Un viaggio post apocalittico: chi è forte sopravvive
L'idea alla base di The Last of Us nasce da un documentario della BBC sul Cordyceps, un fungo parassita in grado d'infestare le formiche e altri insetti, influenzando i loro cervelli con sostanze psicotrope e inducendo gli animali a raggiungere posti elevati in modo da propagare meglio le spore da una posizione favorevole.
Uno stratagemma tanto ingegnoso quanto crudele, che ha colpito gli sviluppatori di Naughty Dog al punto da immaginarsi cosa potrebbe succedere se un fungo simile fosse in grado di evolversi e d'infestare un essere umano. Questa è la premessa che fa da sfondo a The Last of Us, e i più maligni potrebbero obiettare che si tratta di un mero pretesto per creare un semplice survival horror in cui si ammazzano gli zombie. Niente di più sbagliato.
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Il fulcro delle vicende di The Last of Us non è tanto andare in giro e uccidere zombie, ma raccontare una storia appassionante, che vede al centro di tutto l'evoluzione del rapporto fra Joel ed Ellie, i due protagonisti del gioco. Senza svelarvi troppo sulla trama vi diciamo soltanto che il primo è una sorta di anti-eroe con una storia personale travagliata, che ha potuto vedere con i suoi occhi l'inizio dell'infezione.
La seconda è una sveglia ragazzina di quattordici anni, nata quando il mondo era già in preda al delirio causato da questo fungo, affascinata dalle "reliquie" dei tempi passati e troppo debole per poter affrontare da sola le avversità di questa nuova epoca.
Il rapporto fra i due personaggi non è l'unico punto di forza della narrazione, che in questo gioco raggiunge vette d'eccellenza. Un altro merito degli sviluppatori è infatti la capacità di sdoganare la violenza, come se fosse un male necessario per poter sopravvivere.
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The Last of Us è infatti un gioco brutale, il sangue scorre a fiumi e i giocatori saranno costretti ad affrontare momenti in cui la pietà non è contemplata. Con questo titolo gli sviluppatori si sono chiesti fino a dove può spingersi un uomo mosso dalla disperazione e dal puro istinto di sopravvivenza.
Il risultato è un cocktail realizzato con una cura fuori dal comune, che unisce fasi di gioco tranquille alternate a momenti in cui non si potrà fare a meno di scatenarsi con violenza contro le insidie del nostro viaggio.