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RECENSIONE

Red Dead Redemption su PC non entusiasma | Recensione

Ci sono voluti ben quattordici anni per vedere arrivare Red Dead Redemption su PC, ma il risultato finale non entusiasma.

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a cura di Andrea Maiellano

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Dopo "solamente" quattordici anni di attesa, e di spasmodiche richieste da parte dei fan di Rockstar, Red Dead Redemption è finalmente arrivato anche su PC, dopo essere stato riproposto su PS5, Xbox Series X|S e, persino, su Nintendo Switch.

Un'attesa incredibilmente lunga per quello che, a furor di popolo e critica, è considerato come uno dei capolavori di Rockstar Games, capace di catalizzare l'attenzione di chiunque sul finire della primavera del lontano 2010. 

Un titolo che, al netto dei suoi quattordici anni abbondanti, ha superato pienamente la prova del tempo, rivelandosi tutt'ora attuale, divertente e, per quanto meno impressionante rispetto al suo seguito, capace di farci innamorare ancora una volta del personaggio di John Marston.

La vera domanda, però, è una sola: questa conversione, tanto bramata, per PC è valsa l'attesa o siamo di fronte all'ennesimo compitino fatto di corsa giusto per saziare la fame dei fan di Rockstar Games? La risposta, purtroppo, non vi piacerà.

Back to the future

Per chi negli ultimi quattordici anni avesse vissuto in totale isolamento? Red Dead Redemption è, allo stesso tempo, il capostipite e il seguito della, oramai iconica saga western di Rockstar.

La storia, difatti, comincia esattamente dove termina quel capolavoro di Red Dead Redemption 2, presentandoci un John Marston che si trova, suo malgrado, a collaborare con una FBI ai suoi albori per catturare tutti i membri della banda di cui faceva parte.

Per chi non avesse mai giocato il primo capitolo, ma ha spolpato appieno il seguito nel corso degli ultimi anni, sappiate che tutti i personaggi che avete imparato ad amare, o a detestare, nel sequel di Red Dead Redemption, sono tutti li e siamo onestamente curiosi di scoprire come verranno vissute le vicende di questo primo capitolo da quei, pochi ma fortunati, giocatori che fino a oggi non hanno mai avuto modo di vivere l'odissea di John Marston.

Al netto di una storia che riprende perfettamente tutti i canoni del più classico western all'americana, quersta conversione di Red Dead Redemption include, ovviamente, tutti i contenuti aggiuntivi rilasciati nel corso degli anni, compresa la celebre espansione "Terrore dall'oltretomba", che nella sua assurdità, riesce a essere uno zombie-game a tinte western, molto più convincente di tanti tripla A che, negli ultimi anni, hanno tentato di riportare in auge questo genere. 

Sono comunque passati 14 anni

Per chi non ha mia avuto modo di giocare a Red Dead Redemption, ma ha potuto godere solo del suo seguito, l'unico modo per poterlo approcciare è quello di contestualizzarlo a dovere. Si tratta di un gioco del 2010 e che in quello specifico anno definì nuovi standard per il genere, come da tradizione per Rockstar Games.

Ovviamente, giocato nell'autunno del 2024, molti aspetti risultano meno rifiniti e profondi rispetto a GTA V e, ovviamente, a Red Dead Redemption 2. È un problema? Assolutamente no, visto che, escludendo le due produzioni rilasciate in seguito da Rockstar, Red Dead Redemption riesce ancora oggi a risultare come una produzione capace di competere ad armi pari con moltissime produzioni rilasciate nell'ultimo biennio.

Le sparatorie rimangono fluide, divertenti ed emozionanti, così come esplorare gli Stati Confederati, e quella parte di Messico abbracciata al confine con l'America, rimane tutt'ora un'esperienza incredibilmente emozionante. Il merito, almeno per quanto ci riguarda, è anche da ritrovarsi in un gameplay meno votato al realismo (esclusivamente per le limitazioni hardware dell'epoca) e che, di fatto, rende il tutto più ritmato e, per certi versi, caciarone. 

Se a questo si aggiungono tantissime cose da fare, un armeria incredibilmente fornita, una pletora di minigiochi, tantissimi animali da cacciare, o da domare, easter-egg e segreti da scoprire (in perfetto stile Rockstar), viene da se che, per quanto siano passati quattordici anni, Red Dead Redemption riesce ancora oggi a stupire chi non lo ha mai potuto provare in prima persona.

Quello che infastidisce, però, è che Rockstar, o meglio Double Eleven (la software house che si è occupata di questa conversione), non ha corretto le piccole sbavature al sistema di controllo che, ora come allora, ogni tanto mostra delle incertezze nella risposta ai comandi. Siamo perfettamente consci che si tratta di una conversione e non di una remastered, ma considerando i quattordici anni di attesa per questa versione, una maggior cura almeno sotto questo aspetto l'avremmo apprezzata.

Su PC non stupisce

Allora, è giusto precisare che non ci aspettavamo una remastered, un remake o chissà quale opera di restauro da questa conversione di Red Dead Redemption, però, perlomeno, ci aspettavamo una cura maggiore rispetto a quella riservata, e aspramente criticata, alle versioni per PS5, Xbox Series X|S e Nintendo Switch.

Le novità tecniche riservate a qeusta conversione non deludono le aspettative: 4K nativo, supporto ai 144hz, HDR10, DLSS, NVIDIA Reflex, Frame Generation, supporto a schermi Ultrawide (e Super Ultrawide) e una rinnovata qualità delle ombre atta a dare un minimo di spessore in più all'intera produzione, cercando di allinearla il più possibile agli standard odierni per quanto riguarda la qualità dell'immagine.

Anche con configurazioni meno attuali, Red Dead Redemption riesce a girare tranquillamente a una risoluzione di 4K con un frame rate bloccato a 60 FPS, il tutto pesando davvero poco in termini di VRAM (considerate che con una 4070 il consumo si attestava a poco piu di 1GB di VRAM).

Quello che fa storcere il naso, però, sono i costanti cali di frame rate che affliggono questa conversione, e che, dopo quattordici anni di attesa, risultano ingiustificabili. Mentre ci si volta all'improvviso, o si cavalca a velocità elevate, sono chiaramente percepibili e, anche dopo aver provato ad abbassare tutte le impostazioni grafiche, l'unico modo per mitigarli risiede nel rimuovere la sfocatura di movimento.

Nei filmati, invece, si assiste a dei cali molto evidenti e che non trovano alcuna giustificazione plausibile per una produzione così poco esosa in termini di risorse, portandoci a pensare che, molto semplicemente, siamo di fronte a una conversione fatta molto rapidamente... e non può che dispiacerci dopo 14 anni di attesa e un prezzo di listino decisamente fuori mercato.

 

Voto Recensione di Red Dead Redemption


7.5

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • È Red Dead Redemption, serve dire altro?

  • Dopo 14 anni risulta ancora attuale e divertente.

  • La compatibilità con tutte le tecnologie attuali è un'ottima aggiunta.

Contro

  • Cali di frame rate ingiustificabili.

  • Nessuna correzione alle sbavature dell'originale.

  • Prezzo di vendita elevato per la conversione di un gioco di 14 anni fa.

Commento

Red Dead redemption è sempre lui, su questo non ci sono dubbi. Oggi, così come 14 anni fa, l'odissea di John Marston (e la sua peculiare avventura contro i morti viventi) riesce a divertire ed emozionare come se il tempo si fosse fermato per tutto questo tempo. Quello che dispiace è vedere come viene trattata l'utenza PC da Rockstar, la quale, dopo 14 anni di attesa e spasmodiche richieste, si trova fra le mani una conversione venduta a prezzo, quasi, pieno e afflitta da cali di frame rate ingiustificabili e alcune sbavature che non dovrebbero essere presenti dopo tutto questo tempo.
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