Recensione Oculus Quest, esperienza virtuale senza fili e complicazioni

Abbiamo recensito per voi Oculus Quest, il successore spirituale dell'Oculus Go che cerca di portare il gaming VR senza fili su un nuovo livello!

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Oculus Go
è stato il primo visore di realtà virtuale a offrire un’esperienza coinvolgente, senza la necessità di essere affiancato a un PC, e a un prezzo tutto sommato accettabile. Per i veri intenditori e appassionati di realtà virtuale le limitazioni di Go sono tali da non poterlo annoverare realmente tra le fila dei visori di realtà virtuale, poiché il visore offre si una visione stereoscopica a 360 gradi, ma il punto di visione rimane fisso - non permette di muoversi nell’ambiente -  e anche il controller, nonostante si possa muovere nello spazio, in realtà la sua posizione è fissa e funziona più come un puntatore che un vero oggetto che è possibile riposizionare nello spazio tridimensionale.

Oculus Quest si pone l’obiettivo di offrire un’esperienza più convincente, più vicina a quanto offerto da Oculus Rift o HTC Vive, andando quindi a diminuire le limitazioni di Go, mantenendo tuttavia un’elevata ergonomia e facilità d’uso.

La differenza principale è proprio la possibilità di Quest di potersi muovere nell’ambiente circostante, barattando il punto di vista fisso di Go con tracking 6DOF, acronimo di sei gradi di libertà, che significa semplicemente la possibilità non solo di rivolgere lo sguardo in tutte le direzioni, ma anche di muoversi in tutte le direzioni: avanti e indietro, lateralmente e anche su e giù, controller compresi.

L’ergonomia di cui accennavamo riguarda invece il funzionamento totalmente a batteria, senza cavi, caratteristica che amplifica il concetto di libertà di movimento nello spazio.

Design

Oculus continua a raffinare il design dei suoi visori, e Quest ha una linea semplice e pulita, ed estremamente ben realizzato. È comodo da indossare, leggero e anche compatto (120 mm x 110 mm x 90 mm). Per indossarlo sono presenti tre cinghie con velcro, su cui potrete agire per regolare la dimensione e fissarlo per bene alla testa. Non solo s’indossa in un unico gesto, ma si regola anche velocemente, e rimane ben solido in testa, senza dover continuamente ricorrere a piccoli aggiustamenti, cosa abbastanza normale con la maggior parte degli altri visori. Ovviamente non possiamo affermare che quanto detto sarà valido per chiunque, dato che la forma e dimensione della testa influisce sull’indossabilità, ma possiamo affermare che Oculus Quest è tra i migliori visori che abbiamo provato sotto questo punto di vista.

Nonostante ciò, dopo diversi minuti d’uso probabilmente sentirete la necessità di spostarlo leggermente per alleviare la pressione che genera sulla faccia. Siamo ancora molto lontani da visori in grado di poter essere indossati per ore e ore senza problemi, ma ci stiamo avvicinando, seppur a minuscoli passi.

Al lato del visore c’è un jack da 3.5 mm per la cuffia e tre pulsanti: uno per l’accensione e gli altri due per la regolazione del volume. Al di sotto del visore, invece, uno slide permette di agire sulla distanza focale delle lenti.

Accessori

Nella confezione troverete il visore assieme ai controller, il caricabatterie, un cavo di ricarica, un distanziale per gli occhiali, batterie e istruzioni.

Se portate gli occhiali grazie al distanziale potrete tranquillamente usare Quest, ma è importante ricordare che in questo caso dovrete avere un po’ più di pazienza per indossarlo e trovare il giusto compromesso e posizionamento, poiché le bacchette e gli occhiali stessi potrebbero essere “schiacciati” dal visore. Insomma, l’ergonomia in questo caso non è ancora ottimale.

I controller

Assieme a Quest sono presenti due controller, entrambi con un joystick analogico e pulsanti nella parte superiore, un grilletto e un pulsante laterale. Sono alimentati da due batterie AA, incluse nella confezione.

Anche i controller, come il visore, sono di buona qualità, e sostanzialmente sono una versione rimpicciolita dei controller Oculus Touch, con l’anello posto nella parte superiore anziché inferiore - e molto simili ai controller presenti con i visori Windows Mixed Reality.

Nonostante la compattezza, i due controller s’impugnano bene, i tasti sono posizionati proprio dove dovrebbero essere, cadono perfettamente sotto le dita e in pochi minuti, durante la sessione di tutorial iniziale, vi renderete conto della potenzialità di questi controller, ben superiore rispetto a quanto offerto da Go.

Prezzi e disponibilità

Oculus Quest è disponibile in due versioni, una da 64 GB e 449 euro e una da 128 GB e 549 euro. Il prezzo non è basso, ma il rincaro rispetto ad Oculus Go è giustificato dalla complessità e dal miglioramento dell’esperienza d’uso -  anche se rimane sempre un prezzo premium. Ingiustificato invece il costo di 100 euro in più per i 64 GB di memoria aggiuntiva nel modello da 128 GB.

Potete preordinarlo da subito a questo link, mentre gli acquisti (o consegne) inizieranno dal 21 maggio.

Prestazioni

Quest offre uno schermo da 1600x1440 pixel per occhio, una risoluzione non stellare, ma certamente migliore rispetto, ad esempio, i 1080x960 pixel di PS VR, i 1280x1440 di Oculus Go, e i 1080x1200 di Rift - sempre per occhio. Le immagini sono qualitativamente soddisfacenti, ma la strada per una risoluzione che renda le immagini realistiche è ancora lunga. Tuttavia non possiamo lamentarci se pensiamo che il cuore di Quest è una SoC Snapdragon 835, un processore che rappresenta un miglioramento rispetto allo Snapdragon 821 di Oculus Go, ma che non è un top di gamma (e non è confrontabile con quanto può offrire un PC di fascia alta moderno).

Esperienza d’uso

Indossate il visore, impugnate i controller e in pochi secondi starete già usando Oculus Quest. Questo è uno dei punti di maggior pregio del nuovo visore Oculus - e anche del “vecchio” Oculus Go. Non avendo a che fare con un PC, cavo o sensori esterni, l’ergonomia di Quest è certamente uno dei pregi principali.

L’installazione non è differente rispetto a quanto visto con Go: installate un’applicazione su smartphone, effettuate il collegamento e seguite un tutorial - tutto molto semplice e con istruzioni passo passo.

Dei sensori sul bordo del visore riescono a “vedere” i controller nello spazio e riprodurre il loro movimento nel mondo virtuale (tecnologia Oculus Insight). L’approccio non è differente rispetto quanto abbiamo già visto con i visori Windows Mixed Reality, che anch’essi non necessitano di supporti esterni per il tracciamento nell’ambiente tridimensionale. Come quest’ultimi, anche Quest permette di delimitare l’area di movimento, tracciandola durante la configurazione, per evitare che andiate a sbattere contro oggetti nel mondo reale. Lo spazio minimo per usare il visore è un’area di 2 x 2 metri. Questo non significa che dovrete per forza muovervi continuamente in un’area più o meno ampia, infatti molti titoli offrono una buona esperienza “stazionaria” o quantomeno basterà spostarvi di pochi centimetri per, ad esempio, afferrare oggetti. Dipende dal gioco o dall’esperienza scelta, e lo store della applicazioni offre scelte per tutti i gusti.

Audio

La qualità dell’audio degli altoparlanti interni non è differente da quella di uno smartphone di fascia media. Preparatevi a usare delle cuffie se volete godervi realmente l’esperienza. L’audio è di tipo tridimensionale, sia con gli altoparlanti interni che con le cuffie.

Giochi e applicazioni

Al momento della prova la quantità di titoli disponibili era limitata, e per il giorno del lancio Oculus ha promesso una cinquantina di contenuti (tra giochi, app ed esperienze). Abbiamo provato “Beat Saber”, un rhythm game in cui tagliare dei cubi con delle spade laser, ovviamente a ritmo di musica, già visto su altre piattaforme VR e anche in questo caso molto divertente e ben realizzato. In “Sport Scramble” potrete scegliere tra tre specialità, cioè Tennis, Baseball e Bowling: la realizzazione è solo tiepida, e nonostante la possibilità di potersi muovere nell’ambiente tridimensionale, l’esperienza è abbastanza statica. “Space Pirate” è un altro grande classico, già visto in passato, e su Quest offre un’ottima esperienza. “Creed” è un gioco di pugilato, e l’esperienza è mediocre, poiché finirete per tirare pugni nell’aria a caso e con poche possibilità di schivare o attuare qualsiasi tipo di strategia.

Non manca la possibilità di navigare su internet con un browser, o visualizzare video in una sala virtuale, ma in questo caso l’esperienza non è dissimile da quella che già offriva Oculus Go, miglior definizione dell’immagine a parte.

Autonomia batteria

La batteria dura all’incirca due ore, che possono diventare due ore e mezza se userete applicazioni meno impegnative. È praticamente il doppio rispetto a quanto offre Oculus Go. Per la ricarica completa sono necessarie un paio d’ore. Crediamo che questa durata non sia un problema, e più che sufficiente per un’esperienza in solitaria soddisfacente. Potrebbe diventare un problema se più persone in famiglia vorranno usarlo. In questo caso la soluzione è collegarlo all’alimentatore e usarlo mentre in carica. Non abbiamo notizie di controindicazioni nel farlo, e il cavo di ricarica di sei metri sembra essere un incentivo a questo tipo d’uso.

Oculus Quest vs. Oculus Go

Quest offre una risoluzione delle immagini migliore, due controller e la possibilità di muoversi all’interno dello spazio virtuale. L’esperienza è molto più completa e vicino alla vera realtà virtuale. Oculus Go rimane un prodotto per curiosi, poiché la posizione fissa della visuale e del controller limitano l’interazione nello spazio virtuale.

Oculus Quest vs. Oculus Rift

La qualità dell’immagine è simile tra i due visori, ma Quest elimina la necessità di cavi, sensori esterni e non richiede un PC gaming per funzionare. Il parco applicazioni e giochi di Rift è tuttavia molto più esteso e rimane una scelta - soprattutto la versione S in arrivo a breve - per i veri appassionati. Quest, dal canto suo, offre un’esperienza simile, con un’ergonomia più elevata, ma una quantità di giochi e applicazioni più limitata.

Oculus Quest vs. HTC Vive

Rispetto ad HTC Vive la situazione è simile a quella descritta nel confronto con Rift. A fronte di una maggior libertà ed ergonomia d’uso superiore, Vive offre un parco giochi molto più esteso ed esperienze complete, a un prezzo complessivo molto più alto.

Oculus Quest vs. PS VR

La qualità dell’immagine è superiore, così come la libertà d’uso, poiché PS VR richiede la connessione diretta con la Playstation. La differenza principale in questo caso riguarda la complessità dei giochi disponibili per PS VR, irraggiungibile, almeno per ora, su Quest. Il prezzo totale, tra visore e console, è superiore rispetto a Quest, anche se non di molto.

Verdetto

Con un prezzo d’ingresso di 449 euro, Oculus Quest costa praticamente il doppio rispetto a Oculus Go, ma offre decisamente di più. In assoluto il prezzo non è basso, a pensarci costa più di una PlayStation 4 Pro o di una Xbox One X, e questo rende Quest un prodotto solo per appassionati. Se Oculus Go può essere considerato un gadget costoso per provare una nuova esperienza, per volere Oculus Quest non basta essere curiosi, bensì dovrete essere appassionati di realtà virtuale, poiché è un prodotto molto più simile a un visore di fascia alta da collegare a un PC, piuttosto che una sorta di “Google Cardboard - molto - evoluto”.

La possibilità di muoversi nello spazio e non essere bloccati a una posizione fissa è un enorme cambiamento rispetto a Oculus Go. L’esperienza immersiva è di tutt’altro livello, e non differente rispetto a quanto offre il fratello maggiore da collegare al PC. Ed è forse in questo dettaglio che si compone la differenza tra Quest e Rift, con quest’ultimo che può contare sulla potenza di un PC e offrire una complessità delle esperienze superiore.

Tuttavia Quest è un reale concorrente dei visori VR di fascia alta, è in grado di offrire un’esperienza simile, seppur non dello stesso livello, ma completa sotto il profilo del posizionamento dello spazio - che è una delle caratteristiche più importanti per la realtà virtuale, cioè il potersi muovere nello spazio virtuale come se fosse quello reale. Per questo motivo, il prezzo è maggiormente giustificato, poiché la possibilità di funzionare senza un PC (o una console, nel caso di PS VR) lo rende un prodotto in grado realmente di avvicinare nuovo pubblico alla realtà virtuale, con un’esperienza completa. Laddove Oculus Go è un prodotto per curiosi in grado di aprire una finestra sulla realtà virtuale, Oculus Quest è la soluzione per immergersi nella realtà virtuale, senza cavi, senza PC e con estrema semplicità.

La differenza ora la farà la quantità di giochi e applicazioni che usciranno nei prossimi mesi, qualcosa che per ora non possiamo ancora giudicare, ma che seguiremo e su cui sicuramente torneremo a parlare nei prossimi mesi.

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