Ci sono titoli destinati a lasciare un segno indelebile nella storia dei videogiochi: esperienze uniche nel loro genere, caratterizzate da quel qualcosa in grado di definire (o ridefinire) un intero genere. Non tutti i prodotti di questa industria riescono però a raggiungere uno status del genere, e anzi moltissime volte ci troviamo di fronte a tanti, troppi successi... A metà.
All'interno di questa rubrica vi abbiamo raccontato più volte storie di questo tipo, tra produzioni non del tutto eccellenti o non troppo fortunate, o semplicemente videogiochi che è sempre bene riportare alla memoria del pubblico. Dopo avervi parlato di titoli come Omikron, Driver e Bioshock cambiamo del tutto genere, spostandoci su una delle serie di maggior successo della storia di questo medium: Grand Theft Auto, con tutta probabilità una delle più discusse e chiacchierate in assoluto. Iniziamo come sempre con un piccolo salto indietro nel tempo, fino alla seconda metà degli anni Duemila...
GTA IV: un capolavoro sottovalutato?
Nell'ottobre 2004 il mondo accoglie, un paio d'anni dopo il capitolo precedente, quel capolavoro immortale che risponde al nome di Grand Theft Auto: San Andreas. Un titolo imprescindibile, che ancora oggi riesce a divertire e intrattenere il pubblico di tutto il mondo grazie a un'esperienza ricca e davvero, davvero unica nel suo genere. Il successo del gioco, che a oggi vanta più di 30 milioni di copie vendute, spinse Rockstar Games a voler alzare ulteriormente l'asticella. Ancora una volta.
San Andreas aveva portato gli standard a livelli molto elevati, e di conseguenza le aspettative del pubblico non erano da meno: le sfide sono però fatte per essere superate, e fu proprio da qui che lo studio americano decise di ripartire per dar vita al suo nuovo, ambiziosissimo progetto.
Grazie al motore di gioco RAGE – Rockstar Advanced Game Engine, sviluppato internamente e ancora oggi in utilizzo – il team riuscì a dar vita a un prodotto ancora e sempre più raffinato: nel 2008, a seguito di quasi quattro anni di intenso lavoro, esce GTA IV. La storia di Niko Bellic è con tutta probabilità una delle meglio concepite dell'intera serie, con un tocco drammatico e crudo che nemmeno l'acclamatissimo quinto capitolo è forse riuscito a raggiungere. La sensazione, a diversi anni di distanza, è che si tratti dell'opera più sottovalutata della saga: le vendite furono sì ottime, ma a conti fatti ci troviamo di fronte a un titolo che non ha avuto il medesimo impatto di ciò che è venuto prima e dopo. Un vero peccato.
Non si può comunque dire che Rockstar non impegnò tempo e risorse nel rendere ancora più ricca l'esperienza dietro a GTA IV e infatti, nell'aprile 2010, ecco arrivare ben due espansioni: The Ballad of Gay Tony e The Lost and Damned, con proprio quest'ultima a essere protagonista del nostro articolo di oggi. L'idea era semplice: prendere l'impianto narrativo del quarto capitolo e ampliarlo ancora e ancora, con due avventure originali ma ambientate nel medesimo universo. Una vera novità per la serie, che i fan dimostreranno di apprezzare non poco.
The Lost and Damned ci mette nei panni di Johnny Klebitz, vicepresidente della gang di motociclisti dei Lost MC. Quando il capo della banda Billy viene scarcerato, ha inizio una storia di vendetta e di lotte all'ultimo sangue con la fazione rivale: gli spietati Angels of Death, accusati della morte di un membro del gruppo assassinato in realtà proprio da Niko in GTA IV. Le vicende si andranno a incrociare a più riprese, rendendo l'intera esperienza sempre più ricca e coinvolgente sotto molti punti di vista.
A livello di gameplay siamo di fronte a una semplice trasposizione di quanto visto nel quarto capitolo della serie, con giusto qualche piccola miglioria a rendere più raffinato il comparto grafico del titolo. In qualità di capobanda, potremo controllare la nostra schiera di motociclisti organizzando le uscite con un vero e proprio team da gestire: sarà qui interessante curare i rapporti con gli altri membri del club, che verranno influenzati sulla base delle nostre scelte. La vera novità, oltre che nella storia in sé, sta in un parco veicoli arricchito con tante motociclette a tema: del resto, potevano forse mancare in un'avventura ambientata proprio nel mondo dei bikers di strada?
Non manca poi qualche gradita aggiunta anche a livello musicale, con una colonna sonora pensata per creare l'atmosfera giusta per le nostre scorribande su due ruote: tra le nuove stazioni radio spiccano infatti alcune tracce di AC/DC, Cannibal Corpse, Iron Maiden e molti altri esponenti del genere rock e affini. Il tutto a fare da contorno a una storia dalle tinte fortemente dark, capace di raggiungere forse il punto più oscuro mai toccato in una sceneggiatura della serie Grand Theft Auto.
The Lost and Damned ci porta infatti nei bassifondi della Liberty City che tutti abbiamo imparato a conoscere narrando vicende di droga, corruzione e tradimenti con un approccio che quasi si discosta dal consueto tono scanzonato del franchise. E, nel farlo, il titolo riesce comunque a trascinare il giocatore in un mondo inesplorato ma che, a conti fatti, meritava assolutamente di essere raccontato.
The Lost and Damned, da Liberty a Los Santos
Una menzione al personaggio di Johnny Klebitz non è importante, ma fondamentale. Il protagonista di The Lost and Damned è uno dei meglio caratterizzati dell'intera saga, e stupisce quanta poca attenzione gli venga purtroppo attribuita quando si parla dell'universo di Grand Theft Auto. I demoni del suo passato, la sua relazione con la tossicodipendente Ashley Butler e la sua scalata all'interno del Lost MC sono soltanto alcune delle sfumature di un uomo con una storia dal destino inevitabilmente segnato.
I giocatori più attenti avranno riconosciuto Johnny all'inizio di GTA V, dove fa la sua breve comparsa giusto pochi minuti dopo la presentazione del personaggio di Trevor. Ridotto a uno straccio a causa della dipendenza dall'eroina e da tante scelte sbagliate, il nostro motociclista avrà la sfortuna di incrociare uno dei tre protagonisti del quinto capitolo... Nel peggior momento possibile, pagandone le conseguenze con la vita. Un epilogo triste per una storia altrettanto drammatica: come dicevamo, d'altra parte, GTA non è soltanto un'opera improntata al divertimento fine a sé stesso. Tutt'altro.
Alla luce della grandezza della storia narrata in questa espansione, viene dunque spontaneo chiedersi perché The Lost and Damned sia sparito dai radar così rapidamente: nel giro di pochi mesi, infatti, sia l'avventura di Johnny che l'episodio The Ballad of Gay Tony hanno fatto perdere le loro tracce. Il motivo, nonostante l'ottimo riscontro da parte del pubblico, potrebbe essere legato all'approccio proposto da Rockstar.
Si trattava infatti della prima, e oggi unica, sperimentazione di questo tipo: mai prima di allora la software house americana aveva tentato una sortita espandendo direttamente il contenuto di una propria opera, e il risultato finale fu ottimo a tutti gli effetti. Il pubblico però tende a essere affezionato alla consuetudine, e trovarsi di fronte a due prodotti di questo tipo ha forse smorzato l'entusiasmo a lungo termine per “un nuovo GTA”. Avere a disposizione troppo, e tutto assieme, potrebbe insomma aver ridotto l'impatto delle due opere? Forse, ma c'è anche un altro aspetto da considerare.
Abbiamo già accennato al fatto che Grand Theft Auto IV pagò forse troppo il peso delle aspettative, mai riconosciuto fino in fondo per l'ottimo prodotto che è ancora oggi. La storia dei Lost MC è insomma figlia di un titolo che già di suo non era riuscito a impattare in un certo modo, e a distanza di anni la situazione non è certo migliorata. GTA V, ufficialmente il secondo videogioco più venduto della storia, ha infatti messo del tutto in ombra l'opera precedente dello studio: un successo incredibile che non accenna a fermarsi, e che ha perciò tolto molto dello spazio a cui altre esperienze analoghe avrebbero probabilmente avuto diritto.
Assistere nuovamente a esperimenti del genere in futuro sembra una cosa assai complessa, soprattutto dal momento in cui Rockstar continua a vantare ricavi esorbitanti anche dal solo comparto online dei suoi titoli. Con i lavori sul sesto capitolo della serie che sembrano ormai in dirittura d'arrivo, è anche poco probabile poter vedere in tempi brevi una qualsivoglia riproposizione – tramite una remaster o, perché no, un remake – dell'universo legato a GTA IV.
Solo il futuro ci saprà dire di più ma, nel frattempo, c'è soltanto un consiglio che ci sentiamo di darvi. Qualora non l'aveste mai fatto, date assolutamente una possibilità a questi Episodes from Liberty City: due storie uniche che, anche dopo tanti anni, restituiscono un originale racconto del franchise da un punto di vista del tutto differente. Allora, pronti a salire in sella al vostro chopper?