Esplorazione

World to the West approda su Nintendo Switch. Come se la saranno cavata i quattro personaggi nell'opera di Rain Games?

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a cura di Martina Fargnoli

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Disseminati lungo il percorso ci sono dei punti di cambio eroe rappresentati da totem che funzionano come teletrasporti, ma invece che essere condivisi tra tutti i personaggi, solo chi lo avrà precedentemente sbloccato potrà usarlo per spostarsi velocemente.

Ciò significa che se volete che sia usato da un altro personaggio dovrete prima raggiungerlo a piedi, magari ripercorrendo la strada che avete appena percorso o tramite un percorso alternativo disponibile solo per le abilità di uno dei quattro protagonisti.

World to the West

Più che stimolare l'esplorazione, si finisce per restare ingabbiati in un ciclo di backtracking a cui non giova neanche il ritmo soporifero con cui gli eventi si trascinano. Questo senso di pesantezza è acuito su Switch a causa dei tempi di caricamento, talvolta fastidiosamente lunghi, che si verificano nel passaggio da uno scenario all'altro.

Nello scoprire i luoghi della mappa, il gioco non prende mai per mano, lasciando il piacere di trovare la soluzione all'enigma aguzzando l'ingegno e la vista. Parte centrale dell'esplorazione sta anche nel risolvere i puzzle ambientali, e sebbene non siano particolarmente complessi, sono ben posti in modo da far sfruttare appieno le peculiarità dei membri della propria squadra.

World to the west

Sul fronte tecnico il gioco non punta certo sul dettaglio e sul numero massiccio di poligoni, ma su un effetto più morbido e cartoonesco, mentre qualche tentennamento lo offrono le animazioni un po' legnose.

Oltre i già citati tempi di caricamento, non c'è molto altro da segnalare. Rispetto alla prima versione del gioco uscita su PC, PS4 e Xbox One non siamo incappati in bug critici che obbligavano a riavviare il checkpoint e sotto questo punto di vista abbiamo potuto avventurarci verso la fine del gioco in scioltezza.

Conclusioni

World to the West è una di quelle occasioni che potevano essere sfruttate meglio. Rain Games ha fatto un ottimo lavoro nel creare un mondo fatto di incastri perfetti, dove la chiave per sbloccare una via sta nel capire quale personaggio usare.

A loro volta i personaggi sono molto diversi tra di loro e ognuno ha il proprio meccanismo per interagire con l'ambiente circostante, rendendo interessante approcciarsi alla stessa zona da un punto di vista diverso, peccato però che l'eccessivo backtracking ne smorzi il fascino.

Dover ripercorrere gli stessi passi ma con un personaggio diverso, dovendo al tempo stesso fissare lo schermo in attesa dei caricamenti o subendo il ritmo non proprio esaltante dei primi capitoli, rende l'esplorazione meno magica e tutt'altro che esaltante.

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