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a cura di Francesco Dellagiacoma

Pillars of Eternity II: Deadfire

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Sviluppatore: Obsidian Entertainment

Editore: Versus Evil

Data di uscita: 8 Maggio 2018

Provato su: PC: CPU - 6600k; GPU - GTX 1080.

Disponibile su:  pc
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Si ricomincia esattamente allo stesso modo: con una campagna di crowdfounding. Obsidian si affida nuovamente a una piattaforma esterna per raccogliere i fondi dedicati al seguito del fantastico Pillars of Eternity e, dopo lo scontato successo, ecco la nostra recensione di Deadfire, il seguito di uno dei migliori cRPG degli ultimi anni.

Watcher on the Boat

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Pillars of Eternity II ha un compito difficile, anzi difficilissimo: sconfiggere non solo il suo predecessore, ma anche un certo Original Sin 2, titolo che ha avuto un riscontro di pubblico e critica incredibile. Se da una parte le solidissime fondamenta gettate dal primo capitolo sono una base perfetta sulla quale costruire, dall'altra non è semplice riuscire a introdurre novità interessanti senza stravolgere un equilibrio praticamente perfetto.

Il team di Obsidian si affida ad un cambio d'ambientazione radicale in questo senso, abbandonado il continente di Dyrwood per l'arcipelago di Deadfire, una serie di isole che saranno protagoniste dell'avventura dell'Osservatore, che torna in questo capitolo per occuparsi nuovamente di problemi divini. Oltre all'ambientazione, l'introduzione più particolare è sicuramente quella del combattimento navale e in generale del sistema di navigazione: diciamo addio a lunghe scampagnate a piedi, e diamo il benvenuto all'equipaggio della nostra ammiraglia. Ora siamo dei capitani.

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Dopo aver rischiato la pelle per colpa di Eothas, abbandoniamo la nostra fortezza a Caed Nua per inseguire il gigante di luce in un'impresa che ha - ovviamente - dell'incredibile. Come da manuale la nostra nave non dura cinque minuti, e dopo essere naufragati ci ritroviamo senza equipaggio, senza un mezzo di trasporto e con solamente una vaga idea di dove siamo.

Il cambio d'ambientazione è un testa o croce: può piacere o piacere meno (che non piaccia, lo dobbiamo proprio escludere) a seconda dei gusti. Chi ha amato la complessità di Dyrwood non avrà sicuramente di che lamentarsi: l'arcipelago di Deadfire è altrettanto - se non più - strutturato, e ha un ovvio fascino esotico. La vastità del secondo capitolo della saga di Pillars of Eternity è veramente impressionante, e le migliorie al motore di gioco lasciano gustare ancora di più l'incredibile cura profusa nella creazione del titolo dal team di sviluppo.

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Dove siamo? Nel Settimo Sigillo?

L'aggiunta del sistema navale da una parte ha il grosso pregio di aumentare - e di molto - la componente ruolistica del titolo. Se come chi scrive amate questo tipo d'ambientazione e siete sempre stati affascinati dalla pirateria, non potrete fare a meno di amare Deadfire. D'altra parte il sistema ha comunque i suoi difetti, e in primo luogo se da una parte la gestione di ciurma e nave (che possiamo equipaggiare, modificare o addirittura cambiare) risulta corposa inizialmente, viene facilmente a noia risultando meno importante di quanto inizialmente possa apparire. Badarae ai bisogni - e risolvere i problemi - della propria ciurma, non dona la soddisfazione che dovrebbe, pecca anche del sistema di navigazione, che sia graficamente che in termini di meccaniche risulta poco profondo, e quasi abbozzato.

Il combattimento navale in se, è invece un ottimo passatempo: basato su di un classico sistema a turni presenta una schermata dedicata dove in maniera molto "ruolistica" ci viene mostrata la nave avversaria e i danni che ha subito, tramite le solite splendide illustrazioni, e tramite la quale potremo dare ordini ai nostri uomini. Se siamo i tipi che preferiscono la lunga distanza, dovremo stare attenti al posizionamento della nostra nave e al raggio dei cannoni, mentre per gli amanti del corpo a corpo c'è sempre la possibilità di un rapido abbordaggio e di un altrettanto rapida risoluzione.

Uno sguardo al passato per migliorarsi 

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Deadfire è meglio in quasi  tutto rispetto all'originale Pillars of Eternity, a quel "quasi" (che pregiudica un po' il voto finale) ci arriveremo, ma prima parliamo di quello in cui l'allievo risulta migliore del maestro. 

Il combattimento in Deadfire è lo stesso del precedente capitolo, lo stesso sì, ma meglio. Meglio in quanto meno confusionario, più fluido e soddisfacente, e in grado di regalare un ottimo livello di sfida senza per questo frustrare - tranne alle difficoltà più elevate - il giocatore. Abbiamo la possibilità di lasciare il da farsi all'intelligenza artificiale del gioco (che possiamo comunque aggiustare tramite un sofisticato sistema), o di controllare singolarmente ogni personaggio, cosa divertente contro nemici più deboli di noi, e fondamentale durante le sfide più ostiche. 

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Oltre ad un combattimento perfezionato rispetto all'originale, abbiamo anche una grafica decisamente più godibile, colorata e spettacolare (per quanto possa esserlo quella di un cRPG), combinata ad animazioni e texture di livello superiore

A livello di scrittura dei personaggi non abbiamo dubbi: Deadfire soddisfa ogni nostra aspettativa. Il cast che ritorna assieme all'Osservatore è affiancato da nuovi personaggi di altissimo livello, l'assenza di Avellone, colui che aveva creato Durance e la Madre in Cordoglio nel primo capitolo, non ha particolarmente influito sulla buona riuscita nella costruzione del party. Nonostante a livello narrativo qualche problema ci sia, in generale ogni personaggio, compresi quelli secondari, risulta molto ben scritto.

Per quanto riguarda il comparto sonoro di Deadfire, ci troviamo di fronte ad un ottimo prodotto in termini di doppiaggio e colonna sonora, che non sfigura in nessuna maniera con il primo capitolo. Justin E. Bell torna a comporre per noi, regalandoci una soundtrack emozionante, che non potrà fare a meno di coinvolgervi con ogni sua nota. Se non ci credete sulla fiducia, provate con le vostre orecchie:

Non tutto è oro...

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Non è tutto oro quel che luccica, e anche se in Deadfire di cose che luccicano ce ne sono parecchie, non possiamo fare a meno far notare i difetti, che seppur minori, influiscono comunque sull'opera di Obsidian. In primo luogo la campagna principale, che dura tra le 40 e le 50 ore, pur essendo di ottimo livello, non raggiunge le vette del primo capitolo

L'ambientazione è decisamente ben costruita, ma la sua vastità ha precluso di raggiungere il livello di dettaglio di quella del primo capitolo. Oltre a questo bisogna sottolineare che la meccanica navale, pur essendo quasi forzata visto il contesto, non risulta completamente riuscita, e viene dopo un po' a noia. Un difetto assolutamente non insormontabile, ma che può fare la differenza tra un ottimo gioco e un capolavoro, soprattutto nel caso di un sequel.

Il secondo pilastro

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Pillars of Eternity II: Deadfire migliora il predecessore sotto quasi tutti i punti di vista. La ricchezza e la complessità della scrittura aumentano ulteriormente, regalando ai giocatori dialoghi profondi e scelte difficili. Personaggi fantastici e missioni affascinanti riusciranno a far immergere senza problemi chiunque in un mondo di gioco ben studiato e veramente molto vasto. Il sistema di progressione si arricchisce ulteriormente grazie all'opzione del multi-classing, aggiunta che rende l'esperienza ruolistica del titolo praticamente perfetta. 

Un titolo stratificato, profondo e con tantissimo carattere, che potrebbe paradossalmente piacere di più a coloro che si avvicinano per la prima volta alla saga, o che per un motivo o per l'altro, non sono rimasti completamente soddisfatti dal primo capitolo. Se amate il genere buttatevi su Deadfire ad occhi chiusi, così come se avete amato il primo capitolo. Nel caso invece odiate le ambientazioni piratesche, leggere un sacco di - splendidi - dialoghi o semplicemente non siate appassionati del genere... Beh fateci comunque un pensierino, Deadfire potrebbe farvi comunque cambiare idea.

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PROUn'ambientazione fantastica; Sistema di multi-classing ben riuscito; Personaggi fantastici; Ottimo comparto tecnico; Migliora il predecessore praticamente in tutto.

CONTROSoffre la mancanza di qualche vera nuova idea;  Il sistema navale è interessante, ma un po' raffazzonato; La trama pur essendo ottima, non è a livello di quella del primo capitolo.

VERDETTOPillars of Eternity II: Deadfire è senza ombra di dubbio uno dei migliori cRPG degli ultimi anni. Pur non battendo la bellezza del primo capitolo a livello di narrazione, è migliore sotto ogni altro punto di vista. L'introduzione delle navi e del combattimento navale, pur essendo una buona idea sulla carta, non è perfettamente riuscito. Se amate il genere non pensateci due volte.

8,8


Tom's Consiglia

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