Recensione Rise of the Tomb Raider PS4

La recensione di Rise of the Tomb Raider: Celebrazione dei 20 anni, la versione PS4 della seconda avventura della nuova Lara Croft. L'attesa è stata ripagata?

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a cura di Roberto Caccia

A distanza di quasi un anno dal debutto sul mercato Rise of the Tomb Raider arriva anche su PS4. Ora che il periodo di esclusiva siglato fra Crystal Dynamics e Microsoft è terminato anche gli utenti Sony possono godersi quello che è stato incoronato come uno dei migliori giochi d'azione del 2015.

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L'obiettivo degli sviluppatori non era facile, visto che il compito richiesto era di bissare il successo ottenuto dal primo capitolo di questa serie di reboot, intitolato semplicemente Tomb Raider. Questo gioco, uscito nel 2013, ha traghettato Lara nella nuova generazione di console con una virata spiccatamente action e in pieno stile Nathan Drake, il protagonista della fortunata serie di Uncharted.

L'esperimento ha convinto la critica e i fan; il reboot è stato accolto positivamente, nonostante qualche lamentela indirizzata alla penuria di tombe da saccheggiare. Anche la nuova immagine di Lara ha subito qualche critica, visto che alla ragazza timorosa e piena di dilemmi morali sull'uccisione di esseri viventi era contrapposta, in termini di gameplay, una macchina da guerra capace di crivellare centinaia di nemici senza battere ciglio. Nonostante questo limite, intrinseco al medium videoludico, il gioco era dannatamente divertente e gli sviluppatori sono riusciti a iniettare nuova linfa vitale in un brand che cominciava a mostrare i segni del tempo.

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Rise of the Tomb Raider ha preso buoni voti sulle altre piattaforme, in modo simile a quanto ottenuto dal predecessore. Come da copione, ora gli utenti PS4 possono mettere le mani su questo sequel insieme ad alcuni succosi extra che impreziosiscono il pacchetto, intitolato "Celebrazione dei 20 anni" in onore del ventesimo compleanno della saga.

Fra i contenuti aggiuntivi troviamo i DLC "Legami di Sangue" (con supporto VR opzionale) e "Incubo di Lara", la modalità Stoicismo (co-op e single player), un outfit antartico ispirato a Tomb Raider III, il nuovo livello di difficoltà "Questione di sopravvivenza", 5 skin classiche di Lara e le due espansioni Baba Yaga: il tempio della strega e il risveglio della fredda oscurità.

Il cuore del gioco è lo stesso delle versioni PC e Xbox One. In Rise of the Tomb Raider Lara è ossessionato del desiderio di portare a termine il sogno del padre: scoprire il segreto dell'immortalità. È inutile analizzare ulteriormente il titolo di Crystal Dynamics sotto questo aspetto, visto che il gioco è disponibile da un anno. Se vi serve un ripasso potete leggere la nostra recensione. In questa sede ci concentreremo sugli aspetti dell'edizione PS4 e sulle differenze rispetto alle controparti PC e Xbox One.

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A livello di grafica Rise of the Tomb Raider gira in Full HD e a un framerate inchiodato sui 30 FPS. Ancora una volta l'accoppiata 1080p e 60 FPS è un miraggio su console. Per fortuna il sequel di Tomb Raider migliora il titolo precedente sotto altri aspetti; gli ambienti di gioco sono più ampi e gli effetti meteorologici sono più curati, soprattutto quelli legati alla neve, che oltre a fluttuare intorno a Lara in modo realistico influisce anche sul modo in cui la giovane eroina si muove, inciampando e faticando in caso di neve profonda e forti raffiche di vento.

A proposito di Lara, in Rise of the Tomb Raider possiamo assistere a tante nuove animazioni mentre si tuffa, corre, cammina e salta; piccoli tocchi che aiutano a rendere il personaggio ancora più vivo, come quando si avvicina a un muro o a un oggetto e automaticamente allunga le mani per appoggiarsi.

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La naturalezza dei movimenti si estende anche all'interazione con i capelli, realizzati grazie all'ausilio della tecnica Tress Effect. Per esempio, uscendo dall'acqua dopo una nuotata Lara strizzerà la sua chioma per asciugarla frettolosamente. Un vero peccato che durante il gameplay i capelli non godono della stessa densità e spessore che è possibile notare nelle sequenze animate, probabilmente per un compromesso legato al framerate. Rimanendo in tema Tress Effect, Lara è l'unico personaggio che può contare sull'uso di questa tecnologia; un difetto che si nota lontano un miglio, anche se passa velocemente in secondo piano.

Gli ambienti sono caratterizzati da un gran numero di dettagli, anche se le texture sono di qualità altalenante. In alcuni casi si notano alcuni elementi scintillanti, a causa di un anti-aliasing insufficiente, ma in generale il lavoro svolto da Crystal Dynamics è encomiabile. Rise of the Tomb Raider è un gioco impressionante dal punto di vista tecnico, soprattutto considerando che si tratta di una produzione multipiattaforma.

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I controlli sono migliorati solo con l'arrivo della patch 1.04, visto che inizialmente soffrivano di un fastidioso input lag, un problema analogo a quello riscontrato con la versione Xbox One. La differenza fra la versione vanilla del gioco e la 1.04 è notevole e con l'aggiornamento non avrete problemi a eseguire headshot con le armi di precisione.

Come per il comparto grafico, ogni aspetto in Rise of the Tomb Raider è migliorato rispetto al predecessore. Ci sono più armi, più oggetti da creare con il crafting e più abilità di sopravvivenza da imparare. Esplorando le tombe (non necessarie per terminare il gioco) avrete inoltre l'accesso ad abilità aggiuntive.

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Aggiungete tutta una serie di sfide, reliquie e documenti da scoprire, insieme a missioni opzionali assegnate da personaggi secondari e avrete un'avventura che vi richiederà dalle 35 alle 40 ore per completarla al 100%. Concentrandosi solamente sulla storia principale si può archiviare il gioco in circa 15 / 20 ore, a secondo dell'approccio adottato (macchina da guerra o stealth).

Dopo aver completato la prima missione e aver sbloccato il primo campo base potrete accedere a una serie di missioni aggiuntive. Una di queste è Legami di Sangue, che vi permette di esplorare la Magione Croft per scoprire un po' di background su Lara e la sua famiglia. Se volete approfondire la conoscenza dei protagonisti dell'avventura vi conviene mettere da parte per un momento il gioco e concentrarvi sul completamento di questa missione.

rise of the tomb raider   legami di sangue

Legami di Sangue si può riassumere come una sorta di viaggio personale negli eventi che hanno scolpito la nuova Lara. Scordatevi nemici e sanguinose battaglie, sarete solamente voi e la magione, ricca di dettagli che permettono di affezionarsi maggiormente alla giovane avventuriera e alla sua storia. La trama è raccontata dagli oggetti che troverete in giro. In parole povere: immaginate Gone Home, ma nel mondo di Lara Croft. Un esperimento decisamente riuscito.

Le altre novità di Rise of the Tomb Raider per PS4 includono nuove tombe da esplorare (alcune già distribuite tramite i DLC Baba Yaga e la Fredda Oscurità) e la modalità single player Stoicismo, potenziata per includere il multiplayer cooperativo.

incubo di lara

Troviamo inoltre un'altra missione ambientata all'interno della Magione Croft: l'Incubo di Lara, che si può descrivere come la risposta di Rise of the Tomb Raider alle modalità zombie disponibili in giochi come Call of Duty. Il fiore all'occhiello di questa modalità non risiede nel gameplay, che alla lunga diventa ripetitivo e banale, ma negli effetti di luce, capaci di trasformare la villa di lara in una vera e propria casa infestata.

Il pacchetto include anche varie skin per cambiare l'aspetto di Lara; la più curiosa è senza dubbio quella che permette di modificare l'avventuriera donandole l'aspetto dei primi giochi dell'era PS1. Infine, c'è anche una modalità per PlayStation VR che vi permette di esplorare la magione Croft con la realtà virtuale.

Se avete in mente di comprare PS4 Pro sarete felici di scoprire che Rise of the Tomb Raider vi permetterà di scegliere tra 3 diverse opzioni grafiche: sarete liberi di privilegiare la risoluzione, il framerate o il dettaglio grafico, come abbiamo spiegato dettagliatamente in questa notizia.

In conclusione, Rise of the Tomb Raider Celebrazione dei 20 anni offre in un solo pacchetto tanti contenuti in grado di tenervi incollati agli schermi per decine di ore. Se siete fan di Lara Croft e avete una PS4 non avete motivo di rimandare l'acquisto: questa lunga attesa è stata ampiamente ripagata.

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