La corrente cyberpunk è ormai più forte che mai per una serie di ragioni evidenti a tutti i frequentatori di queste pagine, tanto presente da tirare fuori qualche novità quasi ogni settimana. Quest’oggi però possiamo dire di essere rimasti felicemente sopresi nel nostro test per un nuovo titolo in arrivo nell’anno corrente: Resolutiion, un gioco indipendente creato da Monolith of Minds e sponsorizzato da Deck13.
Il progetto è in corso d’opera dal 2015 dalle mani di due agguerriti tedeschi, i quali hanno dedicato anima e corpo a dare vita a Resolutiion pixel dopo pixel. La loro visione è infatti vicina alla vecchia scuola, puntando alla pixel-art come veicolo per raccontarci di un mondo tanto sconosciuto quanto devastato, dove il caos regna sovrano e la cibernetica si fonde con i richiami delle religioni umane ormai evolute oltre i loro dogmi.
Ricordate la famosa scena di entrambi i Blade Runner dove i protagonisti delle rispettive pellicole si ritrovano a camminare nelle rovine di una civiltà sovrastata dalle sabbie del tempo? Ecco, la sensazione che da Resolutiion è proprio quella di vivere in quel contesto ameno, dove ciò che ci attende ha immagini familiari in grado di nascondere nuovi significati e, in questo caso, pericoli. Il risveglio nella demo da noi provata è stato brusco e privo di qualsivoglia preambolo: immersi nel corpo cibernetico di un’intelligenza artificiale sopita, abbiamo mosso i primi passi mietendo astanti innocenti in una struttura simile a un archivio, per poi finire a esplorare un’ambiente simile ai canyon che tutti conosciamo.
La struttura di Resolutiion è quella di un action-adventure molto blando, dove il nostro personaggio è in grado di sferrare attacchi corpo a corpo in combo da 3 e utilizzare occasionali armi trovate per il mondo di gioco. Una crescita che ci aspettiamo essere molto regolata all’interno del prodotto finale, ma che tutto sommato giustifica ampiamente la scelta di ridurre tutto ai minimi termini e lasciare che sia l’abilità del giocatore il fattore più incisivo del proprio armamentario.
I combattimenti sono infatti rapidi e incentrati sull’analisi delle mosse nemiche e sui contrattacchi da sferrare contro di esse, mettendo al centro del cuore cibernetico di Resolutiion l’esplorazione delle varie zone divise in numerosi biomi. L’unico modo per conoscere la storia di fondo dietro il gioco è infatti quello di fermarsi e osservare, parlare con i pochi NPC che lo popolano ed evitare di massacrarli prima che abbiano finito di parlare. Il resto del lavoro lo fa il design dei luoghi che si incontrano, raccontandoci la storia perduta dell’umanità di un tempo, fondendo il misticismo del culto delle macchine con i rimasugli di un’urbanità ormai estinta.
Il gioco di Monolith of Minds, come altri esponenti particolari passati su queste pagine, si preannuncia come un’esperienza decisamente astratta per il modo in cui la narrazione si imposta, raccontandoci come il compito dell’avatar vestito dal giocatore sia quello di risvegliare una divinità dormiente per far fronte al caos dilagante nelle terre, le quali sono infestati da gatti giganti dalle fauci aguzze, vermi solitari troppo cresciuti, mani magiche e tecnomanti fusi con i cavi della rete crollata. Il gameplay frenetico fa da ottimo contrasto per la bizzarria metaforica della trama, per quel poco che ovviamente ci è stato concesso di provare in questo assaggio.
Il robot si muove veloce ed è in grado di cambiare i suoi connotati per tagliuzzare e ferire chiunque gli capiti a tiro, cosa che risulterà comunque difficile incontrando i nemici più ostici. Resolutiion è infatti pieno di ostacoli abbastanza impegnativi, complice il fatto che molti degli avversari da noi incontrati hanno avuto mosse pressoché uniche tra di loro, richiedendo quindi un approccio conservativo e che ci permettesse di sfruttare le varie aperture tra una mossa e l’altra.
Bisogna però sempre stare all’erta considerando il caos alla base del gioco, rendendo ogni nemico totalmente imprevedibile sia nelle capacità che nell’innocenza data dall’aspetto carino come nel caso di gatti e conigli. Questa è forse la particolarità più spiccata di Resolutiion che ci fa venire l’acquolina in bocca per il prodotto completo, ovvero l’essere capace di sorprendere il giocatore attraverso un’idea creativa che si distacca dai dogmi del genere, funzionando anche meglio delle sparatorie tra i neon o le distopie al limite dell’egemonia elettronica.
Ma Monolith of Minds non si è fermata di certo qui e ha voluto strafare attraverso una colonna sonora che già da ora convince con le sue tonalità futuristiche, al momento rilasciate in un piccolo teaser pubblico disponibile per il vostro ascolto. Per quanto abbiamo potuto sentire, l’accostamento con le ambientazioni del gioco funziona bene e rende più profonda la peculiarità della resa del mondo di gioco, altrimenti affidata alla sola pixel art, eccellente ma sicuramente non in grado di reggere da sola la costruzione del mondo di Resolutiion.
In Conclusione
Per fortuna l’armonia regna sovrana, aumentando il ritmo e l’assurdità più si va avanti con la risoluzione del mistero del gioco, esplorando ogni angolo alla ricerca di risposte e NPC con verità nascoste tra le righe. L’importante per questo tipo di videogiochi è quello di riuscire a bilanciare l’idea dietro di essi con la cura nel gameplay, cosa che sembra trasparire dalle prime ore da noi vissute.
La ragione per cui vi consigliamo di tenere d’occhio Resolutiion è infatti la sua abilità nel proporre qualcosa di nuovo senza per forza sacrificare il divertimento della frenesia di un hack & slash di tutto rispetto, al contempo semplificando il tutto e puntando alla velocità dei contrattacchi e schivate. Il mistero dietro la storia ideata da Monolith of Minds è ciò che veramente attira al primo impatto, quando si viene risvegliati nel corpo di un robot assassino, ma è la sua adrenalinica bizzarria fatta di gatti simil Tremors e armi di distruzione che vi farà davvero restare quando il titolo uscirà nel 2020.
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