Dopo avervi raccontato la storia di The Lost and Damned, ci sembra essenziale tributare la giusta attenzione anche all'altra (fin troppo) sottovalutata espansione di Grand Theft Auto IV. Uscito in contemporanea con l'avventura di Johnny Klebitz e dei suoi Lost MC, The Ballad of Gay Tony è infatti un'altra esperienza che possiamo senza dubbio annoverare tra quei giochi che, per un motivo o per l'altro, non hanno raccolto tutta l'attenzione che meritavano.
In questa rubrica vi abbiamo parlato di tanti, tantissimi titoli appartenenti a questo filone: opere magari imperfette o semplicemente un po' troppo sfortunate, ma che vale assolutamente la pena (ri)scoprire anche a distanza di anni. La storia che vi racconteremo oggi rientra completamente in questa categoria e, nel raccontarvela, cominciamo con un salto indietro di qualche anno...
Dalle moto... Ai night club!
Siamo nell'aprile 2010 e, in contemporanea con The Lost and Damned, i giocatori di tutto il mondo hanno il piacere di accogliere anche GTA: The Ballad of Gay Tony. Un'esperienza, anche quest'ultima, che va ad ampliare l'interessante universo narrativo del quarto capitolo... Con un approccio e un punto di vista ancora differente. Dalle bande di motociclisti passiamo infatti a un ambiente del tutto diverso: quello della vita notturna e dei club più esclusivi di Liberty City.
Vestiremo qui i panni di Luis Lopez, giovane ragazzo dominicano nonché socio d'affari di Anthony Prince: proprietario di due night club meglio noto a tutti col nome di Gay Tony. Se in compagnia di Johnny Klebitz abbiamo esplorato il marcio dei sobborghi dell'America moderna, la nostra avventura al fianco di Luis non sarà poi così differente: faremo infatti la conoscenza di personaggi e situazioni al limite dell'assurdo, in un titolo che richiama in maniera più marcata i toni scanzonati e sarcastici della serie Grand Theft Auto.
Non manca infatti una spiccata critica a quella che alcuni definirebbero “alta società”, formata spesso e volentieri da individui con valori e morale assai discutibili. La storia ci porta proprio all'interno di questo mondo così particolare dove, tra la gestione dei club e altre faccende per conto di Tony, ci troveremo coinvolti in uno scambio di diamanti dal valore inestimabile. Chi di voi ha già giocato a GTA IV e alle sue espansioni ricorderà molto bene questo crocevia: si tratta infatti dell'esatto momento in cui le vicende dei tre protagonisti – Niko, Johnny e lo stesso Luis - si incrociano, in un racconto che va ad ampliare ancora e ancora il comparto narrativo dietro a un'esperienza tutta da (ri)scoprire.
A rendere The Ballad of Gay Tony un titolo unico troviamo, tra le altre cose, un'atmosfera costruita davvero nei minimi dettagli. Come? Con un comparto visivo e sonoro che strizza l'occhio agli anni Ottanta di GTA: Vice City, riuscendo comunque a ritagliarsi una propria identità chiara e definita... Ma non solo. Sono infatti tanti gli elementi che vanno a formare un mosaico pressoché perfetto per richiamare un immaginario, quello della vita notturna, che poche altre opere sono riuscite a rimarcare in questo modo.
Rispetto al gioco base troviamo qualche aggiunta tra le auto, con alcuni mezzi di lusso perfetti per sfrecciare tra le strade del centro di Liberty City, ma anche armi personalizzate oltre ogni esagerata immaginazione e una colonna sonora con un po' di Italia all'interno. Buona parte della musica che è possibile ascoltare nei club, infatti, porta la firma dell'allora duo di musica elettronica milanese dei Crookers. L'accompagnamento perfetto per addentrarci, passo dopo passo, nella vita notturna di una (poco) comune città americana.
The Ballad of Gay Tony, l'ultimo pezzo del puzzle
Se in The Lost and Damned abbiamo potuto apprezzare una storia dalle forti tinte oscure, con un tono drammatico e un approccio di una profondità del tutto nuova per il franchise, The Ballad of Gay Tony ci riporta agli standard a cui GTA ci ha abituato nel corso della sua lunga e stravagante storia. Rockstar dimostra qui, per l'ennesima volta, quanto bene riesce a esprimersi quando si trova a giocare in casa: siamo di fronte a una narrazione graffiante, che si prende gioco dell'America con uno sguardo fortemente satirico su quella che, troppo spesso, non è davvero la terra delle grandi opportunità che tutti credono.
La costruzione di un unico impianto narrativo, che va a collegare le tre storie attraverso un unico filone comune, è un esperimento a nostro avviso più che riuscito ma che, forse, non era esattamente ciò che i fan si aspettavano. Il risultato finale è e resta comunque un'esperienza davvero interessante, purtroppo messa in ombra dall'enorme e irraggiungibile successo di GTA V: stiamo parlando di un gioco che ha da poco superato le 170 milioni di unità vendute, e che per questo appare come il vero nuovo scoglio da superare per ogni produzione degli anni passati e di quelli a venire. Lo stesso sesto capitolo, il cui sviluppo sembra essere in dirittura d'arrivo, dovrà fare i conti con una sfida del genere, per nulla semplice da affrontare.
Quello che possiamo fare, nel mentre, è invitarvi a dare una seconda chance anche a The Ballad of Gay Tony: un titolo genuinamente divertente fatto su misura per tutti coloro che, negli anni, hanno imparato a conoscere e apprezzare lo stravagante mondo creato da Rockstar Games. L'intera esperienza di Grand Theft Auto IV: Complete Edition, che potete peraltro recuperare a un prezzo molto conveniente, merita assolutamente di essere vissuta e rivissuta anche a diversi anni dalla sua uscita. Ora tocca a voi: pronti a un bel viaggio nella vita notturna di Liberty City?