Bentornati ad un nuovo episodio della rubrica dove noi di Game Division vi vogliamo raccontare di tutti quei titoli che, per un motivo o per l’altro, non hanno avuto tutta la fortuna che forse meritavano. Dopo avervi parlato in lungo e in largo del non troppo fortunato reboot di Devil May Cry, oggi voltiamo pagina cambiando completamente genere e facendo un salto indietro di un paio di decenni: vi ricordate di Army Men?
Ideata dalla defunta 3DO Company la serie può vantare al suo interno una ventina di giochi che, tra alti e bassi, hanno in qualche modo lasciato un ricordo nella mente di chi ha avuto occasione di provarli. In questo pezzo vogliamo però narrarvi di un titolo in particolare, unico a a discostarsi dal filone action della saga abbracciando quello della strategia in tempo reale. Stiamo parlando di Army Men: RTS, anche conosciuto come Real Combat Plastic Men.
Army Men alla riscossa!
Prima di buttarci nella riscoperta del titolo di oggi, vale la pena spendere qualche parola sulla software house che l’ha ideato e che l’ha reso celebre nella seconda metà degli anni Novanta. The 3DO Company nasce nel 1991 nella città di Redwood City come SMSG Inc: voluta dal cofondatore di Electronic Arts Trip Hawkins in collaborazione con altri sette colossi del settore, l’azienda cambierà nome due anni dopo a seguito del fallimento commerciale del 3DO.
Dopo aver partorito uno dei più grandi insuccessi nella storia delle console, l’azienda iniziò a dedicarsi allo sviluppo di videogiochi proseguendo il lavoro sulla saga Might and Magic e dando vita ad un nuovo interessante franchise: Army Men, il cui primo capitolo uscirà nel 1998. Il fattore in grado di distinguere il gioco da altri action a tema bellico era sostanzialmente uno: i personaggi sono dei soldatini giocattolo, letteralmente. Con una evidente ispirazione a Toy Story – che tanto successo aveva macinato sin dal giorno della sua uscita nelle sale di tutto il mondo – la serie inizierà a carburare al punto da vedere pubblicati anche due o tre nuovi titoli all’anno.
Nel 2002 arriva invece un prodotto diverso, sviluppato in collaborazione con Pandemic Studios e che come detto propone ai giocatori un genere ancora non esplorato dalla serie: quello della strategia in tempo reale, per l’appunto. Army Men: RTS esce su PlayStation 2, GameCube e PC e, nonostante risultati non entusiasmanti in termini di vendite e un’accoglienza tiepida da parte della critica, risulta ancora oggi un titolo più che godibile. Scopriamo insieme il perché.
Con una trama che riprende a suon di citazioni quella del capolavoro di Francis Ford Coppola Apocalypse Now, Army Men: RTS si presenta con una quantomai classica struttura da videogioco di strategia che tanto abbiamo apprezzato con titoli che vanno da Warcraft fino ai vari Age of Empires. Nulla di particolarmente innovativo dunque se non appunto per i nostri singolari protagonisti in plastica verde, che si troveranno a dover lottare con le unghie e con i denti in ambientazioni… Domestiche. Già perché il mondo di gioco in Army Men è composto da cortili, stanze e soffitte di abitazioni, colorando il tutto con quella tinta umoristica che rende il titolo un prodotto unico nel suo genere.
Come in ogni RTS, dovremo recuperare il maggior quantitativo di risorse possibile per creare e sostenere il nostro accampamento. Materiali come la plastica deriveranno, alla luce del mondo in cui ci troviamo, da frisbee, giocattoli e da tutto ciò di utile che troveremo sul nostro cammino. Allo stesso modo, una batteria abbandonata per casa potrebbe rivelarsi una preziosa e inaspettata fonte di energia elettrica per il nostro campo, in attesa di dare il via alle operazioni.
La campagna è composta da quindici missioni e da otto battaglie da vivere anche in multiplayer: quest’ultimo elemento, seppur ripercorrendo un modello standard e consolidato da anni, rappresenta uno dei punti di forza di Army Men: RTS. Giocare ad un titolo del genere in LAN è un’esperienza che coloro che hanno vissuto come videogiocatori in quel periodo ricorderanno, senza ombra di dubbio, come una delle più divertenti in ambito videoludico. Army Men in tal senso non sfigura, dando la possibilità di divertirsi per ore e ore di gioco sia in solitaria che in compagnia e offrendo ai giocatori un prodotto capace ancora oggi di intrattenere.
Army Men e la battaglia contro il tempo…
Nonostante tutte le piccole cose buone effettivamente presenti nel titolo, Army Men: RTS non fu esattamente un successo al momento della sua uscita. Gran parte della sua diffusione infatti fu dovuta alla distribuzione del gioco come allegato a diverse riviste di settore del tempo, anche poco dopo la data di uscita. La critica come detto trovò non pochi difetti al prodotto, accusato in primis di presentare un’intelligenza artificiale non all’altezza di molti titoli del genere: molto spesso infatti il giocatore si può trovare di fronte a situazioni di semplice risoluzione, ma che appaiono come “buchi” all’interno di un gioco incompleto in alcune sue parti.
Molte testate lo giudicarono poi come un RTS povero di contenuti e molto meno valido della media, ponendolo sempre a confronto con altre uscite del tempo. Un confronto impietoso, dato che il 2002 fu l’anno di capolavori indimenticabili come Warcraft III, Anno 1503 e Stronghold: Crusader… Il genere real-time strategy era insomma già saturo di prodotti di altissima fattura, dotati di una qualità difficilmente raggiungibile per un team con le prerogative di 3DO.
La deriva RTS non fu inoltre apprezzata da molti fan della serie, che spesso vedono il gioco come un prodotto troppo distante dagli originali e che, perciò, si trova a snaturare quanto visto fino a quel momento. I più maliziosi etichetteranno Army Men: RTS addirittura come un banale clone di Command and Conquer.
A concludere tutto ciò troviamo il fallimento di 3DO Company nel 2003, causato da una serie di vendite sotto le aspettative che hanno condotto la società verso un’inevitabile bancarotta. Il marchio Army Men, tanto maltrattato dai media nel corso degli anni, finì pian piano nel dimenticatoio: l’ultimo avvistamento risale ad oggi al 2008 con il più che tralasciabile Soldiers of Misfortune, uscito su Wii, PlayStation 2 e Nintendo DS.
Nonostante tutto oggi ci sentiamo di spezzare una lancia in favore di una saga che, al netto delle non poche imperfezioni, si è rivelata comunque in grado di regalare ore di sano divertimento a migliaia di videogiocatori. Army Men: RTS nello specifico è un prodotto migliorabile, con qualche difetto di troppo e che forse non supera a pieni voti la prova del tempo ma, in fin dei conti, rimane un titolo che ha accompagnato la crescita e l’adolescenza di molti ragazzi che fino ad oggi forse se ne erano completamente dimenticati.
Il consiglio dunque è di dargli almeno un’altra possibilità, per scoprire (o riscoprire) una delle esperienze più particolari che possiate vivere in tema di retrogaming. Siete pronti a tornare sul campo di battaglia?
Army Men: RTS è disponibile su GOG ad un prezzo molto interessante, non fatevelo scappare!