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Milioni di poligoni al secondo, videogiochi che sfiorano la realtà, effetti speciali inimmaginabili sono il pane dei giorni moderni. Ma come è iniziato il tutto? Rivisitiamo gli albori dell'era della VGA.

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a cura di Tom's Hardware

La concorrenza si chiama "Amiga", continua

Vediamo un altro paragone tra screenshot di "The Secret of Monkey Island".

Versione Amiga

Versione PC in modalità VGA. Notate l'acqua e la sabbia.

Un'altra modalità grafica molto interessante era la cosidetta ?Hold and Modify?, meglio nota come HAM. In sostanza permetteva di visualizzare a schermo ben 4096 colori. Il trucco era raffinato: in sostanza, per aggirare le limitazioni del chip, si disegnava un pixel, si copiavano, ad esempio, i valori di R e G al pixel vicino e si definiva per questo solo il valore B (Blue). Ovviamente si andava incontro a strette limitazioni sul tipo di colore che si poteva generare di fianco al pixel precedente, ma l'effetto era assicurato. Questa modalità veniva utilizzata spesso per schermate statiche, meno per i videogames. Ricordo un demo - allora i demo erano programmi scritti unicamente per stupire vista ed udito e mostrare la bravura dei programmatori - che un mio amico amighista mi fece vedere ai tempi. Ero estasiato di fronte a schermate di colori in successione, tipo arcobaleno, a tutto schermo in modalità HAM. Una vera festa per gli occhi unita ad un sonoro che il PC ha udito solo MOLTO dopo.

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