Ormai ci siamo, il remake del Resident Evil più amato sta finalmente per arrivare e quasi sicuramente in questi giorni molti di voi staranno rigiocando l'originale per rivivere per l'ultima volta il capolavoro Capcom nella sua versione targata 1998. Allo stesso tempo, molti altri non hanno la possibilità di rigiocarlo, per questa ragione noi di Game Division abbiamo selezionato in questo articolo 5 momenti assolutamente da ricordare che fungono anche da rispolverata generale sul secondo episodio della saga horror targata Capcom.
C'è da sottolineare che non è assolutamente detto che questi episodi accadranno anche nel remake, visto che il gioco ha subito diversi cambiamenti sulle situazioni di gioco, per cui prendete per ciò che segue come un semplice e nostalgico salto nel passato.
La stazione di polizia
L'arrivo alla stazione di polizia rimane uno dei momenti principali e famosi del secondo capitolo di Resident Evil. Questo sia perché è essenzialmente l'ambientazione principale del gioco sia perché negli anni successivi rimarrà la più amata tra tutti i capitoli rilasciati. La motivazione è derivata dall'incredibile level design, oltre che dagli enormi misteri che la stessa struttura nasconde che ricordiamo, risulta essere un museo ristrutturato.
Ciò che ha sempre spiazzato è la hall; rimbombante, esente da nemici e costantemente avvolta dal suono melodico e inquietante dell'organo. La stazione si rivela ben presto un vero e proprio distretto con tanto di atterraggio per l'elicottero, diverse stanze briefing, uffici per i dipendenti e persino alloggi con tanto di letti e brande.
I sotterranei rappresentano forse la parte più spaventosa. Completamente al buio, umidi e composti da zone riservate agli addetti. Non potevano infatti mancare obitorio, armeria - ovviamente mezza vuota - e una sala caldaia che tiene sotto controllo molte zone elettriche della stazione, tra cui le finestre automatizzate, assenti nel remake.
Ad essere sinceri la stazione di polizia dell'originale risulta più illuminata e rilassata rispetto a quella che vedremo nel remake che invece sembra completamente immersa nell'oscurità. Preparatevi quindi a un percorso immerso nell'oscurità, in cui le torce saranno essenziali per poter sopravvivere.
L'arrivo di Mr X
Un temibile mostro viene sganciato da un elicottero sulla stazione di polizia di Raccoon City. Momento indimenticabile che segna la nostra avventura in maniera inevitabile. Ma chi è questo essere pronto a ucciderci ad ogni costo?
Nonostante la sua figura sia estremamente minacciosa, in realtà il T-00 - Tyrant-103 - chiamato amichevolmente Mr X, risulta molto facile fa sconfiggere e la sua lentezza lo rende più una scocciatura che altro durante l'avventura. Non conviene nemmeno evitarlo, visto che il suo temporaneo abbattimento consente di ottenere munizioni essenziali per il proseguo.
Insomma nulla a che vedere con il ben più temibile Nemesis presente in Resident Evil 3. Attenzione però, perché nel remake non solo sembra essere più veloce, ma anche immortale, oltre che imprevedibile. C'è poi da dire che quel cappello lo rende estremamente più minaccioso, non trovate?
L'alligatore gigante
Una delle B.O.W. più facili da uccidere - basta un solo colpo ben piazzato - ma la sua comparsa ha sicuramente colto impreparati ogni giocatore. Questo essere appare nelle fogne, è possibile sconfiggerlo sia facendolo scappare sia sparando a una bombola in grado di farlo esplodere, in entrambi i casi non lo vedrete mai più. Nonostante tutto, però per molti fan della saga l'alligatore gigante è in qualche modo considerato una delle B.O.W. più pericolose della serie, sempre se non fosse così lento.
Nel remake lo vedremo in splendida forma, chissà se si dimostrerà facile da sconfiggere come nell'originale, oppure Capcom ha optato per renderla una boss fight decisamente più complessa. Lo scopriremo il 25 gennaio, quando ci caleremo nuovamente nelle fogne.
Lo scontro sul montacarichi
Forse lo scontro più bello del secondo capitolo. Saliti sul montacarichi per giungere al laboratorio, William Birkin si evolve nella seconda metamorfosi del Virus-G. Abbandona quindi il suo aspetto umanoide e ci sfida in un combattimento semplicemente epico, contornato da una delle migliori tracce sonore dell'intera saga.
Se prevenuto, lo scontro non risulta troppo difficile, ma occorre comunque fare attenzione ai suoi letali e alla sua velocità decisamente migliorata. Nello scenario di Leon, Birkin feriva gravemente Ada Wong, costringendo Leon a intervenire tempestivamente.
La fuga dal laboratorio
The self destruct sequence has been activated. Repeat. The self destruct sequence has been activated. This sequence may not be aborted. All employees proceed to the emergency car at the bottom platform
Iniziava così la parte finale di Resident Evil 2. La fuga dal laboratorio segreto di Raccoon City. Una volta che l'autodistruzione si attiva, Leon e Claire devono svolgere diversi compiti essenziali. Il giovane poliziotto viene incaricato di riparare il treno per la fuga, mentre Claire deve recuperare il vaccino necessario per curare la giovane Sherry, figlia di William Birkin, contagiata dallo stesso padre durante l'avventura.I due hanno poco tempo per fuggire e l'indimenticabile frase ripetuta con tanto di allarme e traccia sonora è rimasta nell'immaginario collettivo come vero e proprio momento simbolo del gioco. Ci auguriamo che nel remake gli sia stata attribuita la giusta importanza.
Senza dimenticare...
Ci sarebbero tanti altri momenti iconici del secondo capitolo che non abbiamo specificato, fra tutti la comparsa del primo Licker o la falena gigante presente nei laboratori. Ormai il remake è alle porte e noi non vediamo davvero l'ora di rivivere questi momenti nella forma migliore possibile, nella speranza di riuscire a sorprenderci ancora una volta.
Il remake di Resident Evil 2 è finalmente alle porte. Acquistalo ora per rivivere il terrore del 1998 sotto una nuova, incredibile veste.