A due anni dal primo capitolo, MediEvil 2 approdò ancora una volta sulla prima PlayStation, con un motore grafico rivisto e delle scene in computer grafica che non avevano nulla da invidiare alle pellicole blasonate della Pixar.
Questa volta Sir Daniel Fortesque si risvegliò a Londra, in una sala del British Museum a 500 anni dalla sconfitta di Zarok, il perfido stregone del primo capitolo. A destare il nostro protagonista era la brama di potere di un nobile inglese, Lord Palethorn, entrato in possesso di alcune pagine del libro degli incantesimi di Zarok.
La Londra vittoriana donava a Sir Dan nuove risorse per fronteggiare il suo nuovo nemico: Kiya, il professor Kift e lo spiritello Winston. Inoltre prendeva forma un'idea del primo capitolo che fu realizzata, ovvero dare una valenza maggiore alla testa senza mandibola di Dan. Tutte le mani zombi in circolazione nei vari scenari portavano in giro la testa del nostro prode cavaliere per accedere a cunicoli, strettoie e altri luoghi altrimenti inaccessibili.
Arco e frecce lasciavano il posto a pistole, balestre, bombe e addirittura una mitragliatrice che vi accompagnava nella parte finale del gioco. MediEvil 2 riuscì a essere quasi migliore del primo episodio, grazie uno scenario più intrigante, con un gameplay ampliato e all'immancabile collaborazione musicale del duo Arnold e Barnabas, che in assenza di una vera orchestra, composero un altro capolavoro musicale col solo sintetizzatore.
La storia si concludeva con due finali, uno di questi ancora una volta ottenibile solo riuscendo a raccogliere tutti i calici. Ma l'epilogo era autoconclusivo, proprio come nel primo capitolo, lasciando poco spazio o forse la possibilità ai soli sviluppatori d'intravedere un possibile sequel...