OnRush
Quando si parla di racing game puramente arcade, nella nostra generazione, la mente vola subito verso il franchise di Flatout, alla remastered di Burnout, ma soprattutto al riuscitissimo esperimento compiuto con Rocket League che è riuscito a fondere due generi di gioco profondamente diversi: il calcio e le corse. OnRush sembra voler raccogliere l'eredita spirituale di MotorStorm, ma cercando l'unicità proprio nella fusione di vari generi. Vediamo se Codemasters insieme ai ragazzi di Evolution Studios sono riusciti in questa impresa.
Con buona probabilità, questo esperimento è stato dettato dalla volontà di rendere disponibile un arcade racing, come non se ne vedono da molto tempo.
Infatti, tolto il re dei "combat racing", Burnout Paradise Remastered (sottolineando l'interesse ritrovato per il genere), in questa generazione latita un capostipite del genere, mentre in passato abbiamo avuto modo di giocare - e ridurre in lamiere informi - gli avversari con la serie di Twisted Metal, Destruction Derby e la già citata fortunatissima saga di Burnout nata su PlayStation 2, il tutto senza mai doverci preoccupare di arrivare primi. L'importante è correre con stile, dominare la pista e distruggere l'avversario. Questi sembrano gli ingredienti principali di OnRush.
Arrivare primi al traguardo non conta nulla
Iniziando la partita, siamo stati guidati sin dal principio da una voce guida che ci ha illustrato la vera natura di OnRush: battere gli avversari con takedown, seguire la loro scia e mandarli fuori strada, sfruttare rampe e ogni sopraelevazione, correre il più possibile con il boost attivo per culminare con uno scatto che ci rende praticamente invincibili noto come... Onrush.
Con la modalità Superstar si prende confidenza con le varie "gare" che gli sviluppatori hanno studiato per noi, con un mix di elementi sorprendenti che sembra attingere addirittura dai canoni degli sparatutto!
Il rimando agli sparatutto non vuole essere fuori luogo in un racing game, e questo si sposa perfettamente con l'idea di gioco che hanno partorito gli sviluppatori. Personaggio principale da personalizzare, con abbigliamento, accessori, tag, lapide... un curioso artwork in pixel che viene rilasciato sul terreno di gioco quando ci si schianta, e infine arrivano i bolidi. Blade, Outlaw, Vortex, Charger, Interceptor, Dynamo, Titan ed Enforcer, sei auto e due moto che rappresentano le classi di OnRush, molto diverse tra loro per potenza e caratteristiche di attacco, con la possibilità di cambiare classe anche nel corso della gara. Ma le assonanze col mondo degli sparatutto non finiscono qui.
Su Onrush si gareggia sempre in due squadre da 6 contrapposte. E qualunque sia il tipo di sfida, a fine gara potremo anche distinguerci dalla massa grazie ai punteggi ottenuti, ma la vittoria è sempre da attribuirsi alla squadra. Infatti, nelle prime gare si corre con un sistema di punti chiamato Overdrive, dove ogni membro della squadra dovrà correre quante più miglia possibili con il turbo attivato. Già da questa prima sfida viene evidenziata l'importanza del gioco di squadra e lo stile aggressivo da mantenere in pista per attivare e/o tenere sempre attivo il boost, insomma una sorta di deathmatch. La seconda sfida con cui si fa conoscenza è Countdown, una corsa contro il tempo che viene rallentata solamente dal passaggio attraverso dei portali che lasciano guadagnare secondi preziosi alla squadra prima di far scendere la propria barra a zero. Nella sfisa Switch, anche se vi trovate bene con la classe d'auto prescelta, siete costretti a cambiare classe ogni volta che vi schiantate, costringendovi a padroneggiare tutti i bolidi di OnRush. L'ultima tipologia di sfida è Lockdown, dove i due team che si fronteggiano devono mantenersi raggruppati mentre controllano le zone che appaiono sul tracciato. Anche questo non vi ricorda il possesso delle zone negli sparatutto (concetto ripreso anche da For Honor di Ubisoft)?
Inoltre, ciò che maggiormente caratterizza OnRush è una gara veloce, caotica, adrenalinica senza interruzione alcuna. E quando ci eliminano? Ancora una volta, come da tradizione degli FPS, dovremo attendere il respawn, e saremo catapultati sul tracciato già in corsa a tutta velocità, grazie a un sistema che gli sviluppatori hanno chiamato Stampede System, una trovata che garantisce a ogni giocatore di trovarsi sempre al centro dell'azione, così da non lasciare indietro nessuno.
Onrush offre un sistema di gioco semplice, immediato e votato all'arcade puro. I dorsali R2 e L2 usati rispettivamente come acceleratore e freno; "X" per dare fondo alla barra del boost; "O" per il freno a mano e "â–³" per sfruttare lo "scatto Onrush", per una guida facile da padroneggiare sin dai primi minuti di gioco. Anche se sembra tutto molto facile agli inizi, le cose si faranno sempre più difficili andando avanti col gioco, con tracciati sempre più imprevedibili e avversari sempre più agguerriti, senza contare che con la competizione online in modalità "partita veloce" la curva di difficoltà si impenna notevolmente.
Nel momento in cui scriviamo, non siamo riusciti a provare la modalità "partita classificata", (che con buona probabilità sarà resa disponibile quando il gioco arriverà nei negozi), ma non per questo non abbiamo avuto modo di testare a fondo i server di OnRush. Le partite in multiplayer, piuttosto partecipate nei giorni delle nostre prove, si sono svolte in modo fluido, senza alcuna interruzione di sorta o incertezza nella gestione di tutti i partecipanti alle gare. Ci riserveremo di valutare in un'altra sede le partite classificate e un online sotto stress dalla gestione degli utenti quando il gioco sarà nei negozi.
La bellezza è tutta nel divertimento
Tecnicamente, OnRush si difende molto bene, anche se nelle vetture non troveremo il dettaglio a cui ci aveva abituato la serie di MotorStorm. I veicoli hanno poca personalità, li ricorderete principalmente per le loro caratteristiche sul "campo di battaglia", ovvero leggerezza, potenza di boost e così via, ma non per la loro resa visiva. I tracciati sono molto belli, forse in troppi a tendere la mano a paesaggi naturalistici, facendoci desiderare qualche pista più urbana, magari col traffico o con le strutture tipiche di una metropoli (nulla che non possa arrivare in futuro n.d.r.), che avrebbero spezzato e reso un po' meno monotona la continuity paesagistica.
Gli scenari offerti sono ricchi a sufficienza di elementi che rendono imprevedibile la corsa, facendoci scoprire vie alternative, punti migliori dove eseguire dei trick, ma anche elementi di disturbo per farci impattare. In ogni caso, nel corso delle nostre gare, non abbiamo mai notato un calo di frame, con 60 fps sempre costanti, restituendoci quella fluidità e sensazione di velocità che un titolo del genere deve necessariamente avere.
La fisica ha un bilanciamento che a volte rasenta le condizioni lunari. Questo favorisce enormemente il controllo della vettura quando si eseguono enormi salti, ma anche quando si viene speronati o si incontrano degli ostacoli lungo il tracciato. Insomma, l'unico grande nemico che avrete su OnRush sarà la squadra avversaria comandata da altri utenti online, senza che altro possa impensierirvi.
Il rombo dei motori cambia in base alla vettura selezionata, mentre le musiche fanno parte di una colonna sonora davvero ricca ed azzeccata per il genere delle corse senza scrupoli.
OnRush è già disponibile per PS4 e Xbox One su Amazon.