per GTA: Vice City e SoulCalibur II. Perle senza tempo e di generi completamente diversi, ma che costituivano per chiunque un mercato ricco e insidioso nel quale destreggiarsi.
Il gioco, come del resto i suoi predecessori, ci mette nei panni del sindaco di una città con l’obiettivo di gestirne i vari aspetti organizzativi e portarla a divenire una metropoli grande e ambita dalle persone di tutto il mondo. Ciò che differenzia SimCity 4 è tutta una serie di elementi e novità che, per quanto possibile, tenteremo di illustrarvi nei prossimi paragrafi. In primis troviamo il passaggio da un motore 2D alle tre dimensioni, fornendo al giocatore uno scenario ancor più realistico anche dal punto di vista prettamente visivo.
Troviamo poi tre modalità – God, Mayor e MySim – capaci di offrire tre esperienze diverse a chi gioca, dandogli il pieno controllo come divinità ma anche un approccio più personale svolgendo piccole mansioni come singolo cittadino. Se nella prima delle tre modalità citate potremo lanciare fulmini ed evocare tempeste e draghi meccanici sulla città, giocare come sindaco risulterà comunque l’esperienza meglio ideata e più ricca di contenuti dell’intero titolo.
Il primo cittadino dovrà, una volta istituita la città, compiere tutti quegli accorgimenti necessari a renderla una metropoli di prim’ordine. Le diverse porzioni di territorio andranno adibite a funzioni di vario tipo: ci saranno infatti zone residenziali, industriali e commerciali, con ogni edificio che avrà un proprio budget a seconda della portata che vogliamo conferire alle funzioni dello stesso. Se ad esempio attribuiremo un budget molto basso alla stazione dei pompieri, essa risulterà attiva soltanto in una piccola parte di territorio, non potendo dunque correre a spegnere gli incendi nelle parti più lontane della città.
La gestione finanziaria della metropoli sarà uno dei compiti centrali del sindaco, che potrà decidere come meglio investire le proprie risorse dovendo però prestare sempre attenzione ad evitare la bancarotta. Altro aspetto fondamentale è rappresentato dall’umore dei cittadini, che sarà compito del sindaco orientare sempre verso una direzione positiva: una città felice, infatti, è una città che funziona. Sarà poi possibile stringere accordi con le città vicine, dando vita a scambi di risorse come acqua, elettricità e smaltimento rifiuti in cambio di denaro o servizi d’altro genere.
L’esperienza proposta da SimCity 4, insomma, è ricca e variegata sotto ogni punto di vista. L’enorme quantità di cose da fare e di aspetti da considerare rendono il titolo un prodotto capace di catturare il giocatore per tantissime ore, prestandosi sia a semplice passatempo che a un livello di sfida a tratti anche molto elevato. Man mano che la nostra città si andrà a sviluppare sarà inevitabilmente sempre più complesso gestire il tutto, ed è allora che SimCity 4 richiederà un’abilità davvero non indifferente per evitare la bancarotta e il conseguente game over.
L’offerta del gioco può inoltre essere arricchita dall’espansione Rush Hour, pubblicata nel mese di settembre 2003 da Maxis e pensata per dare al giocatore la possibilità di avere per le mani una sezione di trasporti completa: egli potrà infatti istituire ferrovie, aeroporti e mezzi cittadini al fine di migliorare ulteriormente la vita dei cittadini, con conseguente ritorno sia a livello economico che di immagine.
SimCity 4: il Sim Game definitivo?
A livello di vendite, come previsto, SimCity 4 fu l’ennesimo grande successo prodotto dal binomio Maxis-EA: il pubblico apprezzò il gioco in tutti i suoi aspetti, mentre dal punto di vista della critica non troviamo lo stesso plauso unanime. Se molte testate specializzate andavano a lodare il titolo per essere, a conti fatti, un’ulteriore passo avanti per la serie e per il suo genere di appartenenza, non mancarono critiche di vario genere: SimCity 4 era infatti, secondo molti, un titolo eccessivamente complesso per i giocatori più casual. Altri accusarono la presenza di bug che andavano a compromettere l’esperienza di gioco o, ancora, l’eccessiva richiesta in termini di hardware che il gioco avanzava nei confronti del giocatore.
Un titolo insomma non perfetto, secondo molti, ma capace comunque di entrare nell’immaginario collettivo a più livelli. Se ancora oggi molti videogiocatori ricordano con affetto e, magari, trascorrono sempre volentieri qualche ora di gioco a capo della propria metropoli, SimCity 4 non si limita certo a questo. Oltre al grande impatto sull’industria videoludica – con un’eredità tangibile in titoli del presente come Cities: Skylines – troviamo infatti un riscontro non da poco anche nella cultura popolare. Pensiamo ad esempio a quanto accaduto in America nel bel mezzo delle primarie repubblicane del 2012, dove il candidato Herman Cain propose un sistema di tassazione molto simile al ‘9-9-9 Plan’ presente nel quarto capitolo di SimCity. Cain smentì categoricamente ogni collegamento con il titolo Maxis etichettando il tutto come una semplice coincidenza, ma gli organi di informazione a seguito della campagna non mancarono di porre a più riprese la questione all’attenzione del pubblico.
Nonostante l’ottimo successo ottenuto dal titolo, Electronic Arts decise di virare almeno per il momento su altri progetti, come lo sviluppo di The Sims 2, delle sue espansioni e del nuovo progetto di Wright: Spore. La serie tornerà nel 2013 con un titolo che, però, è considerato ancora oggi dai fan come una macchia indelebile nella storia di SimCity. La spasmodica attesa per un prodotto del genere su computer di nuova generazione si tramutò presto in una cocente delusione: il nuovo SimCity fu infatti afflitto, sin dal giorno del lancio, da una serie di problematiche che andarono a comprometterne il successo, scrivendo forse per sempre la parola “fine” su quella che è stato uno dei capisaldi della storia del PC gaming dei decenni precedenti.
Senza più Wright, che nel 2009 lasciò l’azienda che aveva fondato più di vent’anni prima, Maxis non sembra intenzionata oggi a dare seguito alla serie, preferendo concentrarsi su altri progetti che con tutta probabilità vedranno la luce durante la prossima generazione di console. Quel che resta oggi è un grande, grandissimo ricordo di quegli anni ma non solo. Il retaggio di un titolo come SimCity 4 è e resta indelebile anche grazie alla sua capacità, a fronte di tutte le critiche, di offrire un’esperienza di gioco che ancora oggi merita di essere vissuta.
Ed è così che vi vogliamo lasciare: invitandovi oggi a darvi un’altra possibilità, dopo tutti questi anni, per (ri)scoprire uno dei giochi più importanti della storia. Con la speranza che il futuro, sotto questo punto di vista, ci riesca ad offrire altre grandissime rivoluzioni a cui assistere.