Redfall è certamente l'opera più attesa di questa prima parte dell'anno per quanto riguarda Xbox, non per altro si tratta di una proprietà intellettuale ideata e sviluppata dai ragazzi di Arkane, già autori di esperienze straordinariamente apprezzate, quali Prey, Dishonored e Deathloop.
Se c'è una software house capace di creare nuove storie rimanendo sempre fedele al proprio stile quella è proprio Arkane e seppur in questo caso si tratti effettivamente del primo gioco di Arkane Austin (in sviluppo da ben 5 anni), nuovo team che affianca quello già più rodato di Arkane Lyon, la sensazione di essere dinanzi a un gioco ancora una volta particolarmente originale è ben palpabile.
Bethesda mi ha dato l'opportunità di provare per circa 90 minuti questo atipico sparatutto a tema vampiri, lasciandomi inebriato dalla voglia di saperne di più sulla storia e sui suoi personaggi, ma allo stesso lasciandomi qualche dubbio su alcune componenti ludiche, dalla personalizzazione fino a un'intelligenza artificiale umana decisamente rivedibile. A ogni modo, quello che giocherete il 2 maggio (lo ricordiamo, al day one su Xbox Game Pass) pare essere davvero un prodotto interessante.
Benvenuti a Redfall
Il gioco è ambientato in una piccola isola di nome Redfall, nel Massachusetts. Un uomo denominato Uomo Ombra ha risvegliato un antico male governato da temibili creature vampiriche che hanno oscurato il Sole e alzato un vero e proprio muro d'acqua intorno all'isola, rendendola inaccessibile e isolata dal resto del mondo.
Tocca a noi, grazie ai pochi sopravvissuti, cercare di capire perché i vampiri sono comparsi e cosa vogliono in realtà, cercando nel mentre di sfuggire dall'isolamento e annientare la malvagità che ci circonda.
Seppur l'incipit narrativo di Redfall sia tutt'altro che originale, ci tengo particolarmente a sottolineare che la componente narrativa non solo è ben presente, ma anche potenzialmente molto interessante, almeno in base al poco che sono riuscito a giocare. L'impressione che ho avuto è di trovarmi dinanzi a una trama matura, in linea con le produzioni Arkane. Non voglio rovinare possibili sorprese, ma la missione giocata e i documenti che è possibile trovare in giro mi hanno immerso in un'avventura con una lore generale che sembra assolutamente ben pensata, seppur sia comunque troppo presto per giudicarla.
Devo comunque ammettere che l'ambientazione generale e l'atmosfera funzionano, soprattutto di notte quando il buio prende il sopravvento e la torcia diventa la nostra migliore amica durante l'esplorazione. Da questo punto di vista è complicato valutare il level design generale, anche perché manca un distretto intero che non abbiamo avuto modo di vedere, ma considerando che chi ha lavorato alla mappa open world sono gli stessi creativi che hanno ideato Talos I di Prey e la capitale Dunwall di Dishonored mi sento comunque di stare tranquillo sulla realizzazione complessiva di ciò che vedremo e sbloccheremo proseguendo nell'avventura.
Mai far innervosire i vampiri
Il team di sviluppo è stato chiaro: Redfall è un'esperienza single player con la possibilità di affrontare la storia in co-op con altri tre giocatori. L'avventura va vissuta e affrontata come un qualsiasi gioco a singolo giocatore, di conseguenza l'intera struttura è pensata per essere principalmente godibile proprio giocando da soli. È effettivamente così? La risposta è positiva, poiché la prova da me affrontata verteva proprio in un'esplorazione solitaria e si nota proprio che il mondo di gioco è stato ideato per essere esattamente come una classica produzione Arkane, con tanti luoghi segreti e posti da scoprire. Sia ben chiaro, insieme agli amici potrebbe divertire di più, ma è giusto comunque partire già da ora con il chiarimento che il gioco è una produzione single player a tutti gli effetti.
Non aspettatevi né un Left 4 Dead né un Borderlands, Redfall è uno sparatutto oserei dire narrativo, dove le fasi di combattimento vanno di pari passi con le storie che affrontiamo e i personaggi che incontriamo. Non c'è un focus sulle armi, a parte il loro status di rarità, non passeremo tempo a star molto a riflettere a quale usare, quanto più a concentrarci sulle abilità dei singoli protagonisti e su come possono essere sfruttati mentre si gioca.
A proposito di personaggi giocabili, questi ultimi sono ben quattro (altri due arriveranno in futuro) e non sono solo molto diversi tra loro, ma anche estremamente caratterizzati, cosa che li rende davvero molto divertenti da usare. Abbiamo Layla Ellison, studentessa universitaria che sfrutta abilità sovrannaturali per bloccare e disintegrare i nemici; Devinder Crousley, un cecchino ed ex soldato dotato di importanti abilità elusive e di mimetizzazione; Remi De La Rosa, un ingegnere militare in grado di piazzare mine e sfruttare il proprio robot per distrarre gli avversari; Jacob Boyer, uno streamer popolare amante e appassionato di mostruosità "mitologiche", principalmente dotato di tecniche di supporto.
Nella mia prova ho usato principalmente Layla e oltre ad avere un mood tutto suo di affrontare l'avventura, ha una delle ultimate più divertenti di tutte, "l'ex fidanzato vampirico", che viene evocato e comincia ad aiutarci nel combattimento; ovviamente Jason (questo è il nome dell'aiutante) non è altro che l'ex fidanzato di Layla, divenuto vampiro dopo il disastro. L'abilità di Layla legata all'ascensore spirituale permette non solo di bloccare i nemici, ma anche di farci letteralmente balzare per affrontare i nemici dall'alto o banalmente per raggiungere punti più alti per avere una visuale migliore. Anche lo scudo spirituale non è male, visto che assorbe una discreta quantità di danni per poi venire rilasciato, generando un'onda d'urto capace di distruggere tutto ciò che ci pare davanti.
Ma quali sono le attività svolgibili su Redfall? Innanzitutto è bene specificare che nemici sono ovunque (anche di giorno) e occorre essere sempre preparati per affrontare al meglio ogni minaccia che osa contrastarci. Tuttavia, nonostante apparentemente il gioco può sembrare un mero sparatutto in prima persona con elementi da looter shooter, l'animo Arkane è ancora ben presente, seppur con un level design chiaramente più limitato, ma coerente con l'open world che abbiamo difronte. Di attività ce ne sono parecchie e vanno dalla possibilità di liberare rifugi per il viaggio rapido e missioni aggiuntive, fino alla ricerca di collezionabili, segreti, recuperi e soprattutto i Nidi di Vampiri. Questi ultimi diventano accessibili in determinati punti della mappa, punti che diventano sempre più estesi se non li liberiamo per tempo, allargando il numero di vampiri e la loro forza, se avete giocato State of Decay 2, i nidi funzionano in maniera abbastanza simile, seppur in maniera più particolareggiata visto che occorre sostanzialmente completare un dungeon.
Se veniamo avvistati dalle sentinelle oppure completiamo una lunga serie di nidi, verremo notati dai vampiri supremi che decideranno di mandarci contro delle loro mostruosità speciali, perfette per annientarci in poco tempo - o almeno, è quello che spererebbero. A me è capito un Folgore, un vampiro estremamente grosso e minaccioso che sfruttava gli attacchi fisici per contrastarmi; davvero un osso duro, ma con un po' di fatica e strategia sono riuscito ad abbatterlo.
Per quanto concerne le missioni principali, queste partono tutte attraverso una cutscene in graphic novel da un briefing che si svolge nell'hub principale del gioco: una caserma dei pompieri utilizzata come rifugio riadattato.
Seppur la mappa sia principalmente piena di vampiri di vario genere, da quelli classici a quelli più potenti e resistenti, ci sono anche personaggi umani antagonisti che prendono il nome di Cultisti e venerano le stesse creature. Questi non sono altro che personaggi armati, pronti a spararci a una prima occhiata, su questi ultimi la sensazione è che siano un classico riempitivo per variare la tipologia di nemici presenti nel gioco, poiché la loro intelligenza artificiale mi è sembrata altamente deludente e non adeguata ai combattimenti, tanto è vero che non mi sono mai e poi mai trovato in difficoltà durante gli scontri. Non che i vampiri siano più intelligenti, ma loro varietà nelle azioni e soprattutto il loro numero durante i combattimenti generano spesso delle difficoltà negli scontri, anche considerando che per eliminarli è necessario trafiggerli con la baionetta/paletto delle armi.
Tirando le somme
Redfall supera, seppur con qualche lecito dubbio, questa prima prova. Non era e non è facile comunicare un gioco del genere, all'apparenza poteva sembrare un Borderlands, c'è addirittura chi lo ha paragonato, agli inizi, a Left 4 Dead, quando invece è tutt'altro e va sottolineato per evitare qualsiasi tipo di disinformazione. La cooperativa sembra essere un mero accessorio a un impianto ludico che funziona dannatamente bene in single player (e che magari in compagnia sarà anche migliore). Quello in cui Redfall si avverte subito in maniera positiva è proprio l'ambientazione e le storie che promette di raccontare, mantenendo intatto il tipico stile Arkane ed evolvendolo in un'esperienza a più ampio respiro, fresca e, diciamocelo, molto divertente.
Non avrà la complessità del level design dei precedenti titoli della software house, ma ho giocato solo 90 minuti, troppo poco per un gioco del genere farsi un'idea già certa di quello che sarà il prodotto finale, ma tanto basta per confermare un buon impatto iniziale ma anche qualche criticità sull'intelligenza artificiale. Aspetto con ansia il lancio ufficiale, così da poter dare un parere più netto e chiaro, ma almeno per ora posso certamente confermare che disintegrare vampiri non è mai stato così soddisfacente.