Prima di passare alle conclusioni va lasciato un piccolo spazio anche alle microtransazioni, inserite con forza da Blizzard nel prodotto e per ora non troppo invasive. Si parla di soli oggetti estetici, che fortunatamente vengono anche regalati agli utenti gratuitamente a ogni aumento di livello (che appunto serve solo per il drop di oggetti e il matchmaking).
Visto però il già citato rischio di monotonia del titolo si spera che la monetizzazione degli item non si faccia troppo aggressiva, poichè questi oggetti rappresentano comunque degli elementi di eterogeneità non da poco.
Al termine della nostra analisi non possiamo che dirci soddisfatti dell'ultima fatica di casa Blizzard. Il titolo va preso per quello che è, non per quello che potrebbe sembrare a uno sguardo superficiale.
Lasciamo da parte azzardati paragoni a Team Fortress 2, o peggio ancora a Dota 2 e Battleborn, ma al contrario apriamo gli occhi di fronte allo stile personale di Overwatch. Un FPS spiccatamente multiplayer, dal taglio classico e con buoni picchi di originalità.
Certo il titolo soffre un po' questo suo approccio da "carrozzone", tanto colorato e festoso quanto poi paradossalmente povero di contenuti. Ma quelli che ci sono sono validissimi, godibili e sinceramente divertenti.
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